DOVE SOFFIA IL VOTO DEL NORD
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- Date: Thu, 13 Apr 2006 20:01:54 +0200
Title: t VOTO dell’italia dei
Associazione Partenia http://utenti.lycos.it/partenia
...la bellezza del
fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale,
dell'indifferenza, della contiguità e quindi della
complicità.
Paolo Borsellino
DOVE SOFFIA IL VOTO DEL
NORD Giorgio Bocca La
Repubblica 13.4.06 Il voto dell’Italia del
Nord, l’Italia ricca, è andato massicciamente a Berlusconi,
percentuali bulgare in alcune
province del Veneto, adesioni
forti persino nel Piemonte provinciale cioè in quanto di più lontano
esiste dal berlusconismo caciarone e bugiardo. L’Italia ricca, l’Italia moderata compatta
in difesa dei suoi privilegi, dei suoi soldi. Una
sorpresa? Ma no, una scelta che si
ripete tutte le volte che sono
in gioco gli interessi, i privilegi, i soldi dell’Italia borghese e
moderata. Un voto
conservatore più provinciale che metropolitano, con aspetti
diversi: ora fascista, ora clericale, ora
manageriale o finanziario ma sempre con lo stesso immutabile obiettivo: la
difesa dei ricchi, compresi
i poveri che si sentono ricchi. Dico gli italiani
poveri che si sentono dei potenziali Berlusconi: se ha fatto i miliardi lui
perché non posso farli anche io? Il
voto che negli anni Venti ha
preferito il fascismo alla democrazia, che in quelli
Quaranta si
è rifugiato sotto lo scudo democristiano. Sorpresa? Sorpresa
per chi pensa a un’Italia diversa, a una borghesia diversa, non per chi conosce
o dovrebbe conoscere sia l’Italia ricca e la sua classe diligente, sia
l’Italia povera ma desiderante, l’Italia che applaude Mussolini, il
fondatore di un impero inesistente o comunque già dentro la sua
dissoluzione, l’Italia della «zona grigia» che appena uscita dalla rivelazione
della sua pochezza si ricombatta in difesa del suo
primato. Il 25 aprile del ’45
noi partigiani di “Giustizia e Libertà” scendemmo sulla città di Cuneo
sicuri che fosse la nostra roccaforte: avevamo organizzato e diretto la
guerra di liberazione e con noi c’era quasi al completo la gioventù della
provincia. Vennero le elezioni e fummo cancellati dal trionfo democristiano,
cioè dal trionfo del moderatismo, cioè dalla difesa dei soldi, di chi
li aveva o di chi ragionava come se li avesse. Una sorpresa? Non direi, si
tratta di sorprese che si ripetono. I Bixio, i Medici
del Vascello passano regolarmente dal Garibaldi in camicia rossa e dalla
sua rivoluzione contadina ai generali di Casa Savoia, il socialista
rivoluzionario Mussolini dal rosso al nero con marcia su Roma alla
testa dello squadrismo agrario. Misteriose combinazioni di cause e concause
su cui gli storici si affanneranno invano per capire, per spiegare, ma alla
resa dei conti la storia è sempre la
stessa. È una sorpresa che il Nord ricco sia rimasto
fedele a Berlusconi, anche se i borghesi ben
perben avevano orrore dei suoi gusti, delle sue gaffe, del suo modo
di vivere, di essere?Ma quale
sorpresa? Avete letto sui giornali le retribuzioni dei manager e
del finanzieri nel quinquennio berlusconiano? Non sono mai state così alte
come durante il regime sovversivo e bugiardo delle grandi opere e della grande
corruzione. Non deve essere
berlusconiano al voto quel manager Fiat che guadagna in un anno più di un
miliardo di euro o di quello specialista in gallerie che ha quadruplicato in tre
anni berlusconiani il capitale delle sue aziende? Certo, la conosciamo la borghesia
dell’Italia ricca, conosciamo gli alto medio e piccolo borghesi
civilissimi, colti e lontanissimi come modo di essere da Berlusconi ma
nella difesa del soldi come lui tenaci, come lui
intransigenti. E conosciamo quelli
che si sentono ricchi, che desiderano essere ricchi anche se non lo
sono. (………………………..) A ben guardare il
ruolo di Berlusconi non è
stato diverso da quello di Mussolini o di
Masaniello, il
ruolo del
sovversivo che smuove le acque, moltiplica
l’anarchia, fa un pò di teatro perché intanto i costruttori di
immaginari ponti sugli stretti, di ferrovie ad alta velocità che
distruggono quel poco che resta del territorio, di Fiere campionarie senza
strade di accesso si divorino quel che resta del mondo. Melanconie, tristi
fissazioni di un utopista fallito? Da una recente indagine sullo stato
della Italia ricca, quella che ha votato Berlusconi, risulta che buona
parte del territorio è stato cementificato, non produce più alimenti, non
consente più lo scolo delle acque e la raccolta del rifiuti, non permette
più una vita decente nelle città, sicché avviene l’esodo all’inverso di chi
ci era arrivato dalla campagna... e ora ne fugge. Questa Italia sempre più ricca e sempre
più sovversiva e autolesionista che ha votato Berlusconi e magari già lo
rimpiange.
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