Non distruggere ma costruire la scuola



Cari amici,
                il Movimento ha fatto questo interevento sui problemi della scuola, per il quale chiede il vostro aiuto.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo 

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini

e p.c. al Premier Silvio Berlusconi

al Segretario del PD Walter Veltroni

 

Non distruggere ma costruire la scuola

 

Ciò che stupisce è che ogni nuovo ministro, invece di continuare il lavoro del collega che l’ha preceduto, preferisca distruggere per costruire di “suo”; ciò specialmente nella scuola e nell’università; una forma di narcisismo e di odio di parte.

Vogliamo invece una politica costruttiva, una politica di continuità nella costruzione.

 

Perciò i tre insegnanti nella scuola primaria non si possono toccare; perché furono introdotti per una necessità storica, e cioè la maggiore maturità e ampiezza di conoscenza del bambino, nella società dei media in cui le fonti di conoscenza sono molteplici e continue, e il bambino vi cresce. Per cui l’insegnante unico non basta più e ritornarvi sarebbe frustrare il bambino e la sua crescita.

 

Né si può addurre una ragione economica e di bilancio. La scuola italiana, a questo punto, ha bisogno di grandi mezzi, altrimenti la sua decadenza continuerà. Si guardi a ciò che avviene nelle altre maggiori nazioni europee.

Si considerino solo alcuni punti di arretratezza strutturale:

lo stipendio degl’insegnanti;

il reclutamento, continuamente cambiato da questa politica insensata; ora si aboliscono anche i SSIS;

il numero di studenti per classe, dove 15 è ritenuto il massimo per una formazione personale;

il tempo pieno, che dev’essere generalizzato, anziché assegnato eternamente alla sperimentazione di alcune scuole;

la scuola materna, per lo più assente; per non parlare del “nido”. Che sono poi anche punti essenziali per l’aiuto alla famiglia e al lavoro della donna. Si veda l’esempio della Francia.

 

I tagli di bilancio devono essere fatti altrove, là dove si consumano gli enormi sprechi che la polemica di questi anni ha additato, suscitando lo sdegno della gente. A cominciare dalla politica e dalla pubblica amministrazione.

 

Un altro punto concerne il rigore formativo, dopo decenni di lassismo: quindi anche il voto, gli esami di riparazione, la bocciatura, il controllo del bullismo. E però anche la valutazione degl’insegnanti, che il ministro Berlinguer tentò d’introdurre, e che gl’insegnanti tanto avversarono; e perché poi? ogni tipo di lavoro dev’essere valutato, dal momento che è un servizio alla società, di cui alla società si deve rispondere.

Lecce, settembre 2008

                                                           per il Movimento il responsabile

                                                                   Prof. Arrigo Colombo

 Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

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