[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
3 maggio - manifestazione sulla libertà di stampa e diritti umani
- Subject: 3 maggio - manifestazione sulla libertà di stampa e diritti umani
- From: "giuliazanfino valeriabrigida" <donnelibertadistampa at hotmail.it>
- Date: Sat, 29 Apr 2006 10:59:14 +0200
FREE LANCE INTERNATIONAL PRESS Via Sicilia 166/b 00187 Roma It. Tel./fax++6-42013171- 97617661 e mail:info at flipnews.org www.flipnews.org Roma 27 aprile 2006 Comunicato stampa La Free Lance International Press In collaborazione con “FITel Lazio” e l’associazione “Altri mondi” Organizza dal 3 - 7 maggio 2006 Roma – via dei Serpenti 35 Un evento che vuole celebrare la libertà d’informazione, in un momento storico di profonda collusione tra media, ordini professionali e politica. Uno sguardo sui diritti umani, nella Regione esplosiva del Corno d’Africa, per raccontare la guerra dimenticata che sta dilaniando il Darfur. Un viaggio “dall’altra parte del fiume”, tra la Slovenia e l’Italia, alla scoperta delle realtà celate dietro le mura dei CPT. Interventi esemplari, per non restare in superficie ma conoscere, confrontarsi, ed andare oltre l’ “informazione convenzionale” alla quale oggi abbiamo accesso. - Diritti umani e comunicazione – Voce a chi non ha voce – Esposizione Fotografica di Alberico Ceccarelli - Ambra Craighero - Roberto Dotti - Stephanie Gengotti Per il 3 maggio, giornata dedicata alla libertà di stampa, sono previste delle relazioni e proiezioni video. Di seguito il programma: 3 maggio (ore 15.00-18.00) - Relazioni Ore 15.00 Tv e diritti umani dr.ssa Rosalia Grande – medico omeopata – counselor Ore 15.20 I diritti umani negati dalle multinazionali e dalla stampa Giangiacomo Mondovì - Commiss. Internazionale Confederazione Cobas ______________________________________________________________________ Ore 15.40 Informazione e diritti umani nel Sahara Occidentale Fatima Mahfud - rappresentanza del Fronte Polisario in Italia _________________________________________________________________________ Ore 16.00 Informazione e diritti umani nel Darfur Esam Muhmmed – portavoce del “Movimento di liberazione del Sudan” – Suliman Hamed – Responsabile per l’Italia del movimento e Presidente dell’ass. “Figli del Darfur” Ore 16.20 Cina – il diritto d’espressione negato Fabio Balestrini – ricercatore _________________________________________________________ Ore 16.40 L’informazione sui migranti e la tutela dei diritti negati Kawa Saber Said – Presidente dell’ass. W.A.M. “We Are All Migrants!” Ore 17.00 Libertà di stampa e giustizia umana Isac Mati - Responsabile della Free lance Int. Press per i diritti umani Ore 17.20 La tutela della vittima nel processo penale alla luce della normativa europea Avv. Tiziana Colozza – Consulta della giustizia europea dei diritti dell’uomo Ore 17.40 I Rom e la libertà di stampa Najo Adzovic - scrittore 3 maggio (ore 18.30 – 20.40) - proiezione Video Ore 18.30 "Another african story" DvCam 52 minuti Il Darfur, una regione nell'ovest del Sudan, è definita dall'Onu la "peggiore crisi umanitaria del mondo". Dal Febbraio 2003 si combatte un sanguinosi conflitto tra due gruppi ribelli autoctoni che rivendicano maggiori risorse e appresentanza politica per le proprie popolazioni ed il governo centrale. Khartoum ha reagito all'insurrezione bombardando i villaggi e armando delle milizie mercenarie chiamate Janjaweed resesi responsabili di atroci abusi dei diritti umani. Questa è la storia delle genti in fuga da un conflitto che non risparmia nessuno e che hanno trovato rifugio nel confinante Ciad. Ma è anche il racconto dei ribelli e delle motivazioni che li hanno spinti a combattere. Forse è una situazione come molte altre, una di quelle che potremmo definire come un'altra storia africana. Ma possiamo chiudere gli occhi di fronte a quello che alcuni definiscono un genocidio? Scritto e diretto da Emanuele