Re: Beppino Englaro si rifiuta di far vedere la figlia...



Scusa ma perchè togliersi?
Qua i casi sono due:
1) o non sai reggere il confronto con chi la pensa come te, e questo mi sembra triste (a prescindere da come uno la pensa) perchè è sempre interessante e produttivo interscambiare con gli altri, sempre però rimanendo nel rispetto dell'altro, ovvio; 2) oppure ti senti offeso? allora piuttosto chiedi l'intervento del moderatore, ma per moderare la discussione, non per togliersi. Ti pare?

Ciao,
Davide

paolo-orru at libero.it ha scritto:
Io sono tra quelli che vogliono veder la parola fine a questa vera e propria tortura.
Ti poni in modo pessimo da chiaro cattolico medievale, con insulti e maiuscole senza argomentare perchè mai dovrebbe essere boia un padre che da 16 anni vede prolungare un'inutile sofferenza della sua amata figlia.
Ti consiglierei la visione del film "Mare dentro" di Alejandro Amenabar, che tratta proprio questa tematica.
Dopo di che, a proposito di webmaster, chiedo che mi si venga tolto dalla mailing list.
Grazie

Subject : Re: Beppino Englaro si rifiuta di far vedere la figlia...







Senti, ragazzina, lo sciacallo, fino a prova contraria, ha bisogno di
carogne per vivere e, fino a prova contraria, sei tu che invochi la
trasformazione di Eluana in carogna, per cui NON PERMETTERTI MAI PIU' DI
OFFENDERMI, HAI CAPITO? Mi meraviglio che lo webmaster abbia fatto passare
una e-mail come questa. Accusi di sciacallaggio gente che ha fatto
esperienza di persone tornate pienamente in possesso delle proprie facoltà
mentali e fisiche dopo 40 anni e continui a vomitare veleno su tutto quanto
è contrario alle tue aspirazioni di sopprimere ogni respiro, ogni barlume di
vita, chi più di te si comporta come sciacallo o iena o avvoltoio? Se ci
tieni tanto a vedere chiusi per sempre gli occhi di Eluana che, tuttora,
continuano ad aprirsi e chiudersi a mattina e a sera, fai domanda per un
posto da boia in qualche stato che condivida le tua aspirazioni, così potrai
dare libero sfogo alle tue manie omicide, ma impara a rispettare le idee
diverse dalle tue.
Buona risurrezione.

Il giorno 1 dicembre 2008 19.12, manielle at libero.it <manielle at libero.it> ha
scritto:

in tanti vorreste vedere Eluana??
che indecenza!!
Eluana pensiate sia un fenomeno dabaraccone da dover mostrare in pubblico??
e' inutile voi non avete conoscenza del rispetto del dolore altrui!!
voi non avete dignita'!

e continuando ad insinuare che il padre di Eluana sia un torturatore o un
assassino dimostrate solo di essere degli infami che fanno sciacallaggio
sulla vita e sul dolore altrui solo per alimentare le vostre perverse
ideologie.

andate a reclamare dallo stato i diritti che le persone malate hanno ma
imparate il rispetto per chi a differenza di voi ha scelto ed esercitato la
propria liberta'.

non temete che ora che scendera' in campo (dopo un iter programmato e una
conversione spettacolo..) politicamente il neocristiano allam ci pensera'
lui a risolvere i problemi di chi malato viene abbandonato dalla barbarie di
stato.
le famiglie con gravissimi problemi di assitenza a casi gravissimi vengono
lasciate a se stesse perche' lo stato e' solo quello del profitto dei forti
sulle spalle dei deboli.

fatevi difendere da allam se date a lui materiale per lo sciacallaggio
vergognoso che opera insieme ad altri oscurantisti e fascisti tipo quelli di
forzanuova

ma sappiate che lui fara' campagne solo contro l'aborto...contro le
liberta' dei cittadini di decidere sulle proprie vite...e non di certo in
favore della vita.

quando mai si e' interessato allam delle migliaia di civili musulmani
innocenti e indifesi fatti a pezzi dai bombardamenti usa in afganistan e
iraq?

vada a pulire il loro sangue causato dai suoi amici







da http://www.salvatorecrisafulli.it/

Beppino Englaro si rifiuta di far vedere la figlia:

In tanti vorremmo vedere Eluana Englaro, per farci un'idea,  ma il padre
si rifiuta perche? rispetto della Privacy? Non crediamo proprio. Noi invece
con questo video siamo in grado di mostrarvi due "Eluane" che da oltre 15
anni si trovano sulle spalle una "sentenza di irreversibilità", ma vengono
accudite in casa, con tanto affetto ed immenso amore, scoprirete alla fine
che non esiste l'irreversibilità dello stato vegetativo.
Ecco il video



Mercoledi 19 Novembre 2008



DIVENTERANNO TUTTI ENGLARO?

