Torino: blocchi stradali solidali con i napoletani e i migranti



Torino: blocchi stradali solidali con i napoletani e i migranti

 

Nel tardo pomeriggio di sabato 24 maggio si è svolto un presidio davanti alla prefettura di Torino. Convocato inizialmente contro le nuove misure razziste e liberticide del pacchetto sicurezza del governo, si è spontaneamente esteso alla solidarietà con i napoletani che stanno resistendo alla violenza dello stato, che cerca di imporre scelte non condivise. Le cariche e la violenta repressione contro la popolazione di Chiaiano sono la prova generale della politica del governo – e dell’opposizione che gli ha dato mano libera – contro chi si ribella contro la devastazione e il saccheggio del territorio e delle risorse. La criminalizzazione degli immigrati senza documenti, la militarizzazione del territorio, la galera per chi si oppone sono tasselli di un mosaico che pezzo dopo pezzo disegna il percorso di una gestione disciplinare dei conflitti che parte dai più deboli per investire la società nel suo complesso.

Occorrono risposte decise e solidali.

 

A Torino No Tav, anarchici e cittadini solidali hanno aperto due striscioni "Chiudere i cpt, aprire le frontiere" e "Polizia assassina. Da Torino a Napoli Resistenza".

Nonostante la pioggia torrenziale i due striscioni sono finiti di traverso alla strada. Due blocchi stradali hanno fermato il traffico in piazza Castello e, successivamente, nella centralissima via Po. Numerosi slogan di solidarietà ed interventi hanno accompagnato l'azione.

La resistenza continua...

 

Di seguito il comunicato sui fatti di Napoli emesso dalla Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica

 

Solidarietà alle popolazioni campane in lotta contro la devastazione ambientale

 

Sono passate solo poche ore dalla prima riunione del consiglio dei ministri e, concluso il mieloso buonismo delle dichiarazioni dei principali titolari dei dicasteri, il governo ha mostrato il suo vero volto.

 

La necessità di porre rimedio alla scandalosa situazione campana (che dura da almeno 15 anni e che già fu stigmatizzata dall’Unione Europea con una procedura di infrazione per il comportamento del governo negli anni 2002/03) è stata trasformata in urgenza propagandistica di mostrare i muscoli e avviare quel processo di militarizzazione del territorio e di repressione di ogni forma di dissenso che è da tempo nei piani della destra.

 

In Campania, da oltre 15 anni, vengono scaricati rifiuti tossici e persino radioattivi provenienti anche dalle più ricche e produttive regioni d'Italia, con la complicità di ministri, sottosegretari e istituzioni locali che, lungi dall'affrontare la gestione dei rifiuti in maniera razionale (riciclo e differenziazione), hanno invece alimentato il problema. Oggi, l'impossibilità di trovare siti idonei per scaricare i rifiuti ordinari nasce certamente dalla ignavia di molti governi e dei poteri locali, ma anche – e soprattutto – dall'utilizzazione del territorio per favorire, direttamente o indirettamente, la criminalità organizzata e gli interessi degli speculatori. Ora è facile per il governo prendersela con le popolazioni, ordinare contro di loro cariche delle forze dell’ordine in incidenti che, a detta del sindaco di Marano, evocano scene da guerra civile.

 

Noi riteniamo che i fatti di Chiaiano, Marano e quelli che certamente seguiranno siano la prova generale di una soluzione manu militari di ogni problema, che dovesse insorgere, di ordine pubblico e di contestazione sociale. È la stessa logica di gestione dei conflitti sociali messa in atto, a Genova, nel 2001. Del resto, i protagonisti si può dire che siano gli stessi.

 

Esprimiamo tutta la nostra attiva solidarietà alle popolazioni campane sotto attacco.

 

Commissione di corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana – FAI

 

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