La difesa e l'integrazione dei contratti di lavoro



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sul problema dei contratti di lavoro; per il quale chiede il vostro aiuto.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Ai Segretari dei Sindacati Confederali CGIL, CISL, UIL

Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti

al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi

alla Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia

 

La difesa e l’integrazione dei contratti di lavoro

 

Sia da parte del Governo che della Confindustria è in atto un attacco ai contratti collettivi di lavoro; anche se il Ministro (Sacconi, Brunetta) ha esposto un più ampio piano di “deregulation” sul quale bisognerà ulteriormente riflettere. Una proposta simile era già stata avanzata dal presidente di Confindustria D’Amato, ma senza esito alcuno.

 

Il contratto collettivo è punto di forza dei lavoratori nella trattativa con la controparte, retto da un principio di equità, di parità nella trattativa; e ad esso il sindacato non può rinunziare, anzitutto al livello nazionale, il più forte. Che del resto già ora prevede gradi ulteriori di trattativa, ad esempio in rapporto al diverso livello economico e dei bisogni tra Nord e Sud – di cui particolarmente si parla. Mentre la controparte insiste sul contratto “individuale” come unico momento di contrattazione.

 

Un punto cui il contratto dovrebbe dedicare attenzione è la “produttività dell’impresa” e la necessità che i salari ne beneficino. Si lamenta infatti il divario tra una forte ascesa della produttività, e quindi del profitto, negli ultimi vent’anni, e una relativa stasi dei salari. Come la spiega il Sindacato? come spiega che i salari italiani siano del 30% inferiori a quelli dei maggiori paesi europei? siano del 50% inferiori ai salari inglesi? Un fatto abnorme.

 

Un punto ulteriore concerne la proposta di partecipazione agli utili fatta dal Ministro. Strano che la faccia il Ministro di un Governo di destra! e ancor più strano che la CGIL la rifiuti! È però una posizione di vecchia data nel PCI e nella CGIL. Un tipico caso di estremismo ideologico, del tutto o niente: si temeva d’intaccare il preteso modello globale sovietico dove tutto in teoria apparteneva alla classe lavoratrice; mentre in realtà v’era un duro capitalismo di stato, di cui i lavoratori ricevevano solo le briciole.

Si passi invece alla conquista graduale: la partecipazione agli utili, la “Mitbestimmung” o codecisione, la presenza del lavoro nei Consigli di amministrazione. Sono punti importanti, considerati come diritti del lavoro già nella seconda metà dell’800 (perfino nelle encicliche papali), e ancora inattuati. A tutto danno dei lavoratori, che per oltre un secolo hanno perduto denaro e prestigio.

Lecce, giugno 2008

                                                              per il Movimento, il responsabile

                                                                     Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel. 0832-314160

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