Piano Direttore della Fotografia e riprese Marco Ricchello Montaggio Filippo Barbieri Musiche originali Davide Fiorentini Una produzione Oyibo Productions Ore 19.40 Na drugi strani reke – dall’altra parte del fiume Durata: 52 minuti Un gruppo di persone si aggira per la campagna friulana, sulle tracce dei campi di concentramento di sessant’anni fa.Campi di concentramento italiani, non tedeschi. Campi di concentramento costruiti e gestiti dalla polizia e dall’esercito italiano, che vi rinchiusero decine di migliaia di innocenti, ben prima dell’8 settembre del ’43. Non erano ancora arrivati Kappler, Kesserling e Globocnik; la Risiera di San Sabba, le Fosse Ardeatine e Marzabotto sarebbero venuti dopo. I campi di concentramento friulani, istituiti fra il 1941 e il 1942, erano dislocati lungo una linea che corre parallela alla costa e taglia a meta’ la pianura che congiunge le Prealpi al mare. Ogni dieci-quindici chilometri sorgeva un lager. Il primo, procedendo da ovest verso est, si trovava a Gonars, un paese a sud di Udine, nei pressi di Palmanova. Era il più grande:vi sono morte oltre quattrocento persone in meno di un anno. Oggi, il luogo è una brughiera incolta, che fiancheggia una cava e un piccolo lago. La memoria affoga, fra cespugli e sterpaglie. Seguendo la direttrice dei lager, dopo quindici chilometri si incappa in quello di Visco. Entrando in paese, una caserma abbandonata. Nessuna targa, nessuna indicazione che ricordi che vi vennero internate migliaia di persone. Lasciata Visco, sette-otto chilometri e si giunge a Gradisca. Prima del centro abitato, lungo la provinciale che connette Udine con Trieste, a ridosso di un centro commerciale, un’altra caserma, in tutto simile alla precedente. Un lungo muro alto quattro metri, fresco di calce. I carabinieri bloccano e identificano chiunque si avvicini troppo. Fervono attivita’, si costruisce… A che servira’ il bunker di cemento armato realizzato entro il perimetro della caserma di Gradisca d’Isonzo? Chi vi verrà rinchiuso? Cosa sanno, cosa pensano le persone del posto? Cosa dicono gli operai delle fabbriche, quasi tutti immigrati? Che sensazioni evoca questa novità negli emigranti che un tempo varcavano le frontiere di Svizzera e Germania, con il terrore di essere ricacciati in Friuli a ingoiare miseria e umiliazioni? Quanto accade a Gradisca ci interroga sulla connessione fra passato e presente. Che senso ha questa caserma-bunker nel cuore di un territorio ferito, marcato da una storia di sofferenze, deportazioni, migrazioni forzate? Che significato ha questa struttura, che pare la fotocopia del lager di Visco? La risposta è a portata di mano. Basta attraversare l’Isonzo e fare due passi na drugi strani reke - dall’altra parte del fiume. Karaula MiR – MigrazioniResistenze Na drugi strani reke – dall’altra parte del fiume è un documentario realizzato da Karaula MiR – MigrazioniResistenze (un gruppo impegnato in Slovenia e Italia nel recupero della memoria e nella difesa dei diritti di cittadinanza e dei diritti umani) e da Candida TV di Roma, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Ministrstvo za kultura Republike Slovenie. ________________________________________ Ufficio Stampa: FREE LANCE INTERNATIONAL PRESS via Sicilia 166/b - 00187 Roma It. tel.fax 06 - 42.01.31.71 – 97617661 Giulia Zanfino – Valeria Brigida - cell. 347.7303058 e mail: donnelibertadistampa at hotmail.it _________________________________________________________________ Videochiamata? Prova MSN Messenger: divertente, facile, veloce, gratuito! http://www.msn.it/messenger/v7
- Prev by Date: Problemi della televisione privata. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Next by Date: Primo Maggio anche a Torino il May day
- Previous by thread: Problemi della televisione privata. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Next by thread: Primo Maggio anche a Torino il May day
- Indice: