Condannati e inquisiti non possono essere candidati



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
 
Cari amici,
                    il Movimento ha preparato questo intervento contro l'abuso di presentare alle elezioni candidati inquisiti;
per questo chiede il vostro aiuto.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini

al Segretario dell’Udc Lorenzo Cesa

all’on. Marco Follini

a tutti i membri dell’Udc e a tutti i cittadini

 

Condannati e inquisiti non possono essere candidati

 

Risulta dalla stampa che l’Unione di Centro si appresta a candidare, per le prossime elezioni politiche, personaggi inquisiti e plurinquisiti; specie in Sicilia, a cominciare dal presidente di quella regione. E ne aveva già nell’attuale parlamento, e tanto più in sede regionale e locale. Gente indagata per estorsione, corruzione, voto di scambio, associazione mafiosa.

 

Il caso del parlamento è particolarmente grave. Perché cittadini onesti non possono essere rappresentati da cittadini la cui onestà è sospetta; e perché il parlamento è responsabile della legge, e un parlamentare dev’essere pienamente in regola con la legge, dev’essere su questo punto intatto ed esemplare. In questa legislatura è accaduto, invece, che il leader della maggioranza, per primo, era  carico di processi (e altri con lui), e si è adoperato per liberarsene varando leggi allo scopo, distorcendo la legge in suo favore. E l’Unione di Centro ha collaborato all’azione perversa, ha votato quelle leggi, e il Presidente Casini le ha fatte votare.

 

Un fatto abnorme, che ha comportato per l’intera nazione un vergognoso degrado morale. Un fatto che non era mai accaduto nell’Europa democratica dove, se appena un parlamentare viene inquisito, si dimette; come fece in Germania Kohl, quando fu accusato di illecito finanziamento di partito; o Strauss-Kahn, ministro dell’economia, in Francia.

 

Poiché l’Unione di Centro si presenta come un partito cattolico, ci si domanda in che consista questo suo cattolicesimo se disprezza la giustizia, la giusta gestione del potere che il popolo gli ha affidato; disprezza la legge di Dio. «Non avresti questo potere se non ti fosse dato dall’alto», parole che un cattolico dovrebbe conoscere, e che dovrebbero scuotere la sua responsabilità.

Il Movimento prega l’Unione di Centro di smetterla con questa ipocrisia.

 

Lecce, 8 febbraio 2006

                                                                                per il Movimento, il responsabile

                                                                                          Prof. Arrigo Colombo  

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

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