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Re: Hirsi Ali s'appella ai dissidenti dell'islam e rivendica i l diritto di offendere
- Subject: Re: Hirsi Ali s'appella ai dissidenti dell'islam e rivendica i l diritto di offendere
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Mon, 27 Feb 2006 12:30:29 +0100
- Priority: normal
Ma per piacere...Se si fanno vignette satiriche sul dio cristiano o il Papa sono pronti in diversi a scandalizzarsi...La violenza non la giustifico ma almeno il rispetto per le altre religioni ci deve essere, lo ha detto pure Ratzinger stesso. Fate voi. Davide On 26 Feb 2006 at 2:47, associazione Amici di Lazzaro wrote: > Hirsi Ali s'appella ai dissidenti dell'islam e rivendica il diritto di > offendere www.ilfoglio.it > > > Pubblichiamo il discorso che la deputata > olandese, Ayaan Hirsi Ali, l'amicacollega > del regista assassinato Theo van > Gogh, ha tenuto il 9 febbraio a Berlino. > > Sono qui per difendere il diritto di offendere. > Sono convinta che quella vulnerabile > impresa chiamata democrazia non possa > essere realizzata senza la libertà d'espressione, > in particolare sui media. I giornalisti > occidentali non possono rinunciare a > questa libertà, che in altre aree del pianeta > è negata. Il Jyllands Posten ha fatto una scelta > giusta pubblicando le vignette su Maometto > ed è stato altrettanto giusto ripubblicarle > su altri giornali di tutta Europa. > Ripercorriamo la storia di questa vicenda. > L'autore di un libro per bambini sul profeta > Maometto non riusciva a trovare un illustratore, > perché tutti si autocensuravano per > paura di subire la violenta vendetta dei musulmani, > secondo i quali nessuno ha il permesso > di raffigurare il profeta. I giornalisti > del Jyllands Posten decisero di indagare più > a fondo, ritenendo giustamente che una simile > autocensura aveva conseguenze di > grande portata per la democrazia. Come > giornalisti, avevano il dovere di pubblicare > le vignette su Maometto. (.) Sono convinta > che il primo ministro danese Anders Fogh > Rasmussen abbia agito giustamente quando > ha rifiutato di incontrare i rappresentanti > dei regimi tirannici che gli chiedevano di limitare > la libertà di stampa. (.) E' un esempio > per gli altri leader europei. Vorrei che il > mio primo ministro avesse lo stesso fegato di > Rasmussen. Vergogna a tutte le aziende europee > con filiali in medio oriente che hanno > detto "non siamo danesi" e "non vendiamo > prodotti danesi". Questa è pura codardia. Il > cioccolato della Nestlé non avrà più lo stesso > gusto, vero? Gli stati membri dell'Unione > europea dovrebbero risarcire il danno che > le aziende danesi hanno subito per colpa > del boicottaggio. La libertà di parola non si > ottiene gratis. Vale la pena spendere qualche > milione di euro per difenderla (.). > La condanna di Rushdie > Quale vantaggio ha portato la pubblicazione > delle vignette? Ecco: ha dimostrato che > esiste una diffusa paura tra autori, registi, vignettisti > e giornalisti che vorrebbero descrivere, > analizzare o criticare gli aspetti intolleranti > dell'islam che si sono diffusi a macchia > d'olio in tutta l'Europa. Ha rivelato la > presenza in Europa di una significativa minoranza > che non comprende e che non è disposta > ad accettare i principi e i meccanismi > della democrazia liberale. Queste persone, > molte delle quali hanno la cittadinanza europea, > hanno fatto numerosi proclami in favore > della censura, del boicottaggio, della > violenza e di leggi per proibire l'"islamofobia". > Le vignette hanno dimostrato che vi sono > paesi pronti a violare le regole della diplomazia > per ragioni di opportunità politica. > Governi dispotici e malvagi come quello dell'Arabia > Saudita inscenano falsi movimenti > "popolari" per boicottare il latte e lo yogurt > danesi, mentre cercano di reprimere senza > pietà qualsiasi movimento popolare che richieda > il diritto di voto. Oggi sono qui per difendere > il diritto di offendere, nel rispetto > dei limiti imposti dalla legge. Perché Berlino? > Perché proprio io? > Berlino è una città con una storia caratterizzata > da numerose sfide ideologiche sferrate > contro la società aperta. Questa è la > città dove un muro ha tenuto un intero