Re: Se questa è una donna che va portata a morire
- Subject: Re: Se questa è una donna che va portata a morire
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Wed, 4 Feb 2009 22:46:44 +0100
Cari amici di Lazzaro, a proposito di Eluana e del suo caso, vi comunico un
articolo che ho scritto per il "Nuovo quatidiano di Puglia". Un saluto fraterno
da Arrigo Colombo
Poter morire di Arrigo Colombo Finalmente
la Cassazione ha dato il sospirato responso: Eluana Englaro può morire. Dopo 16
anni, dal gennaio 1992, quando un incidente di macchina le provocò un trauma al
cervello cui seguì una necrosi irreversibile, ridotta allo stato vegetativo,
mantenuta in vita con alimentazione
artificiale. Dopo una battaglia giudiziaria che nel luglio di quest’anno aveva
raggiunto l’autorizzazione della Corte d’Appello di Milano, poi bloccata dalla
Procura, finalmente la Cassazione respinge questo blocco, questo ricorso, e la
poverina può morire. La buona morte, la morte liberatrice. E subito
insorge la polemica, il Vaticano grida all’omicidio. Col Card. Barragan,
presidente del Pontificio consiglio per la salute; con Bagnasco, presidente
della CEI; con Fisichella, che presiede la Pontificia accademia per la vita; con
alti esponenti del potere ecclesiastico. Ma le
ragioni non sono chiare, perché di ragioni si tratta. Non è che vi sia un
dettato divino, una rivelazione, una parola evangelica. È un problema di etica.
Il Vaticano pretende di avere l’esclusiva dell’etica, di sapere lui solo qual’è
l’azione giusta e virtuosa; mentre l’umanità, emancipatasi dalla chiesa, sarebbe
caduta nel relativismo, nel lassismo, nell’arbitrio, nel tutto è permesso. È il
discorso di papa Ratzinger, discorso frequente, intima persuasione. Che però è
errato perché l’umanità, e proprio in quella modernità che la chiesa tanto
detesta, che Pio IX ha condannato nel suo famoso Sillabo, una esemplare raccolta di tutti
quei pretesi errori (tra i quali c’era la sovranità popolare, la democrazia);
l’umanità è andata sviluppando un’etica molto salda e forte che è contenuta
nelle Carte dei popoli (spesso chiamate Dichiarazioni dei diritti; che però sono
sempre diritti-doveri), le quali si sono succedute lungo tutta la modernità. Mentre la chiesa non aveva
mai riconosciuto, fino a tempi recenti (al Concilio Vaticano II) fondamentali
principi etici, come la libertà di coscienza (si veda la mostruosa persecuzione
dei cosiddetti “eretici”, bruciati a decine di migliaia sul rogo); o come la
sovranità popolare. Fino a tempi recentissimi (cioè a fine secolo) non
riconosceva l’illiceità della pena di morte, e cioè che lo stato non ha il
diritto di uccidere il cittadino; e predicava la “guerra giusta”, mentre la
guerra è un fatto talmente atroce che non può mai essere giusto; sì che i
conflitti tra popoli – come dice il trattato dell’ONU – devono sempre esser risolti con la
trattativa, mai con la guerra. Difficile
accettare la chiesa cattolica come un buon maestro di etica, per il fatto stesso
che è un centro di potere, una struttura imperiale, ed è quindi sensibile alle
ragioni (o pseudoragioni) del potere, alla “ragion di stato”; si veda il recente
comportamento nel problema dei preti pedofili. In materia di etica, piuttosto
che come maestra, è bene che la chiesa entri nella discussione come discepola,
poiché i grandi principi li ha appresi dalla modernità laica. O, supposta questa
acquisizione, che vi entri come partner della discussione, su di un piano di
parità, e riconoscendo l’autorità degli esperti nei vari campi, la medicina ad
esempio. E quali sono
le ragioni che adducono? Parlano di vita che non si deve mai sopprimere; ma qui
si tratta piuttosto di vita umana, di persona umana, di eclissi o meno della
persona quando è avvenuta la morte cerebrale ed è rimasto solo un residuo
vegetativo, Parlano di accanimento terapeutico che in questo caso non ci
sarebbe, perché non ci sono farmaci ma solo alimentazione forzata; che poi è un
sofisma perché, si tratti di farmaci e macchinari o di alimentazione, la
forzatura c’è. Adducono ragioni che vanno discusse come tutte, e che in verità
non hanno grande peso perché qui la persona già non c’è più e il suo corpo va
verso la morte; e trattenerlo è abusivo, è farne un oggetto di cui si dispone a
piacere, di cui non si ha diritto di disporre. D’altra
parte questo interevento del potere ecclesiastico su di un dettato della
Cassazione, cioè del supremo potere giudiziario dello stato, costituisce
interferenza del religioso nel politico e trasgressione del Concordato. Come
quando l’episcopato interviene sull’attività del parlamento e minaccia i
parlamentari cattolici se approveranno una certa legge. Un comportamento
trasgressivo, quello di questi alti prelati, un comportamento vizioso e non
tollerabile. In realtà la chiesa cattolica, che per secoli ha tenuto lo stato
sotto la sua tutela, ha acquisito un habitus perverso da cui non riesce a
liberarsi; rimpiange quella lunga età di supremo potere non solo religioso ma
politico, e in certo modo la perpetua. Lo stato,
poi, è rappresentato da gruppi politici che ne gestiscono il potere; e che
spesso assecondano l’ingerenza ecclesiastica per non inimicarsela, per averne il
favore, specie nell’incidenza elettorale. Il Centrodestra, in particolare; che
ha varato la legge per la procreazione assistita sulla falsariga del decreto
vaticano. Così ora s’invoca la famosa legge sull’eutanasia, sul testamento
biologico ecc.; ma finché c’è il Centrodestra al governo, sarebbe opportuno
farla? Quanto al Centrosinistra, sappiamo che su certe leggi avversate dal
Vaticano è rimasto bloccato e impotente: aveva una scarsa maggioranza su cui
pesava l’avversione dei cattolici conformisti. |
- References:
- Se questa è una donna che va portata a morire
- From: "Associazione Amici di Lazzaro" <associazioneamicidilazzaro at yahoo.it>
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