I: GAZA lettera di P. Daniele Moschetti Missionario comboniano
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- From: "De Mitri Adriana" <demitri.adriana at consiglio.puglia.it>
- Date: Fri, 16 Jan 2009 11:52:52 +0100
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Ricevo e inoltro con preghiera di diffusione GAZA
PRIMA
DEL PROCESSO DI PACE….CHE TRIONFI LA VERITA’!!! Mentre sto scrivendo ho molta rabbia, dolore, sofferenza, impotenza e
delusione in me. Stiamo assistendo in questi giorni ad una delle più
incredibili situazioni di indifferenza mondiale “in tempi di pace” mai vista in
questi ultimi anni. Assai vicino a quella del Rwanda del 1994, quando un
genocidio di tre mesi uccise quasi un milione di persone. E il mondo stava a
guardare….nessuno si muoveva!! Come al solito tanti proclami, tanta diplomazia
ma niente di più!! Come sta succedendo ora….!!! C’è tanta confusione e una marea di notizie di cronaca e di immagini che
ci fanno orrore e dolore. Una carneficina che sembra inarrestabile. Vedo Questa riflessione non vuole essere di parte anche se è difficile non
esserlo. Sono stato e lo sono ancora di parte per gli innocenti, i bambini, le
donne e i poveri che da sempre in tutto il mondo e non solo a Gaza vengono
massacrati da politiche miopi, povertà o da guerre d’interesse. Ma questa
situazione non è solo di oggi!! Viene da lontano, nel tempo, nella storia e
nello spazio di questi due popoli e dei loro protettori e alleati. Una persona amica mi scrive: “Servirebbe più Per me è stato come rivivere ciò che ho già vissuto nel
Natale 2007. Il 27 Dicembre 2007 era il giorno più atteso delle elezioni
generali in Kenya. Vivevo a Korogocho in Kenya, una delle più grandi
baraccopoli di Nairobi, Tutti i potenti accorsero al capezzale di un paese alla
deriva e insanguinato, senza soluzioni e futuro. L’Unione Europea, gli USA,
l’ONU (che guarda caso ha due quartieri generali importanti proprio a Nairobi),
Ma la storia si ripete…… Oggi vivo da tre mesi a Gerusalemme Est vicino al muro di divisione
della città tra Palestina e Israele. Qui in questa parte della città c’è il più
grande raggruppamento di palestinesi della città. In questi giorni mentre assistiamo
tutti al massacro dei loro fratelli a Gaza pochissime reazioni di giovani
frustrati da ciò che vedono. Un silenzio e un’inerzia molto strane che fanno
pensare!! Forse ci dobbiamo preparare a qualcosa di grosso anche qui a
Gerusalemme prima o poi? Una città divisa non solo dal muro ma anche da linee
invisibili geografiche (infatti dalla Porta di Damasco incomincia un altro
mondo). Ma queste linee di demarcazione sono anche culturali, religiose, storiche,
sociali, politiche ed economiche. Ciò che sta succedendo a Gaza, soltanto a Ma cos’è la striscia di Gaza? La striscia di Gaza è
una piccola zona lungo la costa del Mediterraneo tra l’Egitto ed Israele, lunga
40km e larga 10km, in cui vivono più di 1,5 milioni di Palestinesi. Un’ area di
365 Km², con una densità di 3. 227 ab. per Km². Una delle più alte densità di
popolazione al mondo. I confini furono stabiliti nel 1948 dopo la creazione dello stato
d’Israele; da allora fu occupata dall’Egitto fino al 1967 e poi passò sotto il
controllo israeliano. Nel 2005 l’esercito israeliano formalmente si ritira
dalla Striscia, ma di fatto continua a detenere il controllo dei confini, dello
spazio aereo e di mare così come in tante parti nei territori dell’Autonomia
Palestinese in tutto lo stato di d’Israele. Qui come in altre
parti della Cisgiordania e Gerusalemme Est, i palestinesi sono costretti a
vivere come al confino, come in un grande campo di rifugiati, senza libertà di
movimento. Ad aggravare questa situazione ci sono le intimidazioni che molti di
loro subiscono da parte di Hamas perché si uniscano a questo movimento nella
lotta armata; poi ci sono l’embargo da parte di Israele specialmente in questi
ultimi mesi prima dell’attacco, la mancanza di luce elettrica,
la carenza di cibo e di pane, di medicinali, di medici e personale sanitario. Orrore, morte, lutti, distruzione, crudeltà, odio, divisioni e un vero
inferno, di sangue e di bombe e fiamme lanciate dagli aerei, carri armati e
navi israeliani che usano fosforo bianco e altri ritrovati chimici militari che
sono stati usati dagli americani per la prima volta nella guerra in Irak. Ricordiamoci
che Israele è la quarta potenza militare del mondo. Perché? Per chi? Quando gli ebrei si sono ritirati da Gaza nel 2005, Hamas ha
pensato solo a continuare a sparacchiare contro Israele dei Qassam (che sono
missili molto miseri e considerati di “latta” da parte degli israeliani….ma
oggi diventano giustificazione per la guerra), dimostrando al mondo che non è
la pace che vuole ma la distruzione di Israele, anche a costo della miseria
delle popolazioni. E infatti non tutti i palestinesi sono con Hamas anche se
dobbiamo ricordare che Hamas ha vinto le elezioni politiche non accettate da
Israele e dall’occidente. C’era ed è ancor più evidente in questi giorni la
divisione tra loro: da una parte Fatah con Abu Mazen e dall’altra il movimento
di Hamas. E mi rifiuto di accettare ciò che invece in Italia e nell’occidente
viene passato quasi come se fosse assodato che tutti i palestinesi sono
musulmani e terroristi. Ci sono milioni di palestinesi all’estero in tutto il
mondo e molti di loro occupano posizioni di rilievo dove sono impiegati sia in
università e istituti, compagnie commerciali, ospedali, turismo e tanto altro.
