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RU486
- Subject: RU486
- From: "Associazione Partenia" <partenia at katamail.com>
- Date: Tue, 3 Oct 2006 19:52:36 +0200
ricevuto, inoltrato per informazione Associazione Partenia
http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=10663 Iter di registrazione centralizzata a livello europeo della pillola RU486 02-10-2006 Mentre in Italia tra sospensione della
sperimentazione, inchiesta della procura, interventi contro l’aborto ci si trova
nell’abituale fase di stallo, nel mese di ottobre 2006 si dovrebbe concludere la
procedura di registrazione centralizzata a livello europeo della pillola RU486,
avanzata dall’azienda produttrice Exelgyn.Con tale registrazione
centralizzata a livello europeo, l’Italia per un complesso intreccio di norme e
disposizioni non potrebbe sottrarsi all’immissione in commercio.Infatti
la procedura europea di mutuo riconoscimento di un farmaco richiede alle
autorità italiane solamente un confronto puramente scientifico con gli altri
Paesi membri e con le competenti autorità comunitarie, senza dare spazio ad
argomentazioni ideologiche che hanno prodotto in Italia un inqualificabile
stallo.Commercializzata in 21 Paesi europei, con una ventina d’anni di
dimostrazioni della sua efficacia e della sua sicurezza cliniche, approvata nel
2000 persino dalla severa The Food and Drug
Administration (FDA) degli Stati Uniti (e nonostante la potente pressione
dei gruppi antiabortisti con qualche cadavere di ginecologo abortista), inserita
nella lista dei farmaci essenziali da parte dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS), l’Italia è per davvero priva
di argomentazioni medico-scientifiche, per cui non ha nessuna possibilità
di opporvisi. In effetti sarà proprio l’introduzione della pillola RU486
nella Farmacopea Ufficiale Italiana che farà risaltare l’iter
burocratico-amministrativo previsto dalle procedure della legge 194/1978
(la pausa di riflessione dei sette giorni allunga i tempi, in quanto l’aborto
farmacologico è utilizzabile nelle prime settimane di gravidanza). Quindi
per la concreta utilizzazione di tale farmaco occorrerà per forza fare i conti
con l’assetto normativo della legge 194/1978, del tutto inadeguato per fare
spazio all’uso clinico della pillola RU486. E le donne italiane, a
differenza delle altre donne europee, incontreranno non poche difficoltà a causa
di una legge che non favorisce il valido e pieno utilizzo di tale importante
acquisizione per la salute e l’autodeterminazione della
donna.
Maurizio Mottola |
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