Reazione di Amnesty al rapporto del Consiglio d'Europa su "renditions" e "black sites"



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COMUNICATO STAMPA
CS09-2006

REAZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL AL RAPPORTO DEL CONSIGLIO D'EUROPA SULLE
 'CONSEGNE STRAORDINARIE' E I 'SITI SEGRETI'

La pubblicazione del rapporto preliminare del Consiglio d'Europa sulle
'consegne straordinarie' e sui centri di detenzione segreta in Europa
rappresenta un passo avanti per scoprire la verita' sulla dimensione del
fenomeno dei trasferimenti di detenuti effettuati in Europa da agenti Usa
e delle procedure seguite in questi casi. Tuttavia, queste prime
conclusioni dicono chiaramente che questioni gravi restano ancora senza
risposta da parte di numerosi governi.

Il rapporto riconosce che c'e' 'un'ampia serie di prove coerenti e
convergenti sull'esistenza di un sistema di 'dislocamento' e 'appalto'
della tortura'. Cio' che ora occorre e' che tutti i paesi collaborino,
garantendo un attivo impegno per verificare le situazioni che possano
favorire la tortura, e adottino i passi necessari.

'I paesi europei hanno il dovere di collaborare in maniera esauriente
nelle indagini sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse nel loro
territorio. Non cooperare a queste indagini equivale a collaborare negli
abusi', ha dichiarato Claudio Cordone, Direttore dei programmi regionali
del Segretariato Internazionale di Amnesty International.

L'organizzazione per i diritti umani appoggia l'appello di Dick Marty,
relatore dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, per
l'istituzione di un comitato d'inchiesta con ampi poteri di indagine.

'Le denunce sull'esistenza di centri di detenzione segreta in Europa, come
ha evidenziato Dick Marty, arrivano da fonti varie e affidabili. Neanche
il governo Usa ne ha negato l'esistenza. Ora si tratta di vedere cosa
fare', ha affermato Claudio Cordone.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 24 gennaio 2006

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