Fanano (Mo), 26 gennaio MIGRANTI DI IERI E DI OGGI



CLS - CIGL
In collaborazione con
Emergency
Associazione Rocca di Pace (Sestola)
Centro Servizi per il Volontariato (Modena)


"MIGRANTI DI IERI E DI OGGI"

Sabato 26 gennaio 2007
a Fanano (Modena)
Convento delle Suore Cappuccine


Programma:

ore 9:00 introducono il tema
- Massimo Turchi autore del libro "Alla fine dell'arcobaleno. La
storia di Felice Pedroni da Fanano all'Alaska" (Prospettiva Editrice
2007)
- Hamid Barole Abdu autore del libro "Seppellite la mia pelle in
Africa" (Artestampa 2006)

ore 10:00 PAROLE E MUSICA:
lettura di poesie e brani tratti dai due libri con intermezzo musicale
con la collaborazione della classe prima della scuola media di Fanano

ore 12:00 buffet etnico ed equosolidale

ore 14:00 relazione sul progetto "Il piroscafo e il gommone" Storie di
persone che migrano a cura di Anna Pattuzzi

ore 15:00 proiezione del filmato "Stran-ieri oggi e domani" della
scuola media di Polinago


Ingresso gratuito

info: 0536-68724
www.roccadipace.it - ale_lela at libero.it

-> http://www.roccadipace.it/node/116



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Comunità Montana del Frignano (Pavullo n/F)
Associazione Rocca di Pace (Sestola)
Comune di Fanano
Comune di Lama Mocogno
Comune di Montecreto
Comune di Sestola

"Il piroscafo e il gommone". Storie di persone che migrano

Il progetto è nato dalla volontà di approfondire il tema della
migrazione dei popoli, e dell'impatto che tale evento produce nella
storia/nelle storie di chi lo vive. Inoltre, il territorio del Frignano
offre la possibilità di accostare quelle che, a nostro avviso, sono due
facce della stessa medaglia: l'emigrazione e l'immigrazione. Pensiamo,
infatti, che tali movimenti di persone, anche se distanti nel tempo,
possano avere caratteristiche del tutto simili: dalle cause che li
generano, alle modalità in cui si realizzano, alle conseguenze che ne
derivano in termini individuali e sociali.
L'obiettivo non è quello di dare risposte, ma di sollevare dubbi, e di
fornire stimoli su di un evento che, se ha un effetto significativo per
la storia sociale di un determinato luogo, ne ha uno altrettanto
importante per il vissuto di chi ne è protagonista.
Cardine del progetto sono state le interviste raccolte delle persone
emigrate e immigrate del territorio.

Presto online, scaricabile gratuitamente, il volume "Il piroscafo e il
gommone: storie di persone che migrano"
www.roccadipace.it

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Massimo Turchi
Alla fine dell'arcobaleno. La storia di Felice Pedroni da Fanano
all'Alaska
Prospettiva Editrice, Civitavecchia (Roma), 2007

http://www.prospettivaeditrice.it/libri/schedeautori/turchi2.htm


Trignano, frazione di Fanano (Modena), febbraio 1906. Giuseppe, un
ragazzo di sedici anni parte per raggiungere il padre negli Stati
Uniti. Assieme a lui viaggia anche il cercatore d'oro Felice Pedroni,
quarantasette anni, che nell'estate del 1902 ha trovato l'oro in Alaska
ponendo le basi per la nascita della città di Fairbanks. Per Pedroni
quel viaggio di ritorno avviene in un momento molto difficile della sua
esistenza. Il loro incontro cambierà la vita di Giuseppe, spingendolo a
seguire Felice fino a Fairbanks, dove trascorrerà quattro anni facendo
il minatore.

