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04/10 Imola: IOŠDONNAŠIMMIGRATAŠ
- Subject: 04/10 Imola: IOŠDONNAŠIMMIGRATAŠ
- From: <tiziana at tramaditerre.org>
- Date: Fri, 30 Sep 2005 22:10:32 +0200
Vi allego la scheda dello spettacolo del Teatro Reon che faremo a Imola nell'ambitodelle iniziative sulla pace. MARTEDI' 4 OTTOBRE ALLE ORE 20,30 ALLA SALA TEATRO DEL CIRCOLI - Via Orsini, 13 Imola. Lo spettacolo è gratuito. Vedete di far girare l'informazione, grazie. Presenta Con il Patrocinio dell'U.N.E.S.CO. Regione Emilia Romagna - Provincia di Bologna - Comune di Bologna Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna - Città di Kharkov (Ukraine) Centre Culturel d'Egypt (Paris) - Centre Franco Italien de Nantes Citè Universitaire International de Paris, Maison d'Italie - Associazione Orlando Centro di Documentazione delle Donne (Bologna)- C.I.D.E.S. (Centro Internazionale dell'Economia Sociale) (Bologna) Istituto Italiano di Cultura (Paris) IOŠDONNAŠIMMIGRATAŠ Volere Dire Scrivere Testo di Valentina Mmaka progetto teatrale regia e drammaturgia Fulvio Ianneo in collaborazione con Anna Amadori con Sonia Aimiuwu - Imane Khalil Combes - Tetyana Mikhina costumi Elisabetta Muner foto Livio Senigalliesi suono Mustafà Cencic elaborazione immagini Mariateresa Ventrella org. e Promozione Antonella Maria Pesce Arrivate da differenti paesi tre donne immigrate intrecciano i loro destini in una esibizione corale quasi gioiosa della propria esistenza. La loro condizione di sradicamento coltiva conflitti e desideri per i luoghi di origine e di approdo, elabora strategie di sopravvivenza, risposte allo spaesamento e all'essere differenti. Mostrarsi, cantare, danzare, raccontare cio che si è diventati e che si era diventa un riscatto: finalmente esistere. Mostrarsi al mondo per ciò che si é, adottando una lingua e un pensiero nuovo per loro vuol dire sopravvivere. L'italiano e il francese sono le lingue in cui nasce questa versione dello spettacolo: lingue che finiscono per illuminare lati scuri, entrare nei pensieri e manipolarli, dove emergono parole, scarti di una sottile e inquieta lucidità che investe la vita delle migranti in cerca di una felicità possibile. Ma è soprattutto l'atto di mutazione che prelude al desiderio di un ritorno Valentina Mmaka: "Sono cresciuta in Sudafrica dalla nascita, in un contesto sociale, quello sudafricano, in cui il solo fatto di essere nati lì significava essere discriminati. Anche se appartenevo, per origini familiari, alla categoria dei colonizzatori fautori della segregazione razziale, e la storia mi "confinava" in un ghetto eccellente di privilegi, io ero un'africana. Un'africana bianca, ma pur sempre un'africana. [Š] Ho continuato a vivere in Africa, anche oggi. Anch'io ho vissuto la turbinosa esperienza dell'immigrato, ma paradossalmente l'ho vissuta nel mio paese d'origine, l'Italia" Fulvio Ianneo Dopo un lungo percorso di esperienze artistiche e professionali fonda insieme ad Anna Amadori, Teatro Reon che, oltre ad un importante attività di produzione di spettacoli nell'ambito della drammaturgia contemporanea, realizza un'ampia gamma di progetti culturali nel campo della didattica, della formazione e dell'intervento sociale,(adolescenza, multiculturalità, carcere), coordinando progetti di rete in Italia e in Europa. La drammaturgia dell'esperienza, l'arte come percezione e conoscenza e il teatro come memoria popolare sono gli elementi che connotano il lavoro di questo artista
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