Non credo stia così e non per difendere un ministro di Berlusconi: le cliniche e le case di cura sono luoghi preposti alla salvaguardia della vita e non un centro per l'esecuzione di sentenze di morte emesse dalla Cassazione: per questo c'è Huntsville nel Texas, e credo che Obama sia disposto a concederne l'uso: ha già inaugurato il suo mandato con una esecuzione!
--- Gio 22/1/09, manielle at libero.it <manielle at libero.it> ha scritto:
Da: manielle at libero.it <manielle at libero.it> Oggetto: Re:Eluana, il ministro Sacconi:«Leggi da applicare» A: "dirittiglobali" <dirittiglobali at peacelink.it> Data: Giovedì 22 gennaio 2009, 18:13
il ministro sacconi e' un eversivo dell'ordinamento costituzionale
italiano.
d'altronde in linea con i suoi colleghi di governo in altre loro sporche
faccende come la riforma per la loro ingiustizia..
va avanti la barbarie oscurantista del fascismo vaticano e di stato che si
ostinano a predare le non vite altrui in nome della loro incivilta' e della
loro perenne negazione del diritto a chi libero a differenza di loro lo e'.
ma cosa spettarsi dai discendenti di coloro che nelle encicliche scrivevano che
il libero pensiero e' un vizio da estirpare dalle facolta' umane?
parole di papa..
parole lugubri...
onore a Peppino Englaro
> Eluana, il ministro Sacconi:«Leggi da applicare»
> «Eseguire la sentenza per condurre alla morte Eluana Englaro non è
compito del Servizio Sanitario Nazionale che invece deve curare, rispettando
così la sua legge istitutiva. Credo che la Regione Piemonte avrà gravi
difficoltà a trovare gli strumenti procedurali per eseguire il decreto della
Corte d'Appello». Così il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella è
torna sulla vicenda umana e giudiziaria della donna da 17 anni in stato
vegetativo persistente. Il sottosegretario ha invocato «il rispetto della
legalità da tutte le parti». E dunque anche nei confronti «dell'atto di
indirizzo inviato a tutti i presidenti regionali dal ministro del Welfare
Maurizio Sacconi». Un documento che, ricorda Roccella, «trova il suo
fondamento, tra l'altro, anche nella convenzione Onu sui diritti delle
persone disabili, firmata dall'Italia nel marzo scorso e in corso di
ratifica. Una eventuale sospensione dell'idratazione e
dell'alimentazione artificiali - incalza il sottosegretario con del!
ega ai temi bioetici - significherebbe dunque ledere un bisogno primario».
>
> Sul caso nel pomeriggio è intervenuto anche lo stesso ministro Sacconi,
che alle affermazioni della Besso secondo cui la sentenza sarà eseguita in una
clinica pubblica visto che le private «sono sotto scacco dell'atto di
indirizzo del ministro» ha risposto: Non metto sotto scacco nessuno, ho fatto
solo una ricognizione delle leggi da applicare».
>
> La lettera dei radicali. Intanto una lettera aperta è stata mandata da
Sinistra democratica, Radicali italiani e dall'associazione Luca Coscioni
alla Conferenza delle Regioni, al suo presidente Vasco Errani e a tutti i
governatori delle Regioni italiane. Contiene un appello affinché «la sentenza
che consente di sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali
che tengono in vita Eluana Englaro» venga applicata, a difesa del funzionamento
dello stesso servizio sanitario nazionale.
>
> Ieri la disponibilità del Piemonte. Nn è bastato l'atto di indirizzo
del ministro Sacconi, il dietrofront della clinica friulana, il no dei medici
dell'Emilia Romagna, il nuovo vigoroso appello lanciato dall'arcivescovo
di Bologna Caffara. Ieri è arrivata una nuova dichiarazione di
«disponibilità» all'esecuzione della sentenza sulla donna lecchese in
stato vegetativo. Stavolta dal Piemonte. La presidente della Regione, Mercedes
Bresso, si è detta infatti disposta ad accogliere Eluana in una struttura
pubblica. «A noi non è stato chiesto niente e non ci offriamo, però se ci
viene richiesto per noi non ci sono problemi», ha affermato. «Se ci viene
richiesto, noi siamo disposti. Ovviamente in strutture pubbliche - ha aggiunto
Bresso - perché quelle private sono sotto scacco del ministro».
>
> Poletto: «Sarebbe eutanasia». Non si è fatta attendere la risposta
dell'arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto: «Se Eluana
Englaro venisse accolta in una qualunque struttura sanitaria piemontese al fine
di toglierle l'alimentazione e l'idratazione», si tratterebbe di «un
chiaro intervento di eutanasia». «Garantire l'alimentazione e
l'idratazione ad una persona malata anche in condizioni particolarmente
gravi come nel caso di Eluana Englaro - ha aggiunto il cardinale - non significa
fare accanimento terapeutico perchè non si tratta di cure mediche ma
semplicemente di dare cibo e bevanda ad una persona perchè possa vivere».
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