Roma, una sconfitta che viene dal popolo. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Roma, una sconfitta che viene dal popolo. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Thu, 8 May 2008 02:39:49 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sulla sconfitta romana; per il quale
chiede il vostro aiuto. Gl'indirizzi:
Segr. Walter Veltroni, segreteria.veltroni at partitodemocratico.it
Vicesegr. Dario Franceschini, d.franceschini at partitodemocratico.it On. Francesco Rutelli, f.rutelli at partitodemocratico.it Pres. Fausto Bertinotti, bertinotti_f at camera.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Al Segretario DC Walter Veltroni al Vicesegretario Dario Franceschini all’On. Francesco Rutelli al Presidente Fausto Bertinotti Roma, una sconfitta che
viene dal popolo In queste settimane si è discusso molto della sconfitta romana del Centrosinistra, del fatto mai accaduto che la Destra vincesse a Roma; delle possibili cause. Si è parlato di un effetto “trascinamento” che avrebbe avuto la vittoria nazionale della Destra; e che certo non può essere escluso. Si è parlato anche di una possibile volontà di “discontinuità”, dopo due amministrazioni Rutelli e due Veltroni; pure da non escludersi. La ragione più profonda, il punto decisivo e dolente deve invece essere indicato nel “modello” perseguito da Rutelli e soprattutto da Veltroni; un modello che è stato chiamato “radical scic”. Il modello della grandi opere pubbliche (la nuova linea metropolitana C; il raddoppio della Roma-Fiumicino) e delle grandi manifestazioni culturali (i concerti al Colosseo, la Festa del cinema, la Notte bianca); di cui non si disconosce certo il valore. Ma questo modello trascurava le borgate, e trascurava quindi la gente, il popolo. Con uno strano rovesciamento di prospettiva perché al popolo era sempre andata e doveva andare l’attenzione di una classe politica ch’era nata ed era cresciuta nella Sinistra, e si era nutrita dei principi della Sinistra: la costruzione di una società di radicale giustizia, la promozione del lavoratore, la redenzione del povero e dell’emarginato. E con un grossolano errore di strategia in quanto proprio quel popolo era il detentore della sovranità, del potere sovrano, del voto che di quel potere è l’espressione decisiva; anche se ridotta e minimale; nella nostra democrazia dominata da partiti e gruppi di potere. La stampa ha messo in risalto questa trascuratezza: l’assenza quasi totale di un’edilizia popolare; l’assenza di una conservazione dignitosa delle borgate (le buche nelle strade, il marciapiede dissestato, le piccole discariche abusive, l’invasione degli ambulanti, la negligenza dei servizi sociali). L’invasione degl’immigrati come rottura di un’identità popolare, di una comunità (così l’Esquilino abbandonato ai cinesi). E infine la violenza, quegli stupri da cui la periferia è stata colpita proprio in tempi recenti e che l’hanno lasciata ferita; il problema della sicurezza; il problema della certezza della pena. Problemi avversati, quasi si trattasse solo di repressione. Una trascuratezza che ha generato disaffezione, e anche rabbia contro quella amministrazione; come contro un governo e una classe politica che sembrava incapace di affrontare l’emergenza. Lo stesso errore che Centrosinistra e Sinistra hanno commesso nell’intera nazione; di cui la gente ha sofferto, e Roma in modo particolare. Questo errore
indica la linea da cui deve partire una
nuova coscienza, una nuova azione, una nuova classe
politica. Lecce, il 5 maggio 2008 per il Movimento il Responsabile Prof. Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro
interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce Via Monte S.Michele 49,
73100 Lecce, tel/fax 0832-314160 |
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