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No non usciamo un bel niente. Basta con questo continuo frazionamento della 
Sinistra; che oggi esce un gruppo, domani un altro, i vari Diliberto, i 
trozkisti, i maceratesi. Ognuno crede di essere il migliore. Ognuno si fa 
il suo partitino; e così la Sinistra s'impoverisce ogni giorno. Si resta dentro 
e si lavora e si lotta, e se Pecoraro è un disonesto glielo si dice in faccia, e 
deve fare autocritica. Ma si resta dentro. Voi frazionisti annientate la Sinistra, anche con la migliore volontà. 
Basta! Un saluto fraterno da Arrigo Colombo Vi prego di trasmettere questa risposta a tutti gli altri a cui avete 
scritto 
    
  ----- Original Message -----  Sent: Thursday, April 03, 2008 11:01 
  AM Subject: Un esemplare atto 
  rivoluzionario 
 W il comunismo!!!!!! Smascheriamo i falsi partiti "comunisti" 
   Inviato da Yahoo! Mail.
 La casella di posta intelligente.
 
   
 
    
    
      | Un esemplare atto 
        rivoluzionario di cinque compagni di Treia (Macerata) "Usciamo dal PRC perché ha abbandonato la lotta di 
        classe e il socialismo"
 "Continueremo a trasmettere gli ideali del 
        comunismo"
 
 È un vero 
        piacere per noi pubblicare la seguente lettera che abbiamo ricevuto per 
        conoscenza da parte di cinque dirigenti del PRC che sono usciti giorni 
        fa dal partito.
 Tra i firmatari ci sono il Segretario del Circolo, 
        Giampaolo Pierigè, e la Tesoriera Edelweiss Ascani, figlia del dirigente 
        partigiano Sante Ascani.
 Consideriamo questa loro decisione un 
        esemplare atto rivoluzionario che incoraggia i sinceri fautori del 
        socialismo ancora nel PRC a seguire il loro esempio.
 Immaginiamo che 
        non sia stato facile sul piano sentimentale e politico per i cinque 
        compagni rompere col PRC al quale, sappiamo, hanno dato tutto se stessi 
        e sul quale riponevano la massima fiducia. Ma una volta preso coscienza 
        che Rifondazione non è più quella che essi pensavano, hanno rotto ogni 
        indugio abbandonandola al suo inglorioso destino. In sostanza si sono 
        comportanti come Lenin che ruppe con la seconda internazionale ormai in 
        mano ai borghesi e ai socialdemocratici.
 Il loro gesto che fa storia 
        è ancora più importante in quanto essi hanno dichiarato: "continueremo a 
        trasmettere gli ideali del comunismo".
 Noi appoggiamo in maniera 
        militante questo loro proposito rivoluzionario e auspichiamo che la loro 
        strada si incontri con quella del PMLI per il bene delle masse di Treia, 
        di Macerata e di tutta Italia e per il bene supremo del trionfo del 
        socialismo in Italia.
 
 
 All'attenzione 
        di:
 Segreteria Provinciale
 Segreteria regionale
 p. c. al 
        Bolscevico
 
 Oggetto: Uscita dal PRC
 
 Noi, membri del 
        direttivo del circolo PRC di Treia, vista l'ormai deriva a destra del 
        gruppo dirigente nazionale, resa ancor più evidente dall'esperienza 
        fallimentare nella partecipazione al governo di centro-sinistra, abbiamo 
        deciso all'unanimità di lasciare il Partito della Rifondazione 
        Comunista. Sono venuti a mancare nel tempo tutti gli ideali per cui 
        questo partito era nato, a cominciare dalla lotta di classe, propria dei 
        comunisti, tentando di convincerci che questa non è più una società 
        divisa in classi (oltre 1.500 operai morti sul lavoro ogni anno) e che 
        "un altro mondo possibile" è un capitalismo riformabile e non una 
        società socialista. Usciamo sconfitti dal governo Prodi perché abbiamo 
        deluso le aspettative della nostra gente che tanta speranza aveva 
        riposto in noi e ci siamo lasciati fagocitare dai moderati diventando 
        così la "stampella" di questo governo, votando persino il rifinanziament 
        o alle guerre, noi che per lunghi mesi abbiamo tenuto appese alle nostre 
        finestre le bandiere della pace! Già, ma allora eravamo all'opposizione. 
        Sarebbe troppo lungo elencare tutti gli errori fatti in un governo che 
        sapevamo non essere nostro e altrettanto lungo sarebbe parlare della 
        mancanza di democrazia nel nostro partito che, dalla sua nascita, doveva 
        essere una piramide rovesciata con la base al vertice e non il contrario 
        come invece è avvenuto in questi anni. L'ultimo atto è stata la 
        rimozione del nostro glorioso simbolo, la falce e martello, dalla scheda 
        elettorale per cancellare definitivamente dalla Storia gli ideali del 
        comunismo, dimostrando ancora di più di essere perfettamente omologati 
        al pensiero unico anticomunista. Noi comunisti di Treia non ci stiamo, 
        per questo non parteciperemo alla campagna elettorale, non daremo 
        indicazioni di voto e non sosterremo alcuna lista. Continueremo però a 
        trasmettere i nostri ideali comunisti che ren dono gli uomini senz'altro 
        migliori.
 
 VIVA IL COMUNISMO!
 
 Treia, lì 20 marzo 
        2008
 
 Il Direttivo: Giampaolo Pierigè; Edelweiss Ascani; 
        Antonio Palmucci; Mariano Capponi; Alberto Nardi
 
 2 aprile 
        2008
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