Re: Regolare il diritto di sciopero è un dovere. Documento d a inviare e diffondere se condiviso



Danilo...fra poco metterai la riforma della pubblica amministrazione anche come risposta alla crisi del Festival di Sanremo!! Non è possibile, con tutto il rispetto per la tua proposta, che tu metta questa come risposta a qualsiasi problema dell'Italia!! Nel caso specifico....i trasporti pubblici sono per la maggior parte nel settore privato, e ci metto in mezzo anche le Ferrovie perchè non prendiamoci in giro che sono un servizio statale, sono solo monopolisti è diverso. Per cui la questione va sicuramente affrontata in un altro modo, non è che se al ministero dei trasporti i dipendenti lavorano meglio allora anche i trasporti fileranno liscio per piacere!! Dipende alla fine più che altro dal ministro, lavoratori (dei trasporti, non del ministero) e sindacati.

Ciao,
Davide

Laboratorio Eudemonia ha scritto:




On 04/03/09 at 22.28 Arrigo Colombo wrote:

Regolare il diritto di sciopero è un dovere





Caro Arrigo,

prima di parlare di regolamentazione di uno sciopero, cerchiamo di capire per quale ragione primaria uno sciopero generale andrebbe ed andrà quanto prima fatto.


Vi è una situazione precisa, a mio avviso, che richiede la nostra immediata, improcrastinabile e totale attenzione: il fatto che una società evoluta, realmente democratica, quindi partecipativa, non può più avere lo Stato da una parte ed i cittadini dall'altra.

Non è più ammissibile che la Pubblica Amministrazione sia concessa in proprietà ad una parte minoritaria della popolazione mentre la restante maggior parte deve soddisfare i dettami impostele in ogni ambito da questa oligarchia fatta di statali assunti a vita.

Si tratta di una anomalia democratica che va infatti ad inficiare l'intero mondo della politica, i governi che si susseguono e pure, pesantemente, l'economia privata.

Di fatto una Pubblica Amministrazione proprietà degli statali assunti a vita ROVINA l'intera società, poiché attacca sempre la coda all'asino dove vogliono i padroni e non invece dov'è il suo giusto posto.


Una società moderna richiede al contrario una organizzazione paritaria, che certo non annulli l'importante elemento della competizione e la selezione dei migliori, tutt'altro! ma che offra ad ognuno la possibilità di apportare il proprio personale contributo all'interno di quella che è l'organizzazione di base e centrale alla società.

Una società moderna non può ammettere che i costituenti la sua Pubblica Amministrazione non escano MAI dai loro uffici per andare a verificare di persona la realtà esterna. Una società moderna richiede invece che le persone si AVVICENDINO in modo che ognuno, osservando le cose da un diverso punto di vista, possa capire e fare ciò che più è giusto e necessario.


Caro Arrigo, la rifondazione non solo del nostro piccolo Paese ma del mondo intero non potrà non passare attraverso il processo di democratizzazione, quindi di periodica redistribuzione, dei ruoli della PA. E' inevitabile, essendo pure già noi in netto ritardo sulla tabella di marcia dell'evoluzione sociale.

Da parte mia, intravedendo la ricchezza delle tue esperienze ed il livello delle tue capacità, sarò più che felice se vorrai impegnarti in questa ricerca e nello sviluppo del conseguente progetto attuativo, ed anzi porgo fin d'ora il BENVENUTO ad un tuo intervento, critico o propositivo, al riguardo!


Un caro saluto,

Danilo D'Antonio












































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