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Amnesty International chiede all'Unione europea di prendere posizione sulla pena di morte e su altri aspetti dei diritti umani nel corso dell'incontro col Giappone
- Subject: Amnesty International chiede all'Unione europea di prendere posizione sulla pena di morte e su altri aspetti dei diritti umani nel corso dell'incontro col Giappone
- From: press at amnesty.it
- Date: Thu, 7 Jun 2007 13:24:42 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS63-2007 AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UNIONE EUROPEA DI PRENDERE POSIZIONE SULLA PENA DI MORTE E SU ALTRI ASPETTI DEI DIRITTI UMANI NEL CORSO DELL'INCONTRO COL GIAPPONE Amnesty International ha chiesto alla Germania, in occasione di uno degli ultimi incontri su singoli paesi della sua presidenza dell'Unione europea, di non trascurare il tema dei diritti umani nel corso dei colloqui odierni col Giappone. Il Giappone, uno dei principali fornitori di aiuti umanitari all'estero, continua ad avere alcuni gravi problemi di diritti umani in casa propria. Anzitutto, e' uno dei pochi paesi industrializzati a usare la pena di morte: dalla ripresa delle esecuzioni, lo scorso Natale, sono stati impiccati sette prigionieri. Per questo motivo, Amnesty International ha inviato una lettera alla presidenza tedesca dell'Unione europea (disponibile su www.amnesty-eu.org), chiedendo che il Giappone sia invitato a compiere passi concreti per abolire la pena di morte. L'organizzazione per i diritti umani ha chiesto inoltre alla presidenza tedesca di sollevare la questione delle confessioni forzate che continuano a caratterizzare la fase di detenzione prima del processo, e che non sono in linea con gli standard internazionali. 'Il Giappone e' spesso associato a un'idea di modernita', ma il suo sistema di pena capitale e' tutto il contrario. Possiede, anzi, caratteristiche medievali, come l'impiccagione, e una politica di segretezza in cui a volte neanche il prigioniero viene informato anticipatamente della propria esecuzione' - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Unione europea. Le condizioni detentive sono un altro serio motivo di preoccupazione per Amnesty International. I condannati a morte sono tenuti in isolamento, spesso per decenni. I contatti col mondo esterno si riducono a visite rare e sorvegliate, la televisione e' limitata e i libri forniti col contagocce. Grazie a questo regime, pare che molti detenuti soffrano di disturbi mentali. Infine, Amnesty International ha sollecitato la presidenza dell'Unione europea a sollevare il tema della riduzione in stato di schiavitu' sessuale delle cosiddette 'donne di conforto', ad opera dell'esercito giapponese durante la Seconda guerra mondiale. 'La mancanza, da parte delle autorita' giapponesi, di fornire piene scuse e un risarcimento alle sopravvissute alla schiavitu' sessuale e' un altro aspetto negativo della situazione dei diritti umani che la presidenza europea dovrebbe affrontare nel corso dell'incontro di oggi' - ha concluso Dick Oosting. FINE DEL COMUNICATO Brussels / Roma, 5 giugno 2007 # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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