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Argentina - Mapuche rioccupano la terra da cui il gruppo Benetton li aveva cacciati
- Subject: Argentina - Mapuche rioccupano la terra da cui il gruppo Benetton li aveva cacciati
- From: "Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker" <info at gfbv.it>
- Date: Wed, 21 Feb 2007 17:39:43 +0100
Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070221it.html Argentina / Mapuche Mapuche rioccupano la terra da cui il gruppo Benetton li aveva cacciati Bolzano, 21 febbraio 2007Nel 1991 il gruppo italiano Benetton ha acquistato dalla Compañía de Tierras del Sud Argentino S.A., 900.000 ettari di terreno (poco meno della regione Marche), diventando così il proprietario del latifondo più consistente di tutta l'Argentina. Il fatto che la terra acquistata facesse parte da secoli degli antichi possedimenti del popolo indigeno Mapuche non sembra preoccupare il gruppo Benetton nonostante le proteste che da anni si susseguono. "Questa terra è nostra e non la lasceremo", ha dichiarato il portavoce indigeno Mauro Millàn che da mercoledì 14 febbraio, insieme a un gruppo del Pueblo Naciòn Mapuche, si trova nel lotto agricolo di Santa Rosa, zona Leleque, della provincia di Chubut, a sostegno della famiglia di Rosa Nahuelquir e Atilio Curiñanco che sono tornati ad occupare la terra da cui erano stati sgomberati nel 2003 dopo che la Benetton, tramite la Compañía de Tierras, li aveva denunciati per occupazione illegale.
Rosa Nahuelquir e Atilio Curiñanco avevano occupato e iniziato a coltivare 525 ettari a Santa Rosa nel 2002 in seguito a una richiesta fatta dalla famiglia all'Istituto autarchico di colonizzazione che diede l'assenso in quanto terreno demaniale. Nella causa che ne è seguita i due Mapuche sono stati assolti dall'accusa di atti violenti e occulti ma ha ritenuto validi i diritti di proprietà tuttora vigenti.
Dopo diversi tentativi di mediazione, tra cui quello del sindaco di Roma Walter Veltroni nel 2004, e la vana promessa dei Benetton di dare "in donazione una parte dei 900.000 ettari" in suo possesso (nel luglio 2006 c'era stata una donazione ma allo stato argentino, governo del Chubut, di una parte del latifondo di scarso valore), i Mapuche ora hanno deciso di passare all'azione. Hanno rioccupato il terreno di Santa Rosa, trasformandolo nel simbolo della lotta per il recupero del territorio ancestrale e dell'identità che sentono violata dalla storia. Il 14 febbraio si sono poi costituiti in Comunità rifacendosi agli antenati (Futakecheyem) che "vivevano liberi su quelle terre e che ora sono oggetti nei musei e trofei di una cultura che distrugge il diverso" (anche i Benetton hanno creato un museo Mapuche nella zona, nonostante il parere negativo delle comunità residenti). Nel secondo comunicato, del 15 febbraio, hanno ribadito la loro volontà di rimanere a Santa Rosa e di iniziare a costruire lì le prime Ruka (case tradizionali), perché "Santa Rosa è il nostro spazio territoriale".
Intanto da Bariloche arriva il sostegno di vari gruppi di attivisti, Colectivo del Alto, Comunidad de Limay, Organizaciòn Ciudadana para la Defensa del Patrimonio Natural y Cultural, tutti favorevoli alla riappropriazione delle terre ancestrali da parte dei Mapuche. L'Assemblea permanente per i Diritti Umani della stessa città richiama la Costituzione argentina, nell'articolo 75 comma 17, quando si compromette a "riconoscere le preesistenza etnica e culturale dei popoli indigeni" e "il possesso e la proprietà comunitaria della terra che occupano tradizionalmente". Anche un gruppo di italiani, presenti nella zona con una carovana a sostegno dei Mapuche argentini e cileni e dei movimenti sociali, organizzata dall'associazione Ya Basta, solidarizza con la famiglie e la Comunità indigena e si sta occupando di sostenere la prima radio comunitaria autogestita dal popolo Mapuche. Le autorità giudiziarie locali si sono affrettate nel chiedere lo sgombero del terreno occupato ma i Mapuche hanno ribadito che non lasceranno Santa Rosa, che non si piegheranno e che le conseguenze politiche saranno a carico dei responsabili del Governo della provincia di Chubut.
Vedi anche:* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061012it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060529it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060516it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060509it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060116it.html | www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/mapuche-it.html | www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/lota2003-it.html | www.gfbv.it/3dossier/pinochet.html
* www: www.selvas.org | www.terremadri.it | www.presospoliticosmapuche.org | www.fidh.org/article.php3?id_article=3289 | www.mapuche-nation.org | www.universidadmapuche.org | www.mapuche.info | www.mapuexpress.net | www.nodo50.org/azkintuwe | www.hrw.org/spanish/informes/2004/chile1004/ | www.koyaktumapuche.net
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