Musulmani si ma anche molti cristiani costretti ad emigrare da questa
situazione assurda tra Israele e Palestina. Ma tutti i palestinesi che vivono in Israele (più di 1 milione di
persone con passaporto israeliano) e anche nei territori occupati
dall’Autonomia hanno visto che Israele ha approfittato e continua ad
approfittarsi in tutti questi anni per occupare terre palestinesi in barba
alla convenzione di Ginevra e usa due pesi e due misure nei territori occupati.
I nuovi insediamenti e gli arbitrii questi sì sono un grave ostacolo alla
pace.Non ci sarà mai pace senza rispetto e comprensione reciproca.
L’occupazione dura ormai da 40 anni e negli ultimi anni la situazione è
peggiorata da quando Israele per paura dei kamikaze sul loro territorio ha
costruito Ma anche Israele non è solo Olmert,
Netanyau, Sharon, Lizni Tipni, Peres, Barak. Anche qui mi rifiuto di accettare
che la voce del popolo ebraico sono i loro politici o i fondamentalisti
religiosi ebrei che ci sono come anche nella Palestina e nel mondo islamico. Le
voci di un popolo israeliano che non è tutto per Anche una minoranza di
Rabbini ebrei condanna l’aggressione a Gaza e riconosce che è contro ogni
religione. Nei giorni scorsi a New York c’è stata anche una protesta degli
Ebrei Ortodossi anti-sionisti, organizzata per chiedere la fine del massacro di
Gaza. Il celebre rabbino Michael Lerner, in una lunga lettera, ha attaccato il
governo israeliano, perché sta prendendo i razzi lanciati da Hamas come
pretesto per giustificare una nuova guerra dopo quella fatta con gli Hezbollah
due anni fa. E di altri israeliani ed ebrei che vogliono una vera pace ce ne
sono e non solo in giro per il mondo. Da notare che chi si dichiara pacifista e
cerca il dialogo e la pace con i palestinesi in questo mondo ebraico viene
considerato un traditore. Michael Lerner condanna anche gli attacchi di Hamas,
ma insiste nel dire che non per questo la guerra è una reazione appropriata,
tanto meno se è scatenata dal governo anche per fini politici ed elettorali. E di questo l’opinione
pubblica mondiale sa molto poco. Fra non molto il 10 Febbraio questo paese
andrà alle urne politiche dopo un’instabilità di governo dovuta a precise
accuse di corruzione all’uomo che oggi sta conducendo questa guerra: il primo
ministro uscente Olmert. Dopo l’entrata in guerra di questo governo Olmert, con
la ministra agli esteri Tzipi Livni e il ministro alla difesa Barak, il
presidente della repubblica Peres (i veri artefici di questo piano e assurda
decisione) hanno già ottenuto secondo le statistiche di gradimento dei loro
cittadini molti seggi in parlamento in più rispetto alla situazione attuale
molto instabile. Probabilmente non avranno bisogno dei piccoli partiti di
religiosi ortodossi che da sempre hanno fatto da alleato per formare ogni
governo israeliano. Da notare che proprio il partito Likud dell’opposizione
cioè il già conosciuto Netanyahu aveva già sbandierato ai quattro venti
l’intenzione di spazzare via in poco tempo Hamas se i cittadini gli avessero
ridato la fiducia nelle prossime elezioni. Tutte e due i partiti che queste
persone rappresentano (specialmente Barak e la Livni) si sono già rafforzati
proprio per questa decisione così crudele e fatta passare come legittima difesa
del proprio territorio dai terroristi di Hamas che continuavano a lanciare
razzi Qassam sui territori del sud (nel deserto del Negev), in risposta
all’ostinazione di Israele, per ottenere l’apertura del confine con l’Egitto e
specialmente permettesse
agli aiuti umanitari di entrare in una striscia di Gaza che è praticamente solo
un campo profughi . Ma l’ostinazione Israeliana è stata continua e massacrante
per la popolazione di Gaza negli ultimi mesi. La
stessa identica cosa si ripete in questi 12 giorni dall’inizio della guerra.
