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Rete Artisti contro le guerre: NO TAV
- Subject: Rete Artisti contro le guerre: NO TAV
- From: "Loredana Morandi" <loredana.morandi at tiscali.it>
- Date: Thu, 15 Dec 2005 13:47:19 +0100
Rete Artisti contro le
guerre
- NO TAV - La Rete degli Artisti
contro le guerre esprime la propria solidarietà al Popolo del
No Tav e ai cittadini della Val di Susa.
Desta profonda preoccupazione che
gli elementi fondanti della prolungata protesta dell'intera popolazione della
Val di Susa non abbiano sollevato la notizia, delle reali preoccupazioni della
gente sulla realizzazione della ferrovia ad alta velocità.
Il traforo della lunghissima galleria e, ancor di più, le opere di scavo per la miriade di gallerie di sfogo necessariamente previste per dare una circolazione di aria al condotto principale, certamente porterebbero alla luce i giacimenti di uranio e di amianto, la cui presenza è nota da decenni in virtù di rilevazioni precedenti. Tale ritrovamento sottintende per la popolazione il rischio gravissimo di subire una virulenta escalation dell' incidenza epidemiologica delle patologie del Cancro e non solo. Uranio e Amianto
Operai. Un rischio per gli operai addetti alla realizzazione delle gallerie, che per primi respirerebbero il Random, un gas sempre presente con i minerali radioattivi (dal tufo al plutonio) e le polveri di amianto e di uranio, l'uno cancerogeno e l'altro cancerogeno e radioattivo, oltre ad essere soggetti al venire a contatto diretto con entrambi i pericolosi minerali anche senza protezioni. Popolazione.
Rischio anche per la popolazione che sarebbe raggiunta dalle medesime polveri in
concentrazione maggiore a causa del trasporto all'aria aperta dei materiali di
scarto dello scavo, anche considerando che tutto l'Uranio
estratto dovrebbe essere stoccato e raffreddato durante l'intero ciclo
del trasporto fino a destino, presso i depositi nazionali per le scorie
radioattive.
Ne citiamo uno per tutti: la Casaccia di Roma, area Roma nord, dove attualmente sono stoccati almeno 6700 fusti di sostanze radioattive e sono attivi tre reattori nucleari a ciclo continuo, dei cinque ivi ubicati e che da 30 anni gode di una propria casistica epidemiologica di leucemie altre forme di cancro. E' utile qui aggiungere che anche le scorie di Amianto, pur non necessitando delle attenzioni dovute all'Uranio, sono tali da avvelenare terreni e altre falde acquifere ovunque depositate. Utenza
Ferroviaria. L'Uranio è un minerale radioattivo anche in piccolissime
quantità. Per la virtù propria di tutti i minerali ed in particolare dei metalli
alla trasmissione diretta da cellula vs cellula dei fattori radioattivi, simile
alla trasmissione del calore, nel corso degli anni nella galleria anche le parti
componenti realizzate in altri metalli, come binari, infrastrutture,
illuminazione, ecc, acquisirebbero una ulteriore carica di radioattività.
Avvelenamento dei 600 mt di
falda acquifera
L'intera opera di scavo provocherebbe inoltre l'avvelenamento della falda acquifera presente nella montagna, delle dimensioni di 600 mt attualmente utilizzata dalla Val di Susa e da ampia parte della Regione, che sarebbe irreparabilmente inquinata dalle scorie dei due metalli cancerogeni. Rischio
Sismico
E' lecito esprimere inoltre una profonda preoccupazione anche in merito alla possibilità di un rischio sismico, in quanto il sistema territoriale italiano è situato sulla schiena di una faglia ad "occhielli", ovvero costellata di 46 bocche eruttive di cui le più attive sono meta per i vulcanologi di tutto il mondo. Dal terremoto di Messina a quello del Friuli l'esperienza di tale fenomenologia nazionale dovrebbe suscitare una più seria apprensione nel Governo. Anche le esperienze internazionali, come il recentissimo sisma che ha colpito il Kashmir (fra Pakistan e India), dove sono crollati interi fianchi di montagna, e la frequenza oscillante di tali eventi catastrofici nell'intero bacino del Mediterraneo, inducono e invitano ad una maggiore prudenza quando si pensa di minare la stabilità di una Montagna. Ma tant'è e, proprio in quella Messina del grande terremoto del 1908, anche dopo lo tzunami dovuto alla frana dello Stromboli, il Governo prevede la realizzazione della grande opera di un Ponte, i cui enormi pilastri di cemento armato saranno affondati nella bocca magmatica di un Vulcano sottomarino. Appare in tutto ciò una voluta
distrazione, tutta imprenditoriale, nell'attuale governo uscente di centro
destra, che in nome del Progresso sfida la Natura e sottomette la vita umana
agli interessi commerciali e dell'industria.
Popolo del NO Tav siamo
con Voi!
La Rete degli Artisti contro le
guerre invita la Libera Stampa, e tutti i giornalisti in agitazione sindacale, a
dare voce alle istanze della popolazione della Val di Susa.
Rete Artisti contro le
guerre
per la Rete Artisti contro le guerre
Loredana Morandi Presidente Associazione ARGON www.bloggersperlapace.org per contatti 348/7490558 |
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