È la storia di Trignano, un piccolo borgo dell'Appennino, dove molte
persone devono emigrare. È una storia di emigranti italiani in cerca di
migliori condizioni di vita. È la storia di Fairbanks, una città nata
solo tre anni prima, dove tutto sembra possibile. È la storia
dell'ultima frontiera americana, dei bianchi che vanno a impossessarsi
dei territori indiani. È la storia del viaggio del ragazzo, inteso
anche come crescita: il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Non ci sono miti e tanto meno eroi, solo la dura vita quotidiana
ricostruita fedelmente grazie ad un ricerca storica di quasi vent'anni.
Giuseppe e Felice rappresentano il "filo rosso" che collega le
montagne modenesi all'Alaska. È la storia di uomini in cerca del loro
sogno, quello di raggiungere la "fine dell'arcobaleno".

Il romanzo è dedicato a mio padre, agli emigranti fananesi e ai
trignanesi.

Parte del ricavato della vendita sarà devoluto al "Comitato Terra di
Trignano", per contribuire a realizzare gli allestimenti del museo
dedicato alla Linea Gotica dei Monti della Riva che vuole rilanciare la
frazione.


Presentazione su Youtube del libro al Pisa Book Festival (2007)
http://www.youtube.com/watch?v=NGFQLWOnnNc


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Hamid Barole Adbu
Seppellite la mia pelle in Africa
Artestampa, Modena, 2006

http://www.artestampaweb.it/edizioni/narrativa/seppellite.htm

Le poesie e i racconti, tutti in italiano con versione inglese a
fronte per facilitarne la comprensione nei paesi anglofoni, partendo da
tematiche legate al fenomeno immigrazione scavano in profondità per
scandagliare temi universali quali la costruzione dell'identità, il
rapporto dell'individuo con la morte, con il proprio passato e con il
futuro.

Nei racconti, attraverso il veicolo di un serrato monologo interiore,
l'autore, una specie di Leopold Bloom africano, ci guida non per le
strade di una Dublino di inizio novecento ma per le strade della
provincia modenese o per le spiagge della riviera romagnola, agli
albori del 21esimo secolo, nei Cpt di un'Italia immemore della sua
stessa esperienza di emigrazione facendoci conoscere personaggi come
Saviceveca la badante, o Ali I, con titoli quali "Come, quando in
spiaggia, non farsi scambiare per un venditore di accendini", o "L'8
per mille", partendo da situazioni che potrebbero sembrare banali, la
voce narrante con demistificante ironia mette a confronto l'immigrato e
l'autoctono, il primo alle prese con uno spaesamento sia materiale che
spirituale dettato dalle strane usanze e burocrazie del nuovo paese e
il secondo incapace di instaurare rapporti di parità con il "diverso".

Nelle poesie lo spirito irrequieto dell'autore assume toni nostalgici
ma nel contempo di denuncia. Il bambino soldato che crolla sotto il
peso delle proprie armi e della propria coscienza, lo sfogo di un
immigrato che continua a sognare di sposarsi la ragazza del suo paese,
un addio alla madre lontana che non si potrà rivedere in punto di
morte, l'immagine del raduno dei cani randagi visti con disprezzo dal
"probo" cittadino lasciano un profondo solco nell'immaginario del
lettore, contribuendo a gettare le basi per un dialogo tra immigrati ed
autoctoni che in Italia rimane ancora da costruire, ma la cui necessità
e' ancora più impellente adesso che la seconda generazione (figli di
immigrati nati o cresciuti in Italia) rivendica un suo ruolo e
posizione nella società.

Il ricavato della vendita di questo libro verrà destinato a progetti a
favore dei ragazzi eritrei in età scolare che vivono in condizioni di
assoluta indigenza nei campi profughi in Sudan. L'idea di questo
progetto nasce in seguito ad un viaggio in  Sudan effettuato alla fine
del 2004, lungo la fascia del confine con l'Eritrea, in cui l'autore ha
constatato di persona la drammatica situazione nei campi profughi che
ha visitato.

Sito dell'autore
http://www.hamidbarole.too.it












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