Urge che la Chiesa francese intervenga in favore deglimmigrati
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- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Thu, 24 Nov 2005 03:02:34 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Il Movimento ha preparato questo intervento per i vescovi francesi in
seguito alla rivolta degl'immigrati; per il quale chiede il vostro
aiuto.
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza Lecce aux
Évêques et aux fidèles de l'Église française Il est
urgent que l'Église française intervienne avec force en faveur des
immigrés
La
révolte des immigrés, d'abord dans la banlieue parisienne, puis dans
toute la France, pose à l'Église française un problème pressant d'amour et de
rapport fraternel, et d'intervention en ce sens. On a parlé d'excès de violence (tout au
moins à l'égard des choses), et aussi de présence de professionnels de la
violence; et cela est peut-être vrai en partie; mais les esprits les plus
attentifs parlent d'un problème d'émargination.
Une
émargination qui concerne avant tout les ceintures suburbaines où l'émigration a
été amassée; les quartiers dortoirs privés de verdure et de services, de
structures sportives et récréatives, de structures associatives, de lieux de
rencontre; le rapport manqué avec le peuple hôte, les émigrés traités toujours
comme des "différents", auxquels on refuse l'appartement, le travail, on refuse
le geste amical, la parole. Il s'agit essentiellement d'acceptation, pour
les immigrés le fait de ne pas
se sentir acceptés et d'être traités comme des "différents", des étrangers
ou même des ennemis. C'est celui-ci le point le plus douloureux, surtout pour
la chrétienté. Et c'est le point le plus difficile, parce qu'il met en jeu
la mentalité et le comportement habituel des
gens. Mais
c'est justement sur ce point que l'Église peut intervenir avec force: elle peut
développer une intervention capillaire, à travers ses paroisses et ses
associations, pour ramener les fidèles à l'authentique esprit de
l'Évangile, esprit fraternel, pour lequel "il n'y a ni gentil ni juif, ni
barbare ni scythe". De plus l'Église, à travers ses œuvres caritatives et ses
associations, peut faire beaucoup aussi sur le plan culturel et sur celui des
loisirs. Une
certaine répression de la part de l'État est peut-être aussi nécessaire; mais il
y a ici avant tout un problème de justice, de dignité et droit de la
personne, et un problème de rapport
fraternel. Il est
nécessaire que l'Église française se mobilise pour les affronter en termes
authentiquement évangéliques, comme il est de son devoir et de sa joie de le
faire. Le Mouvement
demande à l'Église française cette mobilisation. Lecce, le 21 Novembre 2006
Pour le Mouvement, le
responsable Prof. Arrigo Colombo Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, Italie, tel/fax 0832-314160 (testo italiano) Al Presidente della Conferenza Episcopale Francese ai Vescovi e ai fedeli della Chiesa francese Urge che la Chiesa francese intervenga in modo forte in favore degl’immigratiLa rivolta degli immigrati, prima nella banlieu parigina, poi in tutta la Francia, pone alla Chiesa francese un problema forte di amore e rapporto fraterno, e d’intervento in tal senso. Si è parlato di eccesso di violenza (almeno sulle cose),
e anche di presenza di professionisti della violenza; e questo ha una sua
verità; ma tutti gli spiriti più
attenti parlano di un problema di
emarginazione. Un’emarginazione che concerne anzitutto le cinture suburbane in cui l’emigrazione è stata ammassata; i quartieri dormitorio privi di verde e di servizi, di strutture sportive e ricreative, strutture associative, luoghi d’incontro; il mancato rapporto col popolo ospite, trattati sempre come “diversi”, cui si rifiuta l’appartamento, il lavoro, si rifiuta il gesto amico, la parola. Si tratta essenzialmente di accettazione, per gl’immigrati il fatto di non sentirsi accettati, trattati come diversi, estranei o anche nemici. È questo il punto più dolente, specie per la cristianità. Ed è il punto più difficile perché vi è in gioco la coscienza e il comportamento abituale della gente. Ma è proprio su questo punto che la Chiesa può intervenire con forza; può sviluppare un intervento capillare, attraverso le parrocchie e le associazioni, per ricondurre i fedeli al genuino spirito evangelico, spirito fraterno, per il quale “non v’è né gentile né giudeo, né barbaro né scita”. E però la Chiesa, attraverso le sue opere caritative e le sue associazioni, può fare molto anche sul piano culturale e su quello del tempo libero. Può darsi che una certa misura di repressione da parte dello Stato sia necessaria; ma v’è qui anzitutto un problema di giustizia, di dignità e diritto della persona, e un problema di rapporto fraterno. È necessario che la Chiesa francese si mobiliti per affrontarli in termini autenticamente evangelici, com’è suo dovere e sua gioia il farlo. Il Movimento chiede alla Chiesa francese questa mobilitazione. Lecce, il 21 novembre 2005 Per il Movimento, il responsabile Prof. Arrigo Colombo |
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