Sifaoui, "avvocato" islamico del "diavolo" Redeker



Sifaoui, "avvocato" islamico del "diavolo" Redeker

di Colombo Valentina


Il 19 settembre scorso, giorno della pubblicazione sul Figaro del suo articolo "Innanzi alle intimidazioni islamiste, che cosa deve fare il mondo libero?", il professore di filosofia Robert Redeker non avrebbe mai sospettato quali conseguenze avrebbe dovuto subire. Non avrebbe mai sospettato di diventare il bersaglio dell'estremismo islamico, sia quello dei Fratelli Musulmani dell'Unione delle Organizzazioni Islamiche in Francia (Uoif) sia quello jihadista. E nemmeno avrebbe mai immaginato che anche il suo più strenuo difensore sarebbe stato un musulmano, il giornalista di origine algerina Mohamed Sifaoui. Sifaoui non smette di ripetere: «Sono musulmano, e Dio sa che sono musulmano», tuttavia «posso essere in disaccordo totale con Redeker - ma non è il mio caso - e al contempo sostenerlo. Vorrei tanto che i musulmani mi dessero una spiegazione chiara, coerente e logica che mi consentisse di dormire in pace e di capire il loro silenzio all'indomani degli attentati di Londra, Madrid, New York, Sharm el Sheikh, Istanbul, Algeri.».
Sifaoui l'8 febbraio scorso ha testimoniato al processo intentato dalle principali organizzazioni islamiche francesi contro la rivista satirica Charlie Hebdo per la pubblicazione delle vignette su Maometto. All'uscita dall'aula ha dichiarato: «La libertà d'espressione è fondamentale nella vita dell'essere umano. L'islam ha consacrato questa libertà. "Nessuna costrizione in religione". Non è forse questo un versetto coranico? Perché allora oggi in nome dell'islam si viene uccisi, minacciati, portati in tribunale? È questa l'immagine che si vuol dare della religione dei musulmani?». Sifaoui ribadisce infine un concetto fondamentale che ci riguarda da vicino: «Di Redeker ce ne sono e ce ne saranno ovunque. A riguardo, il ministro egiziano della Cultura ha appena annunciato che "portare il velo è sinonimo di regressione". Questo nel momento in cui due deputati francesi vogliono proporre una "legge contro la blasfemia". Che paradosso, mio buon Dio». valentina.colombo at imtlucca.it