l'interferenza del potere ecclesiastico nel politico



 

Movimento per la società di giustizia e per la speranza

 
Cari amici,
                il Movimento ha preparato questo intervento sull'episcopato italiano al seguito delle note dolorose interferenze. Vi preghiamo di diffonderlo o almeno darne notizia. 

 

Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza

 

 

 

Al Presidente della Conferenza episcopale italiana Card. Camillo Ruini

Ai vescovi membri della Conferenza

Ai fedeli della Chiesa italiana

 

L’interferenza del potere ecclesiastico nel politico in Italia

 

Questa interferenza è andata aumentando negli ultimi anni, e in particolare negli ultimi mesi.

La gerarchia ecclesiastica, infatti, non si esprime più nei termini che le sarebbero consoni, l’affermazione dei grandi principi etico-religiosi; senza entrare nel merito delle decisioni politiche; lasciando questo compito al laicato cattolico che in politica è impegnato, e che in politica opera in parità con gli altri, senza una particolare carica di potere religioso. Interviene invece direttamente, in termini prescrittivi, nell’attività del Parlamento, nelle sue decisioni, e nell’attività politica in genere.

 

Così in gennaio il Consiglio permanente della CEI si dichiara contrario a che il Parlamento modifichi la legge sulla procreazione assistita.

In giugno il nuovo Papa, incontrando per la prima volta il Presidente della Repubblica, gli rivolge tre precise richieste legislative (parla di preoccupazioni, ma non senza un preciso riferimento ai legislatori italiani): contro il “patto sociale” per le coppie di fatto e le coppie omosessuali; contro la modifica della legge sulla procreazione assistita; per una legge che garantisca ai genitori la “libera scelta educativa”, cioè la scuola cattolica.

Nella riunione di settembre del Consiglio permanente CEI, il Card. Ruini, che lo presiede (ma poi anche il Consiglio nel Comunicato finale), afferma che le unioni di fatto non devono essere legalmente riconosciute; afferma anche che la prossima Finanziaria deve prendere sul serio le fondamentali esigenze delle famiglie (qui usa la parola “auspicio”); che l’abuso delle intercettazioni telefoniche deve aver fine (qui la parola “necessità”). Si tratta comunque sempre di punti precisi del processo legislativo in atto; su cui il potere ecclesiastico interviene con tutto il suo peso.

 

Questa avanzata del potere ecclesiastico nel politico è certo un fatto anomalo e dev’essere rigorosamente combattuta; all’interno della Chiesa stessa. Può essere spiegata in parte con la passività e mera esecutività cui è abbandonato il laicato cattolico; contro il dettato del Vaticano II. E in parte con la deriva assolutistica di papa Wojtyla, anch’essa in contrasto con la linea conciliare e collegiale; che porta ad un rafforzamento e accentramento del potere; elidendo l’autonomia e autonoma vitalità del laicato, non solo, ma quella stessa dei vescovi. Specie di quelli italiani; dai quali scompare ogni pluralità di voci. Ogni discussione, ogni vitale e vivace differenza e creativo apporto viene a mancare. Lo si è visto ad evidenza alcuni mesi fa, quando fu stabilita l’astensione nel referendum sulla “procreazione assistita”; una decisione talmente discutibile; e su di una materia talmente problematica ed aperta; dove la pluralità di voci sarebbe stata la più ovvia, e anche la più salutare. Nessun vescovo in carica osò alzare la sua voce. Un fatto estremamente, dolorosamente significativo.

Il Movimento chiede all’episcopato italiano una riflessione seria su questo delicato problema.

 

 Lecce, ottobre 2005                           Per il Movimento, il responsabile

                                                                          Prof. Arrigo Colombo

 

 

Coordinamento: Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

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