COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO ITALIA 229 DI AMNESTY INTERNATIONAL DI LATINA



TEATRO CAFARO, TORNA IL CAFE' CHANTANT: CON AMNESTY PER CHIUDERE GUANTANAMO
Torna il Cafè Chantant, varietà d'altri tempi, che due secoli fa ha segnato
la crisi del teatro tradizionale classico, insediandosi, con i suoi
music-hall, cabaret e théàtré de varieté, dalla Parigi della Belle Epoque
alla vacua e frivola Napoli di fine '800. Un tuffo nel passato della
canzonetta popolare, del più leggero e salottiero genere del
caffè-concerto: domenica 25 marzo, alle ore 17.30, al Teatro Armando Cafaro
di Latina, la Compagnia Teatrale il Sorriso presenta "C'era una volta il
Gambrinus, ovvero in tre puntate la storia del Cafè Chantant". Sullo sfondo
del Cafè Gambrinus, bar ancora esistente a Napoli, dove il poeta D'Annunzio
trasse l'inspirazione per comporre la famosa canzone "La Vucchella", si
metteranno in scena i bizzarri chanteuses, nobili decaduti, canzonettiste
che sfoggiano la "mossa", le varie Lilì, Mimì e Ninì e tanti altri
personaggi che esalteranno il sapore dilettevole e mondano della musica e
della comicità napoletane. Musica e canzoni sono di Gianni Giolitto,
Carmine Davassi, Carlo e Grazia Terrin, Margherita Calcolini e Maria
Rosaria Cipollini, con la regia di Marcella Manfredi e le scenografie di
Alfonso Dell'Isola. L'intero spettacolo è stato scritto e curato da Mariano
Di Martino. I biglietti si possono acquistare presso il botteghino del
Teatro D'Annunzio e, il giorno dello spettacolo, presso lo stesso Cafaro.
Per informazioni si può chiamare il nr. 3335286125. L'ingresso  è di ¤
10,00, e l'incasso degli eventi sarà devoluto a favore di Amnesty
International.
Anche quest'evento, infatti, si inserisce nell'ambito della campagna "Più
Diritti Più Sicurezza" condotta dagli attivisti del gruppo locale 229 di
Latina di Amnesty International. L'iniziativa ha ad oggetto il triste
campionario di violazioni dei diritti umani con cui, dal 2001, viene
condotta la cosiddetta "guerra al terrore". Amnesty International continua
a denunciare con allarmante pericolo storie e testimonianze di torture,
"sparizioni", arresti arbitrari, detenzioni senza processo, rendition,
legislazioni inique. In particolare, l'evento dello spettacolo del
Gambrinus sarà dedicato alla raccolta delle petizioni per la chiusura del
centro di detenzione di Guantanamo Bay, il carcere statunitense fondato 5
anni fa a Cuba per raccogliere detenuti sospettati di avere legami col
terrorismo internazionale che attualmente detiene illegalmente circa 400
prigionieri quotidianamente sottoposti a violazioni dei loro diritti, e la
cui giurisdizione recentemente è stata devoluta ad organismi ad hoc, le
Military Commissions Act, istituiti dall'Atto sulle commissioni militari,
in violazione dei principi contenuti nella Dichiarazione dei Diritti Umani.
Amnesty International con Comunicato CS16-2006 del 06/02/2006 ha chiesto
alle Autorità Usa di pubblicare la lista di tutte le persone detenute a
Guantánamo, di processare o rilasciare tutte le persone ivi detenute, di
chiudere il centro di Guantànamo e di consentire verifiche indipendenti in
tutti i centri di detenzione Usa, esprimendo la necessità di indagare su
ogni denuncia di maltrattamenti e torture ai danni dei detenuti.
Successivamente, con recentissimo comunicato CS38-2007 del 22/03/2007,
l'Organizzazione per i diritti umani, alla vigilia dell'avvio delle udienze
delle commissioni militari, che il 26 marzo inizieranno il procedimento nei
confronti del detenuto australiano David Hicks, ha chiesto al governo Usa
di rinunciare alle commissioni militari e sottoporre a processo i detenuti
di Guantánamo nelle corti ordinarie federali, senza ricorrere alla pena di
morte. Le commissioni militari operano infatti in una sorta di vuoto
legale. Gli imputati non possono appellarsi alle norme del diritto
internazionale, alle Convenzioni di Ginevra o alla stessa Costituzione
statunitense, poiché le commissioni militari sono parte di un sistema che
non prevede un rimedio giudiziario per i detenuti e le loro famiglie.
Inoltre, anche se un imputato venisse assolto, potrebbe continuare a essere
considerato un "combattente nemico" e la sua detenzione potrebbe protrarsi
a tempo indeterminato. Per questo il Gruppo Amnesty International 229 di
Latina domenica 25 inviterà il pubblico del Cafaro ad aderire alla campagna
"Close Guantanamo, now!"
E' doveroso ricordare, infatti, che negli ultimi anni Amnesty International
ha accompagnato la sempre più crescente mobilitazione della società civile
contro le strategie della "guerra al terrore" e ha sollecitato, in alcuni
casi ottenendo importanti risultati, istituzioni che, in vari paesi, hanno
cancellato leggi che favorivano il ricorso alla tortura o espulsioni
immotivate, nella convinzione che la sicurezza globale si può raggiungere
solo nel rispetto della legalità e delle garanzie fondamentali dei diritti
umani.
Ricordiamo che il Gruppo di Latina è alla ricerca di nuovi soci, nuovi
membri che contribuiscano con la loro opera a fare in modo che anche a
Latina Amnesty possa proseguire nella lotta per i diritti umani: per quanti
fossero interessati, ricordiamo che il Gruppo si riunisce ogni sabato alle
ore 16 presso la Parrocchia di San Luca in via P.L.da Palestrina (zona Q5)
e che, per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito web
http://amnesty.panservice.it .
Latina, 22/3/2007.
FINE DEL COMUNICATO
Riservato alla redazione:
Per ulteriori informazioni 347/6130418 e-mail: e.raimondi@amnesty,it


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