Il partito dei .......
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- Date: Sat, 8 Oct 2005 22:42:51 +0200
...... “lottare contro l’impero” è un impegno che parte dal luogo in cui mi trovo e poi s’allarga all’Africa, all’India, al Centroamerica. Altrimenti debbo continuare a constatare che può diventare più comodo occuparsi del “disagio” dei poveri lontani che degli emarginati e scomunicati vicini.Fuori casa si diventa degli eroi." Condividiamo in pieno. E' più comodo, molto, molto comodo e poi.... diventare "eroi" fuori casa! Associazione Partenia http://utenti.lycos.it/partenia
Il partito
dei vescovi e la fede Intervista a don Franco
Barbero Mi sembra che la gerarchia cattolica
stia entrando in campo in maniera sempre più diretta e pesante, proprio in
Italia in modo particolare. Come vede questo
interventismo? Taluni sottolineano giustamente i toni
da crociata di Ruini, Ratzinger, Sodano e altri gerarchi. Forse occorre portare
la nostra attenzione sulla vastità dell’operazione: dalla scuola alla sanità,
dalla cultura ai diritti civili, dalla legge sugli oratori fino alla
statalizzazione degli insegnanti di religione, dalla difesa di Fazio fino
all’alleanza con gli “atei devoti” non c’è ambito della
politica che non registri una diretta iniziativa della Conferenza episcopale
italiana. Essa, per giunta, trova spazi enormi
nelle televisioni e pronto ascolto nel
governo. Lei, don Barbero, alcuni mesi fa
parlava di una chiesa che ormai è prevalentemente una organizzazione politica,
solidamente alleata con le culture e i progetti dei governi più reazionari.
Conferma? E chi non lo vede? Non si tratta
semplicemente di un’onda conservatrice. Qui ci troviamo a fare i conti con una
svolta reazionaria. La Conferenza dei vescovi
è governata da un monarca che prende ordini direttamente dal papa. E’ la
centralizzazione assoluta che vede i vescovi obbedienti come agnellini e li
riduce a semplici comparse, a caporali di giornata.
E, secondo lei, ci sono figure
emergenti che formano il “coro vaticano” di cui Ruini e Ratzinger si fidano
ciecamente? Tra tutti si distinguono per assoluta
fedeltà ai dicktat vaticani tre vescovi: Fisichella,
Caffarra, Bruno Forte. Faranno una carriera
folgorante. Come vede la partita sul terreno
politico? E’ evidente che i movimenti, i partiti
e le forze sociali attive si trovano di fronte ad un compito prioritario.
Programmare l’uscita dal pantano e progettare una politica “laica” liberandosi
di Berlusconi e gettando alle spalle la soggezione al potere
ecclesiastico. Certo le difficoltà sono reali anche per la presenza di monsignor
Rutelli, un autentico cardinale vaticano imprestato (volevo dire
infiltrato) alla politica. Una presenza ingombrante che non conosce
che cos’è la laicità dello Stato. Ma siamo proprio destinati in Italia a
vivere nella soggezione al potere religioso
cattolico? E’ la mancanza
di lungimiranza e di intelligenza di troppi nostri politici. La
Spagna era un paese dove i legami tra Stato e Chiesa cattolica erano fortissimi.
Il governo Zapatero ha messo in campo una cultura laica che, coerentemente
tradotta in politica, oggi ha ottenuto anche l’appoggio di una parte del mondo
cattolico. Ci sono altre cose che Lei ritiene più
gravi in questo periodo all’interno della
chiesa? Mi sto domandando come mai i tanti e celebri preti impegnati nel sociale, tanto
legati al pacifismo e al terzomondismo, su questi temi siano così
silenziosi. E’ per scontata e non mi turba la “canzone” di Ratzinger
e Ruini. Mi turba, invece, il silenzio di chi, su questi temi così impegnativi,
che riguardano milioni di persone, non nutre la stessa passione e non sente lo
stesso bisogno di parlare chiaro. Per me “lottare contro
l’impero” è un impegno che parte dal luogo in cui mi trovo e poi s’allarga
all’Africa, all’India, al Centroamerica. Altrimenti debbo continuare a
constatare che può diventare più comodo occuparsi del “disagio” dei poveri
lontani che degli emarginati e scomunicati vicini. Fuori casa si diventa degli
eroi. Mi sembra che prima di tutto bisogna giocare la partita in casa
propria, prendendo posizioni che siano leggibili,
comprensibili, chiare. Questa è la mia opinione. Non servono i dissensi di corridoio o di
sacrestia. Occorre uscire allo scoperto per una cultura e
una politica veramente laiche. E
allora? Allora... nutro tanta fiducia
nell’azione di chi lotta per dare gambe ai diritti, per sostenerli e
“legittimarli”, sia con il dibattito nella società civile, sia con il lavoro
parlamentare. E poi
tanta fiducia nel lavoro quotidiano contro il pregiudizio, l’intolleranza, la
manipolazione delle coscienze. Ogni piccola voce può arricchire il dialogo. Vedo
con gioioso stupore che il nostro sito internet
www.viottoli.it è frequentatissimo: non avrei mai creduto che
esistessero tante migliaia di persone che hanno il desiderio di cercare, di
confrontarsi, di non allinearsi al potere... Questa è speranza vissuta
nell’oggi. Se ci mettiamo tutto il nostro cuore e se affidiamo tutto alle mani
di Dio, anche una piccola voce serve alla causa della liberazione.
Sul piano della fede, come legge
l’attuale panorama? Contro tanti scoraggiamenti e tante “lamentazioni” io continuo a pensare che l’attuale dirigenza vaticana, proprio per la sua estraneità ad ogni pratica di libertà, offre l’opportunità di creare nuovi spazi di fede fuori, assolutamente fuori, dall’obbedienza “canonica”. Voglio chiarire: non fuori dalla chiesa, ma fuori dal recinto imprigionante gestito dalla gerarchia. Chi vuole stare in questa chiesa “asilo infantile”, caserma, istituzione per chi ha bisogno di obbedire per stare bene, faccia pure. Ma oggi è finalmente possibile leggere la Bibbia, celebrare i sacramenti, sentirsi chiesa senza svendere la libertà interiore, senza allinearsi ai voleri vaticani. E’ davvero fondamentale questa svolta nella nostra concezione dell’esperienza cristiana. Non è l’ora di andarsene: è l’ora di restare, di gettare semi, di alimentare il dibattito, con tanta gioia, tanta fiducia in Dio, negli uomini e nelle donne. Studiando, pregando, sorridendo... .
(da Ass.Partenia messo in evidenza in rosso e sottolineato per maggiore condivisione e risalto.)
Ci scusiamo se qualcuno di voi è
finito per sbaglio nella rubrica dell'Associazione
Partenia.Se non avete gradito il messaggio e se non volete più
riceverne, potete inviare una mail con su scritto"cancellami".Provvederemo
immediatamente.Cordiali saluti. ASSOCIAZIONE PARTENIA http://utenti.lycos.it/partenia |
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