Dopo la sentenza della Corte di Appello di Milano e la pilatesca
decisione della Suprema Corte di Cassazione, gran parte dei 3.800 casi di
coma vegetativo (?) in Italia seguiranno Englaro?
La famiglia Crisafulli, già con molta esperienza conosce oltre 950 casi
di persone in stato vegetativo (molti vivono in casa) ed avendo fatto un
sondaggio sulla pelle dei disabili e le famiglie attesta senza ombra di
dubbio che il 99,9% è contrario all'eutanasia e al testamento biologico, lo
01% chiede di morire solo per disperazione ed abbandono totale.
Difatti, chi non legato da situazioni affettive con il malato, chi,
giunto alla veneranda età di 90 anni e dovendo accudire una povera figlia in
coma da 27 anni, sapendo di dover tornare al Padre Eterno, non s'inventerà
la storia che sua figlia, prima dell'evento che l'ha ridotta in coma, ha
confidato ad un'amica, che per l'occasione farà il piacere di affermare, la
sua volontà che, in caso di coma, non dovessero praticare accanimenti
terapeutici e si lasciasse morire in pace? Ovviamente per accanimento sarà
inteso, come nel caso di Eluana Englaro, anche la somministrazione
dell'acqua e del cibo, cosa che qualsiasi madre fa al proprio figlio, in
stato di incoscienza infantile.
La decisione adottata dalla Corte di Appello, senza accorgersene, diventa
un dramma nel dramma e crea una aspettativa a catena che difficilmente si
può fermare perché un giudicato fa testo e, anche se un ulteriore collegio
di giudici dovesse decidere in modo diverso, si avrebbero due giudicati
contrastanti ma entrambi validi.
A questo punto, se l'umana compassione, come si legge dalle statistiche
pubblicate dalla RAI, ignorando la materia e le conseguenze che la sentenza
emanata per la Englaro, è d'accordo nel condividerla; se una povera ragazza,
assistita sin'ora dalle suore senza gravame alcuno da parte della famiglia,
viene soppressa non per il fastidio che dà ma perché sedici anni addietro,
in altre condizioni di vita, avrebbe espresso il desiderio di morire se si
fosse trovata in condizioni di coma, a maggior ragione è anche umano che un
genitore ultranovantenne, che una famiglia che è stata distrutta nella sua
unità dall'evento accadutogli, possa chiedere di far cessare di vivere
l'ammalato.
Sui 3.800 casi individuati molti, troppi, vivono in simili condizioni di
difficoltà e di necessità. Si, perché lo Stato sin'ora, sia quando ha
governato la destra sia quando ha governato la sinistra, mai si è
preoccupato di venire incontro alla famiglie che subivano una simile
disgrazia.
Non un reparto ospedaliero, non una struttura pubblica, non un'assistenza
domiciliare, non un aiuto economico si è trovato in tutti questi lunghi
anni. Si è dovuto fronteggiare la situazione da soli, con i propri mezzi.
Molti hanno dovuto lasciare il lavoro, imparare a fare i fisioterapisti, gli
infermieri, adattare le abitazioni alla bisogna, renderle piccoli ospedali,
molte volte impegnarle con mutui per avere le risorse economiche per
accudire al famigliare bisognoso e proseguire nel commino assistenziale in
attesa del miracolo o dell'evento nuovo della scienza.
Molte famiglie si sono divise perché l'evento occorso e le depressioni
hanno portato alle reciproche accuse, soprattutto tra i genitori, accuse
inconsistenti ma indicative delle tensioni create dalla situazione difficile
nella quale vivono.
In questi anni uomini di coscienza, medici per la vita e non per la
morte, a proprie spese hanno sopperito alle carenze dello Stato mettendo in
atto strutture di terapia semintensiva e riabilitativa ed a nulla è valso
l'appello degli italiani colpiti dall'evento, costretti a recarsi ad
Innbruck per trovare una struttura adeguata alla bisogna. Gli enti pubblici
hanno preferito rimborsare parzialmente spese enormi alle famiglie per i
ricoveri oltralpe, hanno preferito tenere lungodegenze durate, come nel caso
Englaro, quindici anni a circa 500 euro al giorno piuttosto che venire
incontro alle famiglie che si sacrificano all'assistenza domiciliare
pesantissima per questi soggetti. Non sono molto convinto per il caso
particolare ma chi dice che Beppino Englaro non abbia preso la decisione di
chiedere alla Magistratura di non alimentare più la figlia, costretto a
tenerla in ospedale perché le sue condizioni famigliari non solo economiche
ma personali non gli consentivano di tra!
 sformare la sua casa in un reparto ospedaliero?
Quante delle 3.800 famiglie si sentono stanche ed in condizioni di non
più sopportare gli impegni economici, fisici, umani che i vari casi
richiedono ed "obtorto collo" decidono di farla finita?
Eppure lo Stato sa l'impegno che occorre in simili casi, sa che aiutando
le famiglie dei soggetti bisognosi risparmierebbe tanto denaro che se gli
stessi fossero tutti ricoverati in nosocomi, sa che alcuni medicinali,
inseriti in prontuario farmaceutico fuori dalla classe C, mentre per le
persone sane sono medicinali opzionali, per questi soggetti sono veri e
propri salvavita, sa che non si può lesinare il pannolone a chi, da
incontinente, ne ha bisogno, sa si ha bisogno di medici  specializzati per
individuare particolari malattie che il soggetto in coma non può
spontaneamente denunziare, sa che la fisioterapia è una pratica necessaria
quotidianamente. Se non lo sa, come può non saperlo il Ministro della
Salute, lo sanno certamente i funzionari che nel Ministero hanno vissuto una
vita. Perché, allora, non interviene adeguatamente?
Costringe i famigliari degli interessati a far ricorso all'applicazione
della sentenza Englaro?
Perché lo Stato spende tanti soldi per tenere attive le rianimazioni in
tutta Italia, salvando momentaneamente la vita di tante persone, per, poi,
consentire la morte per fame e disidratazione dopo sedici anni? 3.800
persone, adeguatamente assistite a domicilio, costerebbero allo Stato non
più di 250.000.000,00 euro l'anno a fronte di 750.000.000,00 euro se le
stesse fossero ricoverate in ospedale. Sono situazioni incomprensibili
dovute o alla convinzione dell'impossibilità del recupero o alla ignoranza
della questione.
18 Novembre 2008


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