Lettera aperta: CHIUDERE I CPT e DEMOCRATIZZARE la nostra "DEMOCRAZIA"



Lettera aperta: CHIUDERE I CPT e DEMOCRATIZZARE la nostra "DEMOCRAZIA".
 

"Mi siedo al margine della strada.

   Il guidatore cambia la ruota.

  Non sono contento di dove vengo.

   Non sono contento di dove vado.

Perchè guardo il cambio della ruota con impazienza?"

              Bertold Brecht

 

 

Cari amici /e,

 

come alcuni di voi sapranno un paio di mesi fa il sottoscritto insieme ad altre quattro persone, Luca Rizzo Nervo, Monica Manfredi, Silvia Marcuz, Luca Barbari ha inviato una lettera aperta a Francesco Rutelli su "guerra, sicurezza e CPT.".

La lettera ha avuto una vasta eco sulla stampa, è stata ripresa dal sito internet dell'Unità, da una decina di siti internet locali e le pagine del blog leradicieleali su cui era stata pubblicata sono state visitate da un migliaio di persone in pochi giorni.

Ebbi modo di parlarne brevemente con Rutelli in Via delle Fratte egli mi promise una solerte risposta che non è mai pervenuta.

Mi disse solo i CPT non sono cancellabili, vanno ben gestiti.
Non si possono prendere posizioni "ideologiche".

Non sò, dopo l'importante inchiesta svolta dall'Espresso a Lampedusa se le sue parole sarebbero le stesse.

A chi, in quanto ideatore dell'iniziativa politica, mi ha tacciato di ideologico ed irrealista (oltre a Rutelli una bella fetta dei "moderati" dei Giovani della Margherita) ricordo che io ho vissuto (vi frequentavo l'Università) per oltre cinque anni a Gorizia.

In questi anni Gorizia è stata e, visti i vari rinvii alla libera circolazione delle persone dell'Europa a 25, è la porta di Schengen.

Abbiamo vissuto tra 2000 e 2003 un flusso immenso e sconvolgente di decine e decine di migliaia di migranti provenienti dai Balcani, dalla Turchia, dall'Iran, dal Bangladesh...

Era un flusso notturno, di quelli che, paradossalmente, si possono ignorare anche in una cittadina di 35.000 abitanti.

Il 95% dei migranti che transitavano e, in misura decisamente minore, transitano dal nostro confine orientale infatti proseguivano per la Svizzera, la Germania, i Paesi Nordici.

Ma in città vi era come in tutte le città anche una immigrazione stanziale.

Con questi migranti abbiamo costituito insieme a giovani di centrosinistra (organizzati e non), centri sociali, due sacerdoti, giovani delle parrocchie, scouts, universitari, gente comune, un Forum Permanente e ci siamo confrontati con una amministrazione di centro destra intollerante e incapace di concepire minimamente l'immigrazione come un'opportunità (problematica quanto si vuole) in una città che in trent'anni è passata da cinquantamila a trentacinquemila abitanti.

Poi nell'estate 2002 l'inaspettata e da noi molto favorita (eleggemmo due consiglieri comunali legati al forum) vittoria del centro sinistra in una città in cui i rapporti di forza erano sempre stati schiaccianti per il centro destra (anche per ragioni storiche su cui non mi posso soffermare).

Parallelamente abbiamo scongiurato l'apertura di un CPT (Centro di Permanenza Temporanea) ipotizzato dal Ministro di centrosinistra Enzo Bianco nel 2000 e aperto insieme alla Caritas un centro di accoglienza (in collaborazione con la questura, ma aperto) in cui tra l'altro centinaia di persone, molti giovani, molti universitari si sono fatti le osse ed esperienza passando notti importanti delle loro vite ad accogliere un'umanità variegata che passava dalla neonata macedone, al barbiere palestinese, al gruppo di kurdi, ad un medico iraniano ad un ladro di auto romeno e così via...

E' stata un'immensa e corale oltre che propositiva ed impegnativa lotta.

Tutto questo è cambiato negli ultimi due anni.

Nonostante l'opposizione (non sempre adeguata per la verità) di Comune, Provincia e Regione si sta ultimando a Gradisca d'Isonzo (paese a pochi chilomtri da Gorizia) un immenso CPT, il tutto nella totale segretezza e mancanza della più minima trasparenza.

Per aver divulgato le planimetrie del centro (peraltro avute dal sindaco di Gradisca d'Isonzo) due ragazzi della Rete Anti CPT sono stati incriminati per "divulgazione di segreto di stato", le loro case sono state
perquisite i loro computer sequestrati.

Quello che vorrei far capire alla Margherita, a larga parte dei Ds (in primis Livia Turco) è che i CPT vanno proprio IDEOLOGICAMENTE combattuti.

Essi sono un indebolimento grave della nostra democrazia.

Sono luoghi di sofferenza e al tempo stesso di anticostituzionalità, fuggono dalle telecamere e sono protette come fortezze.

Perchè devono vivere del nostro silenzio.

Della nostra complice comodità.

Tutto questo fa parte dell'essere in guerra permanente.

Il sociologo Marco Deriu, scrisse nel 2002 per la rivista da me diretta, EUROPA PLURALE, un bellissimo articolo intitolato "al mercato della paura".

Sì perchè i pacchetti terrorismo, i CPT, la guerra oltre ad essere ingiustizie pervasive sono anche dei grandissimi business.

Bellissima la puntata di report curata dalla giornalista Giovanna Boursier sui CPT.

Bellissima e coraggiosamente spietata nel rivelare la farraginosa, ma redditizia mancanza di informazioni che si muove nel businnes di questi non luoghi che rendono le persone, naufraghi dello sviluppo (il nostro sviluppo) come direbbe Serge Latouche, delle NON PERSONE.

E' vero la gestione dell'immigrazione non si ferma al rifiuto del CPT.

In questo senso ho provato a produrre un documento programmatico legato anche al lavoro che svolgo attualmente a Roma.

Ma io credo che nulla si possa costruire senza un taglio netto ad una politica che disumanizza l'uomo.

Che lo rende davvero un senza volto, un senza tempo, un senza luogo.

Costruire un nuovo concetto reale, sostanziale di CITTADINANZA passa anche per delle cesure.

Io, lo confesso, credo in un mondo senza frontiere.

E' un percorso che impiegherà secoli, lo sò.

Ma chiudere i CPT è un passo anche per DEMOCRATIZZARE LA NOSTRA "DEMOCRAZIA".

E' il rimettere in discussione la nostra non comunità fondata sulla paura e l'esclusione.

Non saremo per questo "buoni" a farlo.

Solo lungimiranti.

 

Francesco Lauria
http://europaplurale.org
http://leradicieleali.blog.tiscali.it


Yahoo! Messenger: chiamate gratuite in tutto il mondo