l'interferenza del potere ecclesiastico nel politico
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- Date: Sat, 8 Oct 2005 02:04:45 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la speranza Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sull'episcopato italiano al seguito
delle note dolorose interferenze. Vi preghiamo di diffonderlo o almeno darne
notizia.
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza Così in gennaio
il Consiglio permanente della CEI si dichiara contrario a che il Parlamento
modifichi la legge sulla procreazione assistita. In giugno il
nuovo Papa, incontrando per la prima volta il Presidente della Repubblica, gli
rivolge tre precise richieste legislative (parla di preoccupazioni, ma non senza
un preciso riferimento ai legislatori italiani): contro il “patto sociale” per
le coppie di fatto e le coppie omosessuali; contro la modifica della legge sulla
procreazione assistita; per una legge che garantisca ai genitori la “libera
scelta educativa”, cioè la scuola cattolica. Nella riunione
di settembre del Consiglio permanente CEI, il Card. Ruini, che lo presiede (ma
poi anche il Consiglio nel Comunicato finale), afferma che le unioni di fatto
non devono essere legalmente riconosciute; afferma anche che la prossima
Finanziaria deve prendere sul serio le fondamentali esigenze delle famiglie (qui
usa la parola “auspicio”); che l’abuso delle intercettazioni telefoniche deve
aver fine (qui la parola “necessità”). Si tratta comunque sempre di punti
precisi del processo legislativo in atto; su cui il potere ecclesiastico
interviene con tutto il suo peso. Questa
avanzata del potere ecclesiastico nel politico è certo un fatto anomalo e
dev’essere rigorosamente combattuta; all’interno della Chiesa stessa. Può essere
spiegata in parte con la passività e mera esecutività cui è abbandonato il
laicato cattolico; contro il dettato del Vaticano II. E in parte con la
deriva assolutistica di papa Wojtyla, anch’essa in contrasto con la linea
conciliare e collegiale; che porta ad un rafforzamento e accentramento del
potere; elidendo l’autonomia e autonoma vitalità del laicato, non solo,
ma quella stessa dei vescovi. Specie di quelli italiani; dai quali
scompare ogni pluralità di voci. Ogni discussione, ogni vitale e vivace
differenza e creativo apporto viene a mancare. Lo si è visto ad evidenza alcuni
mesi fa, quando fu stabilita l’astensione nel referendum sulla “procreazione
assistita”; una decisione talmente discutibile; e su di una materia talmente
problematica ed aperta; dove la pluralità di voci sarebbe stata la più ovvia, e
anche la più salutare. Nessun vescovo in carica osò alzare la sua voce.
Un fatto estremamente, dolorosamente significativo. Il Movimento
chiede all’episcopato italiano una riflessione seria su questo delicato
problema. Lecce, ottobre 2005
Per il Movimento, il responsabile
Prof. Arrigo Colombo Coordinamento: Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca
sull’utopia, Università di Lecce Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
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