82.000 appartenenti a minoranze etniche fuggono da violazioni di diritti umani in Birmania



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061027it.html

Birmania
82.000 appartenenti a minoranze etniche fuggono da violazioni di diritti umani in Birmania
Bolzano, Göttingen, 27 ottobre 2006

Nel corso del 2005 almeno 82.000 appartenenti a minoranze etniche sono fuggiti dai propri villaggi nella parte orientale della Birmania a causa delle gravi violazioni dei diritti umani subite. Queste cifre sono state pubblicate da un gruppo di organizzazioni per i diritti umani che lavorano nell'area di confine tra la Birmania e la Thailandia. Molto probabilmente la vera entità del dramma dei profughi interni della Birmania è molto più drammatica di quanto non possano raccontare queste cifre. Il numero comunque impressionate riportato dal quarto rapporto di questa alleanza di organizzazioni rende chiaro la situazione delle nazionalità nello stato multietnico birmano non è mai stata tanto drammatica. Nel 2005 232 villaggi abitati da minoranze nella zona orientale della Birmania sono stati completamente distrutti o gli abitanti forzatamente reinsediati altrove.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno documentato più di 3.000 
attacchi contro le popolazioni che vivono nella regione appartenenti 
alle diverse nazionalità. La situazione di gran lunga peggiore è quella 
vissuta dal gruppo etnico dei Karen: almeno 27.000 persone a causa di 
un'offensiva militare dell'esercito birmano sono dovute fuggire dai 
propri insediamenti. Attualmente il numero dei profughi interni che 
vivono in Birmania arriva ad almeno 500.000 persone. La loro situazione 
umanitaria è a dir poco catastrofica, in quanto a causa delle 
restrizioni imposte dalle autorità birmane a causa delle forti tensioni 
che si registrano nella zona, alle organizzazioni umanitarie che 
potrebbero portare aiuto viene impedito l'accesso. Circa il 60% dei 
profughi interni è affetto da dissenteria, e almeno il 12% hanno 
contratto la malaria. A causa delle condizioni igieniche catastrofiche 
causata dalla fuga, una donna su dodici muore dando alla luce il proprio 
bambino.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060918it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060628it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060523it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050103ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041119it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041105ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020930it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020506it.html | www.gfbv.it/3dossier/h2o/dighe.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/burma-1it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/birmania.html * www: www.karen.org | www.rohingya.com | www.freeburma.org | www.freeburmacoalition.org | www.karenni.org/about_the_karenni.php | www.aiutaresenzaconfini.org | www.burmaday.org