Amnesty chiede all'Ue di opporsi alla complicità nel programma Usa delle rendition



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COMUNICATO STAMPA
CS129-2006

AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UNIONE EUROPEA DI OPPORSI ALLA
COMPLICITA' NEL PROGRAMMA USA DELLE RENDITION

Amnesty International continuera' a sollecitare il Consiglio dell'Unione
europea (Ue) a opporsi pubblicamente e inequivocabilmente a ogni ulteriore
complicita' nel programma Usa delle rendition, all'interno dell'Ue. Il
Consiglio e gli Stati membri dovranno intraprendere azioni adeguate per
stabilire le responsabilita' nelle gravi violazioni dei diritti umani gia'
avvenute nel contesto di tale programma, tra cui trasferimenti illegali,
torture e maltrattamenti, detenzioni arbitrarie e 'sparizioni' forzate.
L'Ue dovrebbe inoltre chiedere al governo Usa di cessare le pratiche delle
rendition e delle detenzioni illegali e di chiamare a rispondere del
proprio operato le persone coinvolte in queste gravi violazioni dei
diritti umani.

Secondo l'organizzazione per i diritti umani, l'imperativo che l'Ue agisca
senza ulteriori ritardi viene sottolineato dalle conclusioni dell'indagine
sulle rendition e le detenzioni segrete condotta dal Comitato temporaneo
del Parlamento europeo, incluse quelle contenute nel rapporto provvisorio
pubblicato il 29 novembre e in quello ad interim diffuso a giugno, che si
aggiungono alle conclusioni dell'indagine del Consiglio d'Europa. Amnesty
International condivide la valutazione del relatore del Comitato
temporaneo, che ha deplorato il silenzio ufficiale del Consiglio di fronte
alla conferma, da parte del presidente Bush, dell'esistenza di un
programma della Cia di detenzioni segrete e interrogatori 'alternativi'.
Questo programma illegale non potrebbe esistere senza le rendition ne'
potrebbe esistere senza la complicita' di altri governi.

Secondo il relatore del Comitato temporaneo, Claudio Fava, l'Ue dovrebbe
ribadire che 'il contesto legale appropriato per governare la lotta
internazionale contro il terrorismo e' quello della legge e dei diritti
umani internazionali. (Š) La protezione dei fondamentali diritti non
dev'essere mai compromessa'. Il rapporto provvisorio sottolinea che
l'obbligo positivo degli Stati membri di proteggere i diritti umani si
estende allo stesso modo a tutte le persone che abbiano la loro
cittadinanza o risiedano al loro interno, senza discriminazione.

Il rapporto provvisorio del Comitato temporaneo conferma e approfondisce
le conclusioni di Amnesty International circa il coinvolgimento e la
complicita' di Stati membri, Stati candidati e Stati associati dell'Ue,
nel programma Usa delle rendition.

Questa complicita' si e' concretizzata sia nell'accettazione e
nell'occultamento delle rendition, delle detenzioni segrete, della
tortura, dei maltrattamenti e dell'uso di informazioni cosi' estorte, sia
nel diretto coinvolgimento nei rapimenti e nei trasferimenti illegali. Il
rapporto provvisorio esibisce prove della complicita' diretta in casi di
rendition da parte di servizi di sicurezza e altre autorita' in Italia,
Svezia, Regno Unito, Germania, Macedonia e Bosnia-Erzegovina. Inoltre, il
rapporto denuncia come le forze di sicurezza di Regno Unito, Germania e
Turchia abbiano tratto vantaggio da tali situazioni, procedendo a
interrogatori nei confronti di persone vittime di rendition.

In merito alle denunce riguardanti persone in detenzione segreta in paesi
europei, nel contesto del programma delle rendition, il rapporto
provvisorio afferma di 'non poter escludere' che vi siano stati centri
segreti di detenzione in Romania e di avere 'serie prove circostanziali
che un centro segreto di detenzione potrebbe essere stato ospitato' in
Polonia.

Il Comitato temporaneo ha inoltre rinvenuto le prove di almeno 1245 voli
di aerei della Cia che hanno fatto sosta sul territorio europeo. I dati
comprendono 336 soste in Germania, 170 nel Regno Unito, 147 in Irlanda, 91
in Portogallo, 68 in Spagna, 64 in Grecia, 57 a Cipro, 21 in Romania e 11
in Polonia. Diversi di questi voli avevano come origine o destinazione
Guantánamo Bay e hanno fatto scalo in Germania, Spagna, Portogallo,
Romania e Polonia.

Di fronte alle prove presentate dal Comitato temporaneo dell'Ue, dal
Consiglio d'Europa, dai mezzi d'informazione e dalle organizzazioni non
governative, non dovrebbe piu' essere messo in discussione il dovere di
ogni singolo governo di indagare sui reati che hanno avuto luogo nel
territorio europeo e sull'utilizzo di esso da parte di servizi di
sicurezza statunitensi ed europei.

