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Ritratti a mano libera con Renato Curcio
- Subject: Ritratti a mano libera con Renato Curcio
- From: ponte <ponte at ecn.org>
- Date: Thu, 21 Feb 2008 22:39:21 +0100
Martedì 26 Febbraio.Presso PUNTO SAN PRECARIO (Viale Monza 255 MM1 Precotto MI) - Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
ORE 21.00 RITRATTI A MANO LIBERA.Renato Curcio, percorrerà il filo conduttore che lega gli ultimi cinque lavori da lui curati. Cinque cantieri di ricerca e analisi, accurate e taglienti descrizioni accompagnate dalla prorompenza delle voci "autonarranti" squarciano il velo di Maya che avvolge molteplici aspetti della nostra società, dalla messa al lavoro del consumo e del consumatore alla pieghe anche non troppe nascoste dove il razzismo si annida e trova fertile capo di coltura/cultura.
Com'è nel nostro stile l'incontro sarà aperto al dibattito.Non una lezione frontale bensì uno stimolo per intraprendere nuove interazioni, nuove relazioni e nuovi modi di approcciarci al mutamento del reale.
L’AZIENDA TOTALE: Dispositivi totalizzanti e risorse di sopravvivenza nelle grandi aziende della distribuzione
IL DOMINIO FLESSIBILE: Individualizzazione, precarizzazione e insicurezza nell’azienda totale.
IL CONSUMATORE LAVORATO:Il libro si snoda intorno ad alcuni assi portanti: La caccia, l’inseguimento e la cattura del cliente. La caccia etica e la caccia del lavoro futuro. L’osservazione e il controllo del cliente. L’interazione programmata cliente-lavoratore. La fidelizzazione, ovvero, l’impresa criminosa.LA TRAPPOLA ETICA: Questo libro, costruito a partire dalle voci narranti di lavoratrici e lavoratori della grande distribuzione organizzata, passa in rassegna ciò che Carrefour, Auchan e Ipercoop dicono e fanno al riguardo della Responsabilità Sociale d’impresa. E mostra l’ambiguità degli approcci etici in assenza di precisi vincoli giuridici e d’istituzioni di diritto capaci d’imporre alle aziende regole chiare.
I DANNATI DEL LAVORO: I migranti fanno parte di quelle moltitudini di esclusi che Frantz Fanon definì i ‘dannati della terra’ e che in quest’epoca sono i nuovi ‘dannati del lavoro’. Questa ricerca, svolta con lavoratrici e lavoratori migranti, mette in luce le discriminazioni che i migranti subiscono nel mondo del lavoro, i dispositivi del razzismo culturale e quelli delle leggi che regolano il ‘circuito di Schengen’.
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