L’ostinazione di israele a non far entrare Quindi
ci dovremmo rendere conto che non sarà l’annientamento di Hamas (che non
avverrà proprio per la ferocia e senza una visione futura con cui sta operando
l’esercito israeliano…creando nuovi nemici e militanti in altri giovani
disperati dentro e fuori Israele) che porterà beneficio a Israele e al mondo. La reazione di Israele ai missili Qassam di questi ultimi mesi era
inevitabile seguendo la logica di questo governo. La miopia di Hamas si scontra
contro l’ostinazione testarda del governo israeliano. Ma la reazione israeliana
era ed è sproporzionata rispetto ai danni inflitti dai “petardi di Hamas” in
quanto hanno pochissima forza distruttiva come invece le bombe e le armi più
sofisticate in mano all’esercito israeliano di produzione americana ma anche
italiana!! Dal 2002 sono morti circa 10 persone compresi gli ultimi 2 di questi
giorni nonostante le migliaia tirati in diversi anni e negli ultimi mesi. Le
vittime sono sacre da ambo le parti non ci sono divisioni nella morte: che
siano ebrei israeliani o palestinesi. Ma l’opinione pubblica israeliana e
internazionale deve sapere che la reazione di Israele in questi ultimi 6 anni
ha ucciso più di 5000 palestinesi con raid aerei e in tanti altri controlli e
azioni militari. Lo stesso è avvenuto anni fa a Betlemme quando è stata
invasa Per molti popoli del mondo, i palestinesi rappresentano l’impegno della
maggioranza. Essi sono i piccoli grani di sabbia che resistono; ciò che la
maggior parte degli Americani ed i popoli privilegiati dell’Occidente non
vedono. Essi sono un popolo cui è negato il diritto più fondamentale: il
diritto a un suo Stato, anche se solo sul 22% della Palestina storica che
Israele ha occupato fin dal 1967. Per la maggioranza dell’umanità che vive in
condizioni economiche e politiche inimmaginabili in Occidente, quella
sofferenza causata dall’occupazione di Israele (che significa impoverimento e
negazione totale della libertà che può essere sostenuta solo grazie al supporto
americano) è emblematico della loro stessa sofferenza. L’oppressione israeliana
dei palestinesi, con l’appoggio diretto degli USA (vedi amministrazione Bush),
evidenzia in modo dimostrabile l’esistenza di un sistema globale di dominazione
occidentale, che impedisce agli altri di perseguire ed ottenere i loro sogni di
benessere politico ed economico. Per restare all’esempio Israele – USA
assomiglia molto alla storica alleanza tra l’Impero Romano e Erode il Grande.
Anche Erode potè governare con tanta violenza e crudeltà sempre con l’avallo
della “grande Roma”. Ed Erode è ricordato da tutti per la strage degli
innocenti e tanto altro. Cosa sta succedendo in questi giorni di pazzia?? Forse
è tempo che anche il popolo ebraico d’Israele faccia memoria di un’olocausto
vissuto soltanto qualche decennio fa nel quale più di 6 milioni di ebrei
vennero trucidati dalla pazzia nazi-fascista d’europa. E l’Europa e gli USA
hanno ancora il senso di quella colpa e paura di far aprire gli occhi e il
cuore al popolo Israeliano e alla sua politica interna e internazionale. Non è
possibile che l’umanità non impari nulla dalla storia passata. La storia si
ripete anche ora con il popolo palestinese in tempi e in modi diversi. Qualunque sia alla fine la soluzione, se questo che è il più
destabilizzante e delicato dei conflitti non è affrontato con la dovuta serietà
e verità, gli USA con Obama rimarranno impantanati in conflitti con i popoli
arabi e tutti i popoli che ricercano la vera libertà. Capirà il governo di
Obama insieme ai paesi Europei e all’ONU che senza dare il giusto interesse
per i bisogni dei palestinesi, non saranno mai in grado di districarsi dai
problemi più generali del Medio Oriente, di dare più potere vero alla Comunità
delle Nazioni Unite senza veti di sorta e salvare anche le proprie economie? Padre Daniele Moschetti Missionario
Comboniano
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