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Torino e Bussoleno: ferrovieri, pendolari e no tav a confronto
- Subject: Torino e Bussoleno: ferrovieri, pendolari e no tav a confronto
- From: Federazione Anarchica Torinese <fat at inrete.it>
- Date: Sat, 24 Jun 2006 06:28:28 +0200
Torino e Bussoleno: ferrovieri, pendolari e no tav a confronto A Bussoleno Mercoledì 28 giugno ore 21 al dopolavoro ferroviario A Torino Giovedì 29 giugno ore 21 presso il salone di Corso Ferrucci 65/a Interventi di: Mauro Cavargna - autore di "100 ragioni contro il Tav" Pippo Gurrieri - Cub Trasporti e Movimento "No Ponte" Giacherio Carbonari - Comitato pendolari Torino - Milano Treni ad alta mortalità Viaggiare in treno è pericoloso, disagevole, costoso. Nel giro di pochi mesi la Val Susa, la valle dove vogliono imporre il Tav, è stata teatro di ben due incidenti mortali. La mancata chiusura di un passaggio a livello a Susa è costata la vita ad una donna che transitava di lì in auto; la corsa folle di un convoglio "scappato" da Bardonecchia senza freni agganciati e senza macchinista ha provocato la morte di un operaio addetto alla manutenzione. Il sistema ferroviario in questi anni si è trasformato in un rosario di ferrovie abbandonate, di treni sporchi, in perenne ritardo, sempre più cari e meno sicuri. Le condizioni di vita di chi lavora e di chi usa il treno sono costantemente peggiorate: gli incidenti, anche mortali si sono moltiplicati mentre il numero dei lavoratori delle ferrovie è più che dimezzato. Le ditte appaltatrici cui viene affidata la manutenzione delle linee impongono sistemi di lavoro al di fuori delle norme, dove regnano i ricatti, la fretta, l'opinione che le norme di sicurezza siano un ostacolo all'attività. Queste ditte contano un grandissimo numero di incidenti, con morti e feriti ogni anno; utilizzano mezzi in cattivo stato, per realizzare il massimo di profitti con il minimo di spesa, o per giustificare appalti presi con ribassi eccessivi. Trenitalia, esternalizzando i servizi, si lava le mani della responsabilità scaricandola su padroncini e grossi appaltatori privati. I lavoratori delle ferrovie che si sono permessi di criticare la politica criminale di Trenitalia sono stati licenziati. Contro tutto questo stanno lottando i pendolari, i cittadini, il popolo No TAV. In questi mesi si sono moltiplicate le proteste dei pendolari che si sono organizzati in comitati per esigere un servizio migliore. Di fronte al degrado ad alla pericolosità del trasporto pubblico, quello destinato a chi il treno lo usa quotidianamente per lavorare e per studiare, il potere politico cerca di imporre il Tav, treno ad alta nocività, inutile e costosissimo per la collettività. La lobby del Tav ha sostenitori sia a destra che da sinistra: l'appello pro Tav dei "governatori" del nord è stato recentemente sottoscritto sia dai presidenti di destra (Formigoni, Galan) che da quelli di sinistra (Bresso, Burlando, Illy). L'idea di progresso della lobby del Tav è un incubo tecnologico che sottrae al servizio pubblico tante risorse sprecate per una linea ad alta distruzione. La logica del profitto non guarda in faccia nessuno. Ci raccontano la favola del treno (pulito) che sostituirà i Tir (inquinanti) e decidono di raddoppiare il tunnel autostradale del Frejus. La verità è che nulla, se non l'opposizione e l'azione diretta popolare, fermano la lobby del cemento e del tondino, quella che si sta facendo grandi soldi sulla pelle di noi tutti. Una lobby bipartisan, dove mangiano gli amici della destra e gli amici della sinistra, dove pochi guadagnano e tutti ci rimettono. Soldi, salute, libertà. Riportare al centro dell'agire politico il "bene comune" è possibile ed è necessario. Occorre farlo nella consapevolezza che solo l'azione diretta, l'autorganizzazione dal basso e su base territoriale può consentire di invertire la marcia di un modello di relazioni sociali basato sulla logica del profitto, sullo sfruttamento selvaggio, sull'imposizione dall'alto di scelte non condivise. Occorre creare ponti tra chi lotta per la salvaguardia dell'ambiente, per un servizio ferroviario migliore, per la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori. Le ragioni dei No Tav sono le ragioni di chi il treno lo vuole a misura di chi lavora, studia, vive sul nostro territorio. Le ragioni dei No Tav sono le stesse dei pendolari in lotta, le stesse dei ferrovieri che si battono per la sicurezza. Per poter approfondire questi temi e tentare di creare relazioni stabili tra ferrovieri, pendolari e No Tav si terranno due incontri a Bussoleno e a Torino Comitato Autogestito contro il Tav e tutte le nocività di Torino e Caselle Riunioni in Corso Palermo 46 Torino ogni mercoledì alle 19 - Mail: notav_autogestione at yahoo.it Tel. 338 6594361 - 339 4471969 CUB - corso Marconi 34 011 655897
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