[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
LATINOAMERICA - rapporto "Guantánamo: vite fatte a pe zzi "
- Subject: LATINOAMERICA - rapporto "Guantánamo: vite fatte a pe zzi "
- From: <m.giulianetti at giannimina.it>
- Date: Wed, 8 Feb 2006 10:42:31 +0100
Diamo voce al comunicato diffuso da Amnesty International sul rapporto "Guantánamo: vite fatte a pezzi ". Il rapporto ‘Guantánamo: vite fatte a pezzi – l’impatto della detenzione a tempo indeterminato sui prigionieri e sulle loro famiglie’ e’ disponibile in lingua inglese all’indirizzo <http://web.amnesty.org/library/index/ENGAMR510072006>http://web.amnesty.org/library/index/ENGAMR510072006 e presso l’Ufficio stampa di Amnesty International Italia. La redazione di Latinoamerica COMUNICATO STAMPA CS16-2006 GUANTANAMO: UNA CONDANNA A VITA ALLA SOFFERENZA E AL DISPREZZO In un nuovo rapporto pubblicato oggi, Amnesty International denuncia che il centro di detenzione Usa di Guantánamo Bay, Cuba, sta condannando migliaia di persone nel mondo a una vita di sofferenza, tormento e disprezzo. Il rapporto, intitolato ‘Guantánamo: vite fatte a pezzi – l’impatto della detenzione a tempo indeterminato sui prigionieri e sulle loro famiglie’, contiene le testimonianze di ex detenuti e dei loro familiari e descrive la situazione attuale delle persone ancora a Guantánamo, gli scioperi della fame in corso e i tentativi di suicidio. Cinquecento uomini di 35 nazionalita’ sono detenuti a Guantánamo Bay. Decine di loro sono attualmente in sciopero della fame e vi sono stati numerosi tentativi di suicidio. Nessuno ha beneficiato di una revisione giudiziaria della legittimita’ della propria detenzione. Nove continuano a essere detenuti nonostante non siano piu’ ritenuti dal governo Usa ‘combattenti nemici’. ‘Per i detenuti e per le loro famiglie, Guantánamo rimane una realta’ durissima. Nonostante l’ampia condanna internazionale, gli Usa proseguono nel loro intento di privare tutti i prigionieri del diritto di contestare la detenzione in un tribunale statunitense’ – ha detto Susan Lee, direttrice del Programma Americhe di Amnesty International. ‘Le richieste dei detenuti in sciopero della fame non sono controverse: chiedono che i loro diritti, basati sulle norme internazionali, siano rispettati; che vengano rilasciati se non sono accusati di crimini riconosciuti a livello internazionale; che organizzazioni come Amnesty International possano incontrarli’. Secondo le testimonianze raccolte dall’organizzazione per i diritti umani, varie famiglie che sanno che i loro parenti sono o sono stati in custodia statunitense, ricevono comunicazioni scarse o nulle da Guantánamo. Alcune non sanno neanche dove si trovano i loro cari, o se sono ancora vivi. Il rapporto di Amnesty International illustra inoltre una condizione di tormento e disprezzo che non si ferma a Guantánamo. Per alcuni prigionieri, il trasferimento a Guantánamo non e’ stato altro che uno spostamento da un luogo all’altro di detenzione illegale e a tempo indeterminato. Per altri, ha significato una detenzione arbitraria, minacce e maltrattamenti. Anche per coloro che sono ritornati nei loro paesi di origine e alle loro famiglie, il ricordo fisico e psicologico del tempo trascorso a Guantánamo continua e il disprezzo, causato dall’essere stati etichettati dal presidente George W. Bush come ‘combattenti nemici’ e ‘il peggio del peggio’, restera’ associato a loro per il resto della vita. Nina Odizheva, madre di Ruzlan Odizhev, detenuto russo a Guantánamo, ha raccontato come il tempo trascorso nel centro di detenzione Usa abbia irrevocabilmente colpito il figlio: ‘E’ cambiato… ora e’ completamente malato. Deve prendere medicinali per tutti i suoi organi principali. Cerca di non mostrarmi o di non dirmi particolari in modo che io non mi arrabbi… non ha mai appetito… e’ una persona diversa da prima’. ‘L’amministrazione Usa non puo’ semplicemente ignorare le conseguenze delle proprie azioni nei confronti dei detenuti rimandati nei loro paesi solo per subire ulteriori abusi, una detenzione illegale e la denigrazione di essere stati etichettati come ‘il peggio del peggio’.’ Amnesty International chiede alle autorita’ Usa di pubblicare la lista di tutte le persone detenute a Guantánamo e in altri centri di detenzione; processare o rilasciare tutti i detenuti di Guantánamo; chiudere Guantánamo e consentire verifiche indipendenti in tutti i centri di detenzione Usa; indagare su ogni denuncia di maltrattamenti e torture ai danni dei detenuti. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia – Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: <mailto:press at amnesty.it>press at amnesty.it _______________________________________________ Se vuoi CANCELLARTI dalla lista di LATINOAMERICA e non ricevere più messaggi, clicca sull' indirizzo... <>latinoamerica-unsubscribe at giannimina.it ...e invia il messaggio, oppure copia l'indirizzo su un nuovo messaggio e invialo; entro pochi secondi ti arriverà un e-mail che ti chiederà di confermare la richiesta di cancellazione. ________________________________________________ Per comunicarci le vostre richieste, impressioni, commenti: (tranne la cancellazione dalla lista) si prega di NON FARE IL REPLY AUTOMATICO (non rispondere automaticamente al presente messaggio) ma di utilizzare i seguenti indirizzi: Direttore Editoriale - Gianni Minà - <>g.mina at giannimina.it Direttore Responsabile - Alessandra Riccio - <>a.riccio at giannimina.it Segreteria di Redazione - Marilena Giulianetti - <>m.giulianetti at giannimina.it Amministrazione - Loredana Macchietti - <>l.macchietti at giannimina.it Abbonamenti - <>abbonamenti at giannimina.it _______________________________________________ Il sito internet di LATINOAMERICA e tutti i sud del mondo: <>http://www.giannimina-latinoamerica.it _______________________________________________
- Prev by Date: Re: Pagina dell'Unicef sull'AIDS
- Next by Date: I: [lisistrata] messaggio da lidia
- Previous by thread: Umanità Nova n. 5 2006
- Next by thread: I: [lisistrata] messaggio da lidia
- Indice: