Re: Riflessioni sulla sconfitta del Centrosinistra. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Caro Arrigo,
condivido in pieno la tua analisi e noto che stanno nascendo diverse iniziative di questo tipo
(vedi www.comunistiuniti.it).
Ma come superare l'attaccamento al potere della classe dirigente (o perlomeno dei suoi vertici) e la difesa dei  simboli?
E come portare alla gente la nostra risposta alla crisi di oggi se usiamo ancora parole che fanno scappare le persone prima ancora che entrino in contatto con il contenuto (capitalismo, lotta, compagno, comunismo, etc.)?
A parte (ormai) poche persone che hanno gli strumenti culturali per capire, il livello medio in Italia è molto basso (grazie anche alla tv del Berlusca).
La gente vuole risposte pratiche, concrete, soluzioni per l'oggi e non gliene frega più niente di un mondo "giusto" (ma chi lo dice che lo sia in senso assoluto?) ma utopico o, comunque, lontano.
Continuando ad usare questo sistema non andremo al di là della situazione attuale, anzi, continueremo a precipitare.
Bisogna cambiare impostazione, modo di fare politica e di presentarsi alla gente.
Qualche esempio per carcare di essere più chiaro:
1. Noi non siamo contro la crescita, siamo per la crescita intelligente e sostenibile...ed è attuabile oggi e subito;
2. Il PIL è un indicatore troppo limitato per stabilire il livello di sviluppo di un Paese. Da oggi noi lo misureremo come in molti altri Paesi europei e nel mondo considerando anche il livello dei servizi, etc.;
3. Invece di parlare di capitalismo, che a tutti ormai suona vecchissimo e fuori moda (ed in effetti ha cambiato connotati) cominciamo a parlare di finanza internazionale e di speculazione economica;
4. La filiera corta della produzione agricola non è per combattere la globalizzazione, perchè tanto tutti lo ritengono impossibile e oltretutto sbagliato, ma per avere prodotti più sani a meno prezzo sotto casa;
 
Abbiamo un grosso problema di comunicazione. E non abbiamo il coraggio di scendere dal piedistallo della cultura e dell'ideologia per trovare una risposta efficace.
Io sono perfettamente d'accordo con i contenuti del manifesto, ma se li divulghiamo così non recupereremo mai.
Capisco l'obiezione che per raccogliere i cocci adesso non c'è tempo per un processo di "modernizzazione" terminologica e comunicativa.
Ma radunarsi oggi intorno al comunismo e all'anticapitalismo e poi cercare di modernizzarsi non dà credibilità.
Saremo solo i soliti quattro gatti nostalgici, spazzati via alla prossima elezione, testimoni fieri e orgogliosi di un'utopia ma assolutamente fuori dalla realtà.
Invece è la maggioranza degli Italiani che non vede la realtà, ma non è una buona tattica dirglielo apertamente.
Noi facciamo la figura dei saccenti, presuntuosi e sorpassati, mentre la nostra "lotta" sta purtroppo diventando sempre più attuale. 
Perfino Tremonti adesso tuona contro la globalizzazione e contro Prodi, Padoa-Schioppa e compagni servi della Goldman and Sachs e delle Banche internazionali che hanno lanciato questa offensiva di ipersfruttamento.
Ma quanti Italiani sono pronti a crederci?
Abbiamo una strategia per far capire alla gente comune qual'è la situazione?
Ci basta essere contenti di difendere ancora simboli e parole con cui siamo cresciuti?
Perchè, come dici tu, essere ancora il partito operaio e contadino, quando la maggior parte oggi sono impiegati?
Partito dei lavoratori? Tutti lavorano, anche Berlusconi.
 
Il momento della ricostruzione è fondamentale: bisogna ripartire nuovi, non più vecchi di prima.
Spero in una tua risposta.
Ciao
Silvano


Il 18/04/08, Arrigo Colombo <arribo at libero.it> ha scritto:
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato queste riflessioni sulla vicenda elettorale, diretta al PD e alla Sinistra; per le quali chiede il vostro aiuto. Gl'indirizzi:

Segr. Walter Veltroni, segreteria.veltroni at partitodemocratico.it

Vicesegr.  Dario Franceschini d.franceschini at partitodemocratico.it

Pres. Fausto Bertinotti , fausto.bertinotti at sinistrarcobaleno.it

Segr. Comunisti Italiani Oliviero Diliberto, carrella at comunisti-italiani.org

Segr.Rifondazione Comunista Franco Giordano, francesco.muciaccia at rifondazione.it

Segr. Fabio Mussi Sinistra Democratica, sindem at sinistrademocratica.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al leader del Partito democratico Walter Veltroni

al Vicesegretario  Dario Franceschini

al leader della Sinistra Fausto Bertinotti

ai Segretari Franco Giordano, Oliviero Diliberto, Fabio Mussi

 

Riflessioni sulla sconfitta del Centrosinistra

 

Il PD non ha voluto con sé la Sinistra. Ha pensato che per attingere al grande granaio di voti che sono i "moderati", e così vincere, bisognava disfarsi della Sinistra che i moderati non accettano.

Ma chi sono i "moderati"? Sono quelli che non vogliono il mutamento radicale del sistema, ma solo qualche moderata correzione. Il sistema è ingiusto, ma non importa loro che resti tale; gli bastano alcune correzioni che li aiutino a vivere meglio, pensano: sui salari, sulle pensioni, sul precariato. E non riflettono che se il sistema resta ingiusto quelle correzioni non si potranno fare o non dureranno.

Il PD ha scelto il moderatismo, ha scelto di lasciare intatto il sistema ingiusto, lasciare che l'umanità continui a vivere e soffrire nell'ingiustizia. E però ha perso.

 

La Sinistra è rimasta fedele ai grandi e inderogabili principi, alla costruzione di una società di radicale giustizia, al rifiuto del capitalismo che di questa ingiustizia è la causa precipua.

Ma è divisa in quattro, cinque, sette otto partiti. Il grande scandalo, la grande sciagura: che coloro che amano e cercano la giustizia siano in conflitto tra loro; siano divisi in partiti e partitelli, e quindi piccoli, deboli, impari alla lotta.

Divisi da una pretesa di purezza ideologica; divisi da mortali nostalgie staliniste o trockiste; divisi dall'ambizione dei capi.

Divisi dal feticismo dei simboli, quella falce e martello che sono certo un simbolo glorioso ma che oggi hanno perso il loro senso: oggi che il lavoro contadino è  solo una piccola quota, e neppure usa la falce ma piuttosto la falciatrice; e anche il lavoro operaio  è una minoranza. Il lavoro essendosi spostato nel settore terziario.

L'obiettivo più urgente è l'unità della Sinistra.

 

È intervenuto infine l'astensionismo, il 20% dei voti perduti dicono le prime analisi, cioè circa mezzo milione, se il totale della perdita è di 2.400.000. L'astensionismo degl'individualisti, dei presuntuosi, degli estremisti, degli scettici, dei disfattisti.

La Sinistra deve resistere, deve ricompattarsi, deve ritrovare quell'unità che l'ha resa grande in passato.

Lecce, il 15 aprile 2005

                                                                      per il Movimento, il Responsabile

                                                                             Prof. Arrigo Colombo

 

 Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull'utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia