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Continua senza sosta l'occupazione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di via Coviello a Catania
- Subject: Continua senza sosta l'occupazione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di via Coviello a Catania
- From: "Infoslai" <infoslai at fastwebnet.it>
- Date: Sun, 22 Jan 2006 21:17:31 +0100
COMUNICATO STAMPA Continua senza sosta l'occupazione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di via Coviello a Catania da parte dei precari Asu (attività socialmente utili), Puc (progetti di utilità collettiva) e contrattualizzati per cinque anni che lavorano negli enti locali siciliani, iniziata ieri (giovedì 19 gennaio), organizzata dai sindacati Slai Cobas, Diccap e coordinamento dei precari. I lavoratori che stanno inscenando la protesta provengono da parecchi Comuni del catanese fra cui Zafferana Etnea, Riposto, Giarre, Sant'Alfio, Nicolosi, Palagonia, Ramacca, Piedimonte, Castiglione, Linguaglossa, Bronte, Randazzo, Maniace, Caltagirone, San Cono. Chiedono e pretendono una stabilizzazione seria dopo sedici anni di vita da precari tirando a campare con un modico sussidio - stipendio di appena 480 ? al mese. Il loro è un grido esasperato e disperato contro il governo regionale che non ha rispettato nessuno degli impegni presi con questi lavoratori e che ha creato un'inaccettabile disparità di trattamento rispetto ai lavoratori degli enti regionali, nati con la stessa legge, che invece dallo scorso 1° gennaio sono stati assunti per cinque anni con un regolare contratto a trentasei ore la settimana. Nella mattinata del 20 gennaio il governo regionale in sede di approvazione della Legge Finanziaria ha stanziato 20 milioni di ? nel fondo unico del precariato. "Una somma insufficiente - dicono il coordinatore regionale dello Slai Cobas Orazio Calì, Pippo Scornavacche del Diccap e Salvo Cappuccino del coordinamento precari - . Per la stabilizzazione della platea formata da circa 17 mila lavoratori occorrono almeno 100 milioni di ?. Non pensi il Governo Regionale che con questa somma stabilizzi solo una parte dei lavoratori perché noi non ci stiamo. Dopo sedici anni non si può ancora aspettare e la stabilizzazione deve arrivare per tutti". "Chiediamo - continuano i rappresentanti sindacali - di incontrare immediatamente il presidente della regione Salvatore Cuffaro". In mattinata è andato a far visita ai lavoratori il deputato regionale Santo Liotta di Rifondazione Comunista che dopo aver raccontato il modo in cui si erano svolti i lavori all'Ars nella scorsa notte si è offerto di accompagnare la delegazione sindacale dal presidente Cuffaro. "Lo stanziamento di 20 milioni di ? ripristina lo stanziamento dell'anno scorso ma non risolve la vostra situazione. Occorre puntare su una modifica del quadro normativo perché altrimenti neanche questi esigui fondi possono essere spesi. La vostra vertenza si gioca ora in sede di approvazione di una legge collegata alla finanziaria da presentare successivamente nei prossimi giorni". Solidarietà ai lavoratori dal sindaco di Palagonia Fausto Fagone che nel fare visita ai lavoratori che stanno occupando l'ufficio provinciale del lavoro ha detto: "Anche le amministrazioni comunali devono assicurare un impegno giuridico - amministrativo affinché i propri precari vengano garantiti sulla programmazione triennale o quinquennale attraverso un piano di fuoruscita cofinanziato dalla Regione. La regione - ha aggiunto - non può elargire i fondi ai comuni e questi poi non li utilizzano per i precari. Anche noi sindaci dobbiamo fare la nostra parte unendoci e solidarizzando con voi; solidarietà anche dall'assessore alle politiche giovanili di Zafferana Giuseppe Licciardello. Maurizio Grosso, responsabile lavoratori precari del Partito di Rifondazione Comunista esprime solidarietà e sostegno alle lotte e mobilitazioni di questi lavoratori e dichiara: "I 20 milioni di ? reperiti dal Governo Cuffaro nel fondo unico per l'occupazione non portano verso la stabilizzazione ma servono solo a buttare fumo negli occhi a chi da 16 anni attende di essere stabilizzato. Se il Governo voleva risolvere il problema della stabilizzazione poteva farlo dirottando i 55 milioni di ? contenuti nelle 13 leggi votate questa notte anziché deviarli in contributi a pioggia ad enti ed associazioni vari, nella maniera tipica delle vecchie logiche clientelari". Nel corso della mattinata è intervenuta anche Mimma Giardina responsabile provinciale funzione pubblica lavoro della UIL che ha detto: "Il sindacato UIL appoggia questa battaglia che deve portare all'assunzione a tempo indeterminato che è cosa diversa dalla stabilizzazione fatta con contratti part time e a tempo determinato". Nell'occupazione accanto ai lavoratori anche i giovani comunisti. Solidarietà da parte di Coordinamento Collettivi Universitari, Collettivo di Sudbidienti di Palagonia, Circolo precari P.R.C., Circolo Studenti Medi Tien An Men, Attac CT, Centro popolare Experia, Centro Iqbal Masih Catania 20/01/2006. Per lo Slai Cobas, Orazio Calì .......................... Da "La Sicilia.it" di oggi: CATANIA - I precari del Consorzio autostrade, addetti alla riscossione dei pedaggi, hanno manifestato questa mattina al casello di San Gregorio, alle porte della città. Oltre ottanta persone hanno effettuato un volantinaggio che ha rallentato, ma non paralizzato, il traffico in entrata e in uscita. A Catania resta ancora occupato l'ufficio del Lavoro di via Coviello, dove si è spostata ieri pomeriggio la protesta dei precari Asu (attività socialmente utili) e Puc (progetti di utilità collettiva). Fanno tutti parte di un esercito di oltre 18 mila persone: chiedono di essere stabilizzati nei posti di lavoro. Un presidio dei dimostranti, oltre una decina, ha trascorso la notte nella sede dell'ufficio del lavoro, dove stamani si sono radunati gli altri precari. Ieri mattina, prima di occupare simbolicamente l'ufficio di via Coviello, i precari Asu e Puc avevano bloccato per qualche ora il casello autostradale di San Gregorio dell'autostrada Catania-Messina. Ancora una manifestazioni di precari si è svolta questa mattina a Palermo dove circa 300 lavoratori non stabilizzati degli Enti locali hanno percorso corso Vittorio Emanuele per poi raggiungere piazza Indipendenza e proseguire la protesta davanti Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana. Disagi sono stati segnalati per il traffico nella zona. I manifestanti lamentano "la mancata approvazione da parte dell'Ars di norme precise che consentano ai Comuni di procedere con i piani di stabilizzazione". 20 Gennaio 2006
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