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Hugo scheda tutti (lui compreso) in un cd che va a ruba, la lista Maisanta
- Subject: Hugo scheda tutti (lui compreso) in un cd che va a ruba, la lista Maisanta
- From: "associazione Amici di Lazzaro" <associazioneamicidilazzaro at yahoo.it>
- Date: Sat, 11 Mar 2006 12:52:10 +0100
Hugo scheda tutti (lui compreso) in un cd che va a ruba, la lista Maisanta www.ilfoglio.it SCHEDA DI CHAVEZ Caracas. "Cédula 4.258.228. Nombre Chávez Frías Hugo Rafael. Fecha/Nac 28/07/1954. Edad 52. Contra Oposición si. Opositor no. Abstención no. Firma Válida no. Firma Rechazada no. Misión Rivas no. Vuelvan Caras no. Otras misiones no. Dirección Caracas Miraflores Miraflores Urdaneta Alacio de Miraflore. Tel. 4791158. Centro Votación 82 Col Univ Francisco de Miranda". Questa scheda altro non è che la raccolta dei dati sensibili del presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela. E' noto il numero della sua carta d'identità, il suo indirizzo, il suo telefono, la sua data di nascita e l'età, dove e se ha voltato per il referendum revocatorio contro il presidente, se ha firmato il referendum contro i deputati dell'opposizione, se, avendo firmato l'altro referendum revocatorio contro il presidente, debba essere considerato o no un oppositore, se la firma "oppositrice" da lui data abbia riguardato la prima raccolta poi annullata o la seconda poi convalidata, se abbia partecipato a qualcuna delle "missioni" assistenziali del regime. Per ottenere queste informazioni non c'è stato bisogno di infilarsi nottetempo nel palazzo presidenziale, né dell'intervento di un haker, né di qualche amico alla Cia. E' peggio. I dati sensibili e l'orientamento politico di 12.394.109 cittadini venezuelani sono contenuti in un cd venduto per strada dai "buhoneros", ambulanti informali. Non si sa se a passarlo sia stata l'opposizione per denunciare, il governo per minacciare o qualche funzionario corrotto per guadagnare. Su questo cd c'è la cosidetta "Lista Maisanta", che è una forma dialettale di "Madre Santa", il "nome d'arte", per così dire, del signor Pedro Pérez Delgado, bisnonno di Chávez per parte di madre, e celebre capobanda dei Llanos venezuelani di inizio Novecento. Andava all'assalto agitando una bandiera nera da pirata con teschio e tibie e gridando appunto "¡Mai Santa!". Di lui il presidente narra che "quando ero un bambino mi dicevano che ero discendente di un assassino". Né gli studiosi vicini a Chávez né quelli a lui ostili sono riusciti a capire se il terribile Maisanta fosse un volgare delinquente o il guerrigliero Robin Hood che oggi il suo nipote pretende di essere: le fonti - soprattutto orali - disponibili sono scarse. "Comando Maisanta", comunque, in onore di contanto parente, è stato chiamato il coordinamento delle Unidad de batalla electoral chaviste, note come Ube o Patrullas. La Lista Maisanta è lo sviluppo della Lista Tascón, che pure era finita su Internet, e in cui erano schedati tutti coloro che avevano firmato il referendum contro Chávez. "Mi sono laureata col massimo dei voti e stavo per essere assunta come professoressa, ma hanno visto che stavo nella lista e mi hanno cacciata - ci dice una ragazza - C'era una suora che aveva un istituto con 300 bambini e che stava cercando di comprare latte al Mercal", uno degli spacci a prezzi politici stabiliti dal governo nelle zone povere, e in cui peraltro, come accadeva nei negozi del socialismo reale, può capitare di dover fare file interminabili per poi scoprire che è finito tutto. "Hanno visto che stava sulla lista e le hanno detto: ci dispiace sorella, ma per lei niente latte", racconta una signora. "Avevo raggiunto un accordo col governo per un appalto e mi hanno chiesto chi volevo assumere. Hanno controllato e mi hanno restituito il foglio con un po' di nomi cancellati spiegandomi: questi stanno nella lista", spiega un imprenditore. Ci sono state evidenti proteste per questo "regime di apartheid", e allora l'elenco è stato trasformato. Ora ci stanno tutti, governativi, oppositori e non schierati. Gli unici al riparo sono quelli che alle liste elettorali non si sono proprio iscritti (in Venezuela, come negli Stati Uniti, non c'è un invio automatico dei certificati elettorali, bisogna andarsi a registrare). Lo spirito della nuova lista resta di discriminazione contro gli antichavisti. Dopo aver ottenuto i dati personali attraverso la "cédula" si può risalire a tutto il suo seggio di votazione e, attraverso un motore di ricerca, si ottiene l'elenco dei "patriotas", quelli che hanno firmato contro l'opposizione. A quel punto salta fuori qualcuno che risulta aver firmato anche contro il presidente e, cliccandoci sopra, si torna alla scheda personale, sovrapposta da una nota imperiosa: "Alerta. Revisar a fondo". Fate controlli più accurati, forse ci sta prendendo in giro. I dipendenti pubblici sono licenziati non appena mostrano il minimo segnale di non allineamento: tra i chavisti dichiarati, molti, in privato, ne dicono di tutti i colori contro il presidente. Sono questi i chavisti cui si deve il milione di voti non espressi alle ultime votazioni, in cui si si è recato al seggio soltanto il 23 per cento degli aventi diritto. C'è chi pensa che sia stato proprio uno di questi "infiltrati" a passare ai "buhoneros" il cd con la Lista, per far scoppiare lo scandalo. Ma c'è pure chi pensa che si tratti di un'intimadazione voluta dal regime per far sapere ai venezuelani che sono tutti schedati. E c'è chi dice semplicemente che, nel clima di corruzione generale, qualche funzionario ha fiutato il business e ha piratato il dischetto per farci un po' disoldi. In effetti, va a ruba. (ms)
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