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Far Wes all'Italiana
- Subject: Far Wes all'Italiana
- From: Cantieri Sociali <cantierisocialimolise at yahoo.it>
- Date: Tue, 24 Jan 2006 19:12:50 +0100
Sparare ai ladri non sarà più reato E' pronta la legge Italia-Far West . Far West all'italiana, in discussione ieri alla Camera dei deputati. Risultato del retroterra prepolitico che sottende al concetto di "legittima difesa", per così dire. Di fatto si tratta di un altro colpo alla convivenza civile - quello dell'autodifesa "fai da te" - che la destra porta avanti; "illegittimo" nel principio, nella forma e nella sostanza in uno stato di diritto. Ma tale l'Italia non E' - si avvia a non essere più - a mano a mano che gli ultimi colpi di coda del governo Berlusconi vanno a segno. Nonostante la richiesta di Giuliano Pisapia, avvocato di punta e deputato di Rifondazione comunista, che l'Assemblea di Montecitorio accolga la pregiudiziale di costituzionalità sulla proposta di legge che vuole snaturare e dilatare l'articolo 52 del Codice penale, una maggioranza ottusa e incarognita la respinge e va avanti per la sua strada melmosa, tesa a rendere "impunibile" ogni cittadino che usi strumenti personali (armi o altri mezzi idonei, recita la proposta, tanto per non rimanere nel vago) con l'ausilio di una legge "più comprensiva" con le presunte vittime di potenziali aggressioni, sulla scorta di codici di giustizia privata made in Usa, per garantirsi da sé una condizione di sicurezza che lo Stato non sarebbe in grado di assicurare, in contraddizione grave con gli spot del presidente del Consiglio sull'aumentata sicurezza nel Paese e nelle città in forza dell'avvento dei poliziotti di quartiere. Prima e al di là della pregiudiziale avanzata dal Prc, firmata anche da molti esponenti dell'Unione, Pisapia ha anche ricordato ai deputati presenti, in un lunedì a scartamento ridotto per il freddo polare e le incertezze nel trasporto aereo, che "siamo pienamente convinti che lo Stato, con gli strumenti di prevenzione e di repressione previsti dal nostro ordinamento, abbia il dovere giuridico, politico e morale di difendere chiunque subisca un'aggressione ed ovunque la subisca, e che, tra aggredito e aggressore, siamo dalla parte dell'aggredito, così come tra perseguitato e persecutore, siamo, saremo, e sempre siamo stati, dalla parte del perseguitato". "Pertanto - insiste Giuliano Pisapia - non possiamo accettare accuse strumentali secondo cui noi non saremmo dalla parte delle vittime. Si tratta di accuse strumentali e false, come dimostrano le nostre battaglie parlamentari e il nostro impegno sociale a favore dei soggetti più deboli". Il problema vero, secondo il parlamentare del Prc, E' che l'attuale norma sulla legittima difesa, quella già in vigore e che si vuole modificare con questo provvedimento, E' "equa ed equilibrata, e la sua formulazione E' una perfetta sintesi - come riconoscono tutti i giuristi e i più autorevoli docenti di diritto penale - tra i limiti della legittima difesa e la possibilità che ha ogni cittadino di difendersi quando, per i motivi più diversi, lo Stato non E' presente e non ha la possibilità concreta di adempiere al proprio dovere di tutelare la vita e l'incolumità personale". La maggioranza non vede, non sente, e purtroppo parla. Sulla questione intende forzare la legge, come ha già fatto tante altre volte, in risposta alle sollecitazioni di padroncini, gioiellieri, tabaccai, commercianti, privati abbienti, per rispondere con il metodo della "giustizia a fisarmonica", alla constatazione, secondo il relatore della proposta del centrodestra Guido Giuseppe Rossi, che "a una serie di fatti di cronaca, riguardanti violente aggressioni in abitazioni private o in pubblici esercizi a scopo di furto, E' corrisposta, alla prova dei fatti, una lacunosa applicazione della scriminante" (della legittima difesa, ndr). Secondo il relatore "la magistratura interpreta sempre più spesso l'articolo 52 del Codice penale in maniera "tanto rigorosa" da arrivare a una sostanziale inapplicabilità della esimente da essa prevista". Ma cosa dice il testo della proposta già approvata al Senato? Dice che nei casi di violazione del domicilio "sussiste il rapporto di proporzione se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi indicati dall'articolo 614 del Codice penale usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o altrui incolumità o i beni propri o altrui, quando... vi E' pericolo di aggressione fisica. considerato che le stesse esigenze che hanno portato ad ampliare i casi di legittima difesa nell'ipotesi di violazione di domicilio ricorrono anche quando l'aggressione avviene all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale". Colpiscono da un lato quel "pericolo di aggressione fisica", per la labilità con cui ciascuno può interpretare i segnali di pericolo, e dall'altro quel "beni propri o altrui", da difendere con l'uso delle armi o "altro mezzo idoneo", ancorché "legittimamente detenuto", non solo presso l'abitazione privata ma anche in "esercizi commerciali, professionali e imprenditoriali". E' il via libera, tra l'altro, all'acquisto a man salva di armi da parte di qualsiasi bottegaio, professionista, sciur brambilla che a torto o a ragione si senta minacciato? E la cosiddetta "legittima difesa" riguarda non più e non solo la difesa della vita e incolumità propria o dei propri famigliari ma "la roba"? Nessuna risposta dalla destra, né cedimento alle pressioni forcaiole della Lega, per bocca di Carolina Lussana, e all'interstardimento del forzista Antonio Leone che piglia fischi per fiaschi e cerca di gabbare la difesa della "roba" per i "diritti inviolabili dell'uomo". Respinta la pregiudiziale di Rifondazione ed anche la richiesta di Giovanni Russo Spena di sospendere la discussione del provvedimento, richiamando l'attenzione dell'Aula su una questione dirimente: che l'automatismo tra dimensione della presunta offesa e la reazione di difesa, come nel celeberrimo film di Michel Moore "Bowling A Columbine", possa essere deciso in totale arbitrio dall'aggredito e non più sottoposto alla valutazione del magistrato, che dovrebbe così non più entrare nel merito ma limitarsi ad attestare tale "legittima difesa". La discussione continuerà oggi, ma il clima sordo e cupo e i toni di scontro al di là di "ogni ragionevole dubbio" con cui il centrodestra rivendica il diritto dei "cittadini onesti" di farsi giustizia da sé fa venire la pelle d'oca.
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