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10 ottobre, Giornata mondiale contro la pena di morte: fermare il boia, è il mondo a decidere!
- Subject: 10 ottobre, Giornata mondiale contro la pena di morte: fermare il boia, è il mondo a decidere!
- From: press at amnesty.it
- Date: Mon, 15 Oct 2007 20:17:31 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS109-2007 10 OTTOBRE, GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE: FERMARE IL BOIA, E' IL MONDO A DECIDERE! In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte di quest'anno, che si celebra domani, mercoledi' 10 ottobre, Amnesty International chiede a tutti i governi di approvare la risoluzione per una moratoria universale sulle esecuzioni, in discussione nella sessione corrente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 'Questo e' un momento di grande slancio in direzione dell'abolizione della pena di morte' - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International. 'Sono 133 gli Stati membri delle Nazioni Unite, di ogni regione del mondo, ad aver abolito la pena di morte per legge o nella pratica. Nel 2006, solo 25 Stati hanno eseguito sentenze capitali e il 91% di esse ha avuto luogo in sei paesi: Cina, Iran, Iraq, Pakistan, Sudan e Stati Uniti. Coloro che optano per la piu' crudele, inumana e degradante delle punizioni sono ormai una minoranza. I governi devono appoggiare la risoluzione dell'Assemblea Generale dell'Onu e compiere cosi' un importante passo avanti verso un mondo senza piu' esecuzioni'. Il numero delle esecuzioni documentate nel mondo ha subito un calo di piu' del 25% nel 2006 rispetto all'anno precedente, da 2148 a 1591. Sempre nel 2006, sono state emesse altre 3861 condanne a morte in 55 paesi. Il territorio europeo e' una zona libera dalla pena di morte, ad eccezione della Bielorussia e in Asia centrale si registra un chiaro passo avanti in direzione abolizionista: il Kirghizistan ha abolito la pena capitale per crimini ordinari nel giugno 2007; una moratoria e' in vigore gia' dal 2003 in Kazakistan e dal 2004 in Tagikistan; anche l'Uzbekistan si sta muovendo verso l'abolizione. In Africa, solo sei Stati hanno portato a termine esecuzioni nel 2006. Nel marzo di quest'anno, il ministro dell'Interno del Ghana, Albert Kan Dapaah, ha annunciato la commutazione in ergastolo di 36 condanne a morte. Ad aprile, l'Alta corte del Malawi ha dichiarato incostituzionale l'assenza di discrezionalita' nell'infliggere la pena capitale. In Nigeria, a maggio, le autorita' hanno annunciato che avrebbero garantito l'amnistia per tutti i detenuti ultrasessantenni che avessero gia' trascorso almeno 10 anni in attesa dell'esecuzione. A luglio, il Ruanda ha cancellato la pena di morte per ogni tipo di crimine, mentre Burundi, Gabon e Mali si stanno muovendo verso l'abolizione. Nel continente americano, l'unico paese in cui hanno avuto luogo esecuzioni dal 2003 restano gli Stati Uniti. Ma gli stessi Usa stanno lentamente prendendo una posizione contraria alla pena di morte: le 53 esecuzioni del 2006 hanno rappresentato il dato annuale piu' basso degli ultimi 10 anni e anche il numero delle condanne a morte continua a calare rispetto al picco registrato intorno alla meta' degli anni Novanta. In Asia, le Filippine hanno abolito la pena di morte nel 2006. Sono stati registrati alcuni progressi anche in Cina: il 1° gennaio di quest'anno, la Corte suprema del popolo si e' nuovamente attribuita il ruolo di revisore finale delle condanne a morte e questo dovrebbe portare, secondo esperti legali locali, a un probabile calo del 20-30% del totale di esecuzioni. Il dibattito sull'abolizione della pena di morte sta crescendo anche in Algeria, Tunisia e Marocco. In quest'ultimo paese, nel 2005, la Commissione per la verita' ha espressamente raccomandato l'adozione di questo provvedimento. La Coalizione mondiale contro la pena di morte La Giornata del 10 ottobre e' organizzata dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte (Wcadp). Fondata a Roma nel maggio 2002, la Wcadp e' una coalizione di organizzazioni impegnate nel campo dei diritti umani, di associazioni legali, di sindacati e di autorita' locali e regionali che hanno unito le forze per l'eliminazione della pena di morte in tutto il mondo. Oltre ad Amnesty International, le organizzazioni per i diritti umani comprendono la Fe'de'ration Internationale des Droits de l'Homme, Penal Reform International, la Fe'de'ration Internationale de l'Action des Chre'tiens pour l'Abolition de la Torture e la Comunita' di Sant' Egidio. Ognuna di esse ha soci e sedi in tutto il mondo. Alla Wcadp hanno inoltre aderito diversi gruppi ed enti italiani (fra cui la Regione Toscana ed i comuni di Matera, Reggio Emilia e Venezia, la Coalizione italiana contro la pena di morte, il Comitato Paul Rougeau) nonche' alcune associazioni attive in paesi mantenitori, compresi Forum 90 (Giappone), Madri contro la Pena di morte (Uzbekistan) e Journey of Hope (Usa). Le iniziative in Italia In Italia, intorno al 10 ottobre, sono previste iniziative in oltre 60 citta' (l'elenco completo e' su www.amnesty.it). A Milano, mercoledi' 10 presso la Casa della pace con inizio alle 20.30, Amnesty International organizza la proiezione del film 'Sacco e Vanzetti', replicata nei giorni successivi in altre citta' lombarde. A Torino, sempre mercoledi' 10, e' prevista una fiaccolata notturna a partire dalle ore 21, dalla Mole Antonelliana a piazza Castello. A Foggia e in altre citta' pugliesi, Amnesty International propone 'La nostra scuola contro la pena di morte', con azioni e attivita' di sensibilizzazione nelle scuole a partire da mercoledi' 10 fino a domenica 14. FINE DEL COMUNICATO Roma, 9 ottobre 2007 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. 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