Torino: giovedì 15 serata contro agli F35 a Cameri



No agli F35 a Cameri. Niente armi né eserciti per la guerra

Giovedì 15 marzo alle 21
In corso Palermo 46

incontro con:
Domenico Argirò dello Zabriskie Point di Novara: "No agli F-35, No alla spesa di guerra"
Stefano Capello: le strategie della guerra infinita e l'impegno dell'Italia

Il 7 febbraio il sottosegretario alla difesa Lorenzo Forcieri ha siglato a Washington il protocollo definitivo riguardante la produzione, il supporto ed il successivo sviluppo dell'F-35 Joint Strike Fighter. La firma dell'altra parte è quella di Gordon England, vicesegretario alla difesa degli USA.
L'assemblaggio degli aerei avverrà all'aeroporto militare di Cameri, a pochi chilometri da Novara.
Si tratta del più grande progetto di ingegneria aeronautica militare mai concepito: l'F-35 è un cacciabombardiere di nuova generazione, prodotto dalla Lockheed Martin, un potentissimo monoposto che può caricarsi addosso, volendo, pure bombe nucleari.
L'Italia ne ha ordinati un centinaio. La spesa è di 15 miliardi di Euro, soldi pubblici che andranno a finire nelle casse dei fabbricanti d'armi.
Fino ad oggi l'Italia ha impegnato già un miliardo circa di Euro per il solo avvio del progetto. Si tratta quindi di una spesa che non comprende ancora l'acquisto dei velivoli, ma che è destinata, per ora, ad avviare l'opera. I soldi non sono ancora stati spesi interamente. Per esempio bisogna ancora approntare lo stabilimento per l'assemblaggio dei 700 aerei che verranno preparati, a quanto si dice, all'interno del recinto dell'aeroporto militare di Cameri.
Si tratta di una location quasi obbligata: alcuni esperti hanno lodato l'attitudine militaresca della brughiera a nord di Novara. E non si può certo dar loro torto. Infatti dall'aeroporto di Cameri sono partiti, a più riprese, contingenti di soldati destinati alle aree calde di conflitto, dall'Iraq all'Afganistan. Nel medesimo aeroporto si fa manutenzione di velivoli da guerra e si collaudano i nuovi prodotti di Augusta o Alenia. Non lontano da Cameri, anzi proprio attaccato al recinto del suo aeroporto, c'è pure il campo d'addestramento della caserma Babini di Bellinzago: qui ha sede un reparto logistico che assiste le truppe speciali NATO della base di Solbiate Olona e che partecipa, approntando trasporti e munizionamento, a diverse operazioni estere delle forze armate italiane.
I sostenitori del progetto, a destra quanto a sinistra, magnificano l'occasione di acquisire nuova tecnologia e lavoro per le imprese italiane affiliate al progetto. Verranno infatti coinvolte aziende come Alenia Aeronautica, Fiat Avio, Piaggio Aerea, OtoMelara, e diverse altre.
A Novara si è costituito un tavolo contro gli F-35, che, negli ultimi mesi, ha condotto una serie di iniziative per contrapporsi all'assemblaggio dei cacciabombardieri proprio a Cameri. 
La parola, come sempre in questi casi, passa soprattutto alle popolazioni che vivono attorno alle basi militari di Cameri e di Bellinzago Novarese. A loro e a tutti noi che crediamo che occorra mettere sabbia nell'ingranaggio infernale del militarismo e della guerra il compito di fermare quest'ennesimo progetto di morte.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
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