di Magdi Allam
La fatwa di condanna a morte
dei vignettisti, dei direttori di giornali, di tutti coloro che si
rendono complici dell'offesa al profeta dell'islam, siano essi cristiani,
ebrei o musulmani, è stata formalizzata. Per bocca dello sheikh Youssef
Qaradawi, il più influente predicatore islamico contemporaneo e, ahimé per
noi, il referente giuridico e spirituale dei Fratelli Musulmani d'Europa.
Il drastico responso legale islamico è stato proferito nel «Giorno
dell'ira» indetto dallo stesso Qaradawi, che ha visto ieri le moschee del
mondo infiammarsi di odio contro la Danimarca e l'insieme dell'Europa.
Urlando con voce impetuosa e
l'animo impietoso dal pulpito della moschea principale di Doha,
Qaradawi ha così articolato la sua sentenza di morte: «Noi non condanniamo
solo chi offende Mohammad (Maometto), ma tutti i profeti degli ebrei e
Gesù. Chi offende un profeta commette un crimine dello stesso tenore
dell'apostasia. Ma Mohammad ha uno status differente. I musulmani non
acconsentono che in nessun caso egli venga oltraggiato. Chi offende
Mohammad, se è un dhimmi (s'intende il cristiano e l'ebreo che all'epoca
dei califfati islamici convivevano in virtù di un patto stipulato con i
musulmani) ha violato il patto e diventa lecito ucciderlo. Se è musulmano
disconosce l'islam e fuoriesce dalla comunità islamica, commettendo un
crimine immane al punto che la gran parte dei teologi concorda sulla
legittimità dell' uccisione di questo apostata. Mentre abitualmente a un
apostata si concede del tempo per ravvedersi, ciò non vale nel caso in cui
l'apostata oltraggia il profeta. Il suo perdono non viene accettato.
Offendere il profeta è il più grave dei crimini ».
La fatwa di condanna a morte
di tutti coloro che hanno offeso il profeta dell'islam era stata
evocata due giorni fa da sayyid Hassan Khomeini, nipote del fondatore
della Repubblica islamica in Iran, e dal segretario dell’Hezbollah
libanese Hassan Nasrallah. Ma è stato Qaradawi a formularla nel corso del
suo sermone settimanale trasmesso in diretta dalla televisione di Stato
del Qatar.
Ciò è ancor più preoccupante
considerando il fatto che Qaradawi è il leader indiscusso dei
Fratelli Musulmani in Europa. Presiedendo ufficialmente sia l’«Unione
internazionale degli Ulema» sia il «Consiglio europeo della fatwa e della
ricerca », che hanno la loro sede a Dublino. In aggiunta alla direzione
del «Consiglio scientifico » del cosiddetto «Istituto europeo di scienze
umane» situato a Saint-Léger-de-Fougeret (Nièvre, Francia), che è in
realtà il centro di formazione degli imam europei legati ai Fratelli
Musulmani. Ebbene, se si considera che questo Istituto è il centro
nevralgico della Fioe (Federazione delle organizzazioni islamiche in
Europa) con sede a Markfield (Leicestershire, Gran Bretagna), la cornice
unitaria dei gruppi affiliati ai Fratelli Musulmani, si ha la riconferma
del ruolo egemone di Qaradawi in seno al principale movimento integralista
islamico che controlla gran parte delle moschee d'Europa. Il collegamento
con i Fratelli Musulmani d'Italia è assicurato da Ali Abu Shwaima, imam
della moschea di Segrate a Milano, che riveste la carica di responsabile
del Dipartimento dell'Appello e iniziazione all' islam della Fioe (con
sede in via Veronese 1, Pioltello, provincia di Milano).
Torniamo alla fatwa di
condanna a morte di Qaradawi, dichiarato persona non grata dagli
Stati Uniti dopo la scoperta, all'indomani dell'11 settembre 2001, del suo
stretto rapporto con la Banca Al Taqwa, accusata di collusione con Al
Qaeda, diretta dall'italo-egiziano Youssef Nada.Questi, che risiede a
Campione d'Italia, ha ammesso di essere stato il «ministro degli Esteri»
dell'organizzazione internazionale dei Fratelli Musulmani. Ebbene nel suo
minaccioso sermone Qaradawi ha lanciato questo avvertimento: «Agli
occidentali, agli americani e ai loro sudditi europei, che vorrebbero
farci credere che combattono il terrorismo nel mondo, dico loro che con il
vostro silenzio sui crimini che umiliano il profeta dell' islam e deridono
la grande nazione islamica, voi generate la violenza, voi create il
terrorismo ».
Poi Qaradawi ha chiesto ai
terroristi di non aggredire le chiese e i cristiani nei Paesi
musulmani perché «i danesi e i loro simili non sono né cristiani, né Gente
del Libro. La gran parte di loro è senza Dio, la loro religione è
rincorrere i piaceri sensuali e fare una vita peccaminosa, a partire dal
vizio dell'omosessualità ». Infine Qaradawi ha invocato l'aiuto di Dio:
«Allah facci trionfare sui sionisti ingiusti e aggressori, sui loro
alleati crociati oppressori e vendicativi, Allah fai trionfare i nostri
fratelli mujahidin che combattono per te in Palestina, in Iraq, in
Afghanistan e in ogni parte del mondo».