popolo > chiuso dentro i confini dello stato comunista > (.). Qui i dissidenti fuggiti dall'est hanno > potuto scrivere romanzi, girare film, disegnare > vignette e usare la propria creatività > per convincere una parte del mondo occidentale > che il comunismo era tutt'altra cosa > che il paradiso sulla terra. (.) Quella battaglia > è stata vinta. Oggi la società aperta è minacciata > dall'islamismo fondato da Maometto, > un uomo vissuto nel settimo secolo della > nostra era e considerato un profeta. Molti > musulmani sono persone del tutto pacifiche > e niente affatto fanatiche. Per quel che mi riguarda, > hanno tutto il diritto di essere fedeli > alle proprie convinzioni. Ma all'interno > dell'islam c'è un movimento estremista che > rifiuta le libertà democratiche e vuole distruggerle. > Gli islamisti cercano di convincere > gli altri musulmani che il loro stile di vita > è il più giusto. Ma quando cercano di > esporre i difetti negli insegnamenti di Maometto > gli oppositori dell'islamismo sono accusati > di essere offensivi, blasfemi, irresponsabili > o addirittura islamofobi e razzisti. (.) > Si tratta di un conflitto di idee che trascende > i confini e le razze. > Perché io? Sono una dissidente, come i > berlinesi che abitavano nella parte orientale > della città e che fuggirono in occidente. > Anch'io sono fuggita in occidente. Sono nata > in Somalia e sono cresciuta in Arabia Saudita > e in Kenya. Per molto tempo sono rimasta > fedele ai principi guida stabiliti dal profeta. > Come le migliaia di persone che hanno dimostrato > contro le vignette danesi, ritenevo > che Maometto fosse perfetto, la sola fonte e, > anzi, il solo criterio di giudizio fra il bene e > il male. Nel 1989, quando condannò a morte > Salman Rushdie per avere offeso il profeta, > ritenni che Khomeini avesse fatto bene. Ora > non più. Penso che il profeta abbia sbagliato > nel porre se stesso e le proprie idee al di > sopra di ogni critica. Penso che il profeta abbia > sbagliato nel subordinare le donne agli > uomini. Penso che il profeta abbia sbagliato > nel decretare che gli omosessuali devono essere > uccisi. Il profeta ha sbagliato a dire che > gli apostati devono essere uccisi, che le > adultere devono essere lapidate e che le mani > dei ladri devono essere tagliate. Ha sbagliato > a dire che coloro che muoiono per la > causa di Allah saranno ricompensati con il > paradiso. Ha sbagliato a dire che una società > giusta poteva essere costruita soltanto > a partire dalle sue idee. Il profeta ha detto e > fatto cose molto buone. Ha incoraggiato gli > altri alla carità. Ma bisogna riconoscere che > era anche irrispettoso e insensibile nei confronti > di coloro che non erano d'accordo con > lui. Penso che sia giusto girare film e pubblicare > vignette critiche su Maometto (.). > Non bisogna sottomettersi > Non intendo offendere il sentimento religioso, > ma neppure sottomettermi alla tirannia. > Esigere che le persone che non accettano > gli insegnamenti di Maometto si astengano > dal raffigurarlo non è una richiesta di rispetto, > ma un ordine di sottomissione. Non > sono l'unica dissidente dell'islam. Qui in occidente > ci sono molte persone come me. (.) > Altre sono a Teheran, Doha, Riad, Amman, > Il Cairo, Khartum, Mogadiscio, Lahore e Kabul. > (.) Ci rifiutiamo di lasciarci trascinare > in una frenesia di violenza collettiva. Come > numero siamo ancora troppo pochi e troppo > dispersi per costitutire alcunché di collettivo. > (.) Gli avversari useranno la forza per > chiuderci la bocca. Ricorreranno a ogni tipo > di manipolazioni e diranno di essere stati > mortalmente offesi. Diranno che noi siamo > deboli di mente e che non bisogna prenderci > sul serio. Anche i difensori del comunismo > hanno usato questi metodi. Berlino è la > città dell'ottimismo: qui il comunismo è fallito > e il muro è stato abbattuto. (.) Sono ottimista > e confido che un giorno sarà abbattuto > anche quel muro virtuale che separa i > sostenitori della libertà da coloro che soccombono > alla seduzione e alla apparente sicurezza > delle idee totalitaristiche. > (traduzione di Aldo Piccato) > > > > > > > ___________________________________ > Yahoo! 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