Mentre in Spagna, Germania, Italia e Bosnia-Erzegovina sono state avviate
indagini sul programma delle rendition e sul presunto ruolo delle
autorita' di questi paesi, molti governi (e in particolare quelli di
Austria, Polonia, Macedonia e Romania) non hanno intrapreso indagini
approfondite, indipendenti e imparziali.

Amnesty International condanna la mancanza di trasparenza da parte del
Consiglio e di altri organismi dell'Ue circa la loro conoscenza del
programma diretto dagli Usa, nonche' il presunto tentativo da parte degli
Usa e dell'Ue, nel maggio di quest'anno, di istituire standard condivisi
per le rendition.

Il rapporto provvisorio deplora il fatto che molti Stati membri, e lo
stesso Consiglio dell'Ue, non abbiano cooperato pienamente alle indagini
del Comitato temporaneo. Alti funzionari dell'Europol, della Nato e del
governo italiano hanno rifiutato di comparire di fronte al Comitato.

La dimensione effettiva delle violazioni dei diritti umani causate dal
programma delle rendition dev'essere portata alla luce; in questo senso,
il ruolo che il Parlamento europeo deve giocare rimane importante.

Il rapporto provvisorio condivide le raccomandazioni del Segretario
generale del Consiglio d'Europa, che ha sollecitato i governi a tappare
ogni falla che possa aver facilitato il programma delle rendition, da e
verso i paesi europei e potrebbe farlo nel futuro. In particolare, il
Segretario generale del Consiglio d'Europa ha proposto la stesura di
principi e linee-guida per rafforzare il controllo sulle attivita', sul
territorio degli Stati membri, dei servizi di sicurezza nazionali e
stranieri, migliorare le garanzie e i controlli sul traffico aereo che
transita attraverso gli Stati membri e porre fine all'impunita' nei
confronti degli autori di gravi violazioni dei diritti umani.

Il rapporto provvisorio presenta una serie di raccomandazioni, tra cui:
- sollecitare gli Stati membri, associati e candidati dell'Ue ad avviare o
condurre a termine indagini indipendenti e trasparenti sulla loro presunta
complicita' nelle rendition;
- avviare, da parte della Commissione europea, una valutazione sulle
legislazioni antiterrorismo degli Stati membri, cui dovrebbero seguire
proposte d'azione per impedire violazioni dei diritti umani nel futuro;
- ratificare e applicare il Protocollo opzionale alla Convenzione contro
la tortura e la Convenzione sulle 'sparizioni' forzate;
- chiedere la chiusura di Guantánamo Bay e premere sugli Stati europei
affinche' accettino il ritorno dei propri cittadini e residenti che sono
detenuti illegalmente da parte delle autorita' Usa.

Per quanto riguarda Amnesty International, l'organizzazione per i diritti
umani continuera' a sollecitare gli Stati membri, candidati e associati
dell'Ue a:
- assicurare piena responsabilita' delle agenzie d'intelligence, tra
l'altro proibendo la prassi della mutua assistenza in circostanze in cui
vi e' un rischio sostanziale che tale cooperazione potra' contribuire a
detenzioni illegali, torture o altri maltrattamenti, 'sparizioni' forzate,
processi iniqui o condanne a morte;
- garantire che si accerti quale e' stato il destino di tutte le vittime
di detenzioni segrete e di rendition e che tali informazioni siano
comunicate ai loro familiari;
- assicurare altresi' che tutte le vittime ottengano una rapida e adeguata
riparazione per le violazioni subite ad opera dello Stato o degli Stati
responsabili, comprendenti la restituzione, la riabilitazione e un equo e
congruo risarcimento economico;
- garantire, infine, la piena cooperazione con le inchieste in corso, a
carattere nazionale e internazionale, sulle rendition e sulle detenzioni
segrete, fornendo accesso a tutte le persone o alle informazioni
pertinenti.

Mentre, nei prossimi due mesi, il Parlamento europeo discutera' il
rapporto provvisorio, Amnesty International elaborera' ulteriori
raccomandazioni e continuera' a pretendere la piena assunzione di
responsabilita' da parte dell'Ue e degli Stati membri.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 1 dicembre 2006


Documentazione sulle rendition in Europa in lingua italiana:

Amnesty International, Voli segreti. Il rapporto del Consiglio d'Europa
sulle operazioni coperte della Cia negli Stati europei, con una prefazione
di Armando Spataro, EGA Editore, novembre 2006

Documentazione sulle rendition in Europa in lingua inglese:

USA: Below the radar: Secret flights to torture and 'disappearance',
http://web.amnesty.org/library/Index/ENGAMR510512006

Partners in crime: Europe's role in US renditions,
http://web.amnesty.org/library/index/ENGEUR010082006

Sweden: The case of Mohammed El Zari and Ahmed Agiza: violations of
fundamental human rights by Sweden confirmed,
http://web.amnesty.org/library/index/engeur420012006

Italy Abu Omar: Italian authorities must cooperate fully with all
investigations, http://web.amnesty.org/library/index/engeur300062006

Twelve Steps to End Renditions and Secret Detentions in Europe,
http://web.amnesty.org/library/index/engior100012006


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