Iniziativa per la Palestinza (Roma)



Da oltre cinquant’anni il popolo palestinese lotta per la propria libertà,
da oltre cinquant’anni il mondo si finge sordo a questa lotta di autodeterminazione.
 
Le ore passate ai check point, le violenze e le umiliazioni, le perquisizioni e gli arresti arbitrari,
l’esproprio delle terre, il razzismo, l’abbattimento delle case e degli alberi d’ulivo, gli omicidi mirati tramite i cecchini e quelli di massa tramite le bombe, la costruzione del Muro dell’Apartheid, …essere considerati sempre e comunque “ terroristi ”.
 
La menzogna e le omissioni dei nostri mezzi d’informazione che ci parlano dei territori occupati palestinesi solo quando c’è un attentato o quando i palestinesi si ammazzano tra di loro, tralasciando il quotidiano orrore di vivere costantemente con un fucile puntato, su di se ma anche sui propri cari, amici e parenti, bambini ed anziani, uomini e donne “colpevoli” di essere nati sotto occupazione.
L’accettazione di Israele da parte della comunità internazionale, benché descritto come stato che applica l’apartheid dagli stessi israeliani. Le convenzioni sulle forze armate, l’esercitazione in Sardegna fatta dall’8 al 27 maggio, il desiderio di farlo entrare nella NATO, ma anche le convenzioni civili, sanitarie e scientifiche della regione Lazio e Toscana con Tel Aviv.
Come se Israele non avesse 72 risoluzioni ONU inapplicate, come se la condanna della Corte Internazionale dell’Aja non esistesse, come se Israele non fosse in costante violazione dei diritti umani internazionali. Come se tra Israele e gli altri governi non ci fosse alcuna differenza.
Le elezioni nei territori occupati e il non riconoscimento dei risultati, considerando sempre e comunque il popolo palestinese e i suoi rappresentanti come non credibili.
La vergogna del blocco economico europeo, come punizione ad un popolo sotto occupazione, svela il vero volto e le vere intenzioni dei governi occidentali nei confronti della causa palestinese.
Tutti indistintamente da America ed Israele all’Unione Europea a vestire gli abiti del boia, a condannare i palestinesi ad una catastrofe umanitaria, alla morte.
 
Oggi più che mai il popolo palestinese lotta per la sua ESISTENZA, abbandonato dai governi arabi come da quelli occidentali l’unico aiuto che può ricevere è dai popoli che continuano a mantenere un sentimento di internazionalismo, di antirazzismo e di giustizia popolare.
 
Quando tutto intorno al tuo quartiere c’è un Muro, quando per andare a lavoro o a scuola devi aspettare ore e sperare che i soldati occupanti ti lascino passare, quando ogni tuo diritto viene quotidianamente calpestato e la tua dignità umiliata puoi solo sperare e resistere.
 
Sperare che qualcun altro unisca la sua voce alla tua per denunciare sempre più forte la vergogna e l’ingiustizia che si sta commettendo.
Resistere alla barbarie, alle disumane condizioni di vita, all’abbrutimento, che cinquant’anni di occupazione possono portare, mantenendo quella dignità e quel coraggio che solo gli oppressi possono conoscere e coltivare.
 
Venerdì  23 giugno 2006
al Laboratorio Rivoluzionario Occupato Gatto Selvaggio ( vicolo Villa Berta )
serata in sostegno del popolo palestinese:
 
Mostra storica
Materiale storico informativo
Cena palestinese
Dibattito sulla condizione attuale del popolo palestinese e sulle prospettive future
Proiezione del video "Sloon Al Fedah" di Marco Pasquini
Musica e danze palestinesi
 
 
Gli incassi andranno ai Comitati popolari delle donne palestinesi (UPWC) per la costruzione di un asilo nido a Gaza.

A cura del Comitato di Solidarietà con l’Intifada di Roma e Coordianmento cittadino per l'autonomia di classe


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