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costo
- Subject: costo
- From: "giusticlaudio" <giusticlaudio at aliceposta.it>
- Date: Mon, 26 Sep 2005 10:02:46 +0200
<mailto:giusticlaudio at aliceposta.it>giusticlaudio at aliceposta.it IL COSTO DELLA PENA DI MORTE 22 settembre 2005 “Un solo processo pena di morte può esaurire le risorse finanziarie di una contea” DPIC “La pena capitale sta distruggendo il sistema” Louisiana Chief Justice John Dixon Una delle giustificazioni solitamente usate per la pena di morte è che non è giusto mantenere, con i soldi del contribuente, i criminali, e che la collettività non può essere costretta a nutrire e alloggiare persone che hanno commesso gravi crimini. Vengono in mente almeno tre obbiezioni. La prima è di tipo morale: quanto vale la vita di un uomo? per quanto tempo siamo obbligati a mantenerli in prigione (trent’anni?) e quando siamo autorizzati a ucciderli? e quanti siamo autorizzati a ucciderne, visto che, almeno negli USA, solo un numero piccolissimo di assassini è condannato a morte? Da questo punto di vista “economico” la defunta Unione Sovietica era molto più coerente degli Stati Uniti. In quel paese, infatti, non esisteva l’ergastolo [tranne che nel breve periodo abolizionista 1947-1950] e si passava dalla pena massima di trent’anni di carcere alla fucilazione senza soluzione di continuità. La seconda obbiezione è di tipo logico. Visto che, nel momento in cui scrivo, negli Stati Uniti ci sono state quasi mille esecuzioni e nelle prigioni (locali, statali e federali) sono detenute 2.250.000 persone: faccio la semplice constatazione che se i detenuti fossero 2.251.000 il costo totale del mantenimento del sistema carcerario americano non cambierebbe per nulla. Anzi, con l’eliminazione dei costosissimi bracci della morte vi sarebbe un notevole e immediato sollievo finanziario. Infatti la stragrande maggioranza dei 3.400 condannati a morte non è particolarmente pericolosa o quanto meno non lo è di più della maggioranza dei detenuti e potrebbe quindi essere alloggiata insieme agli altri. (Ho calcolato che la grazia concessa dal governatore Ryan ai 167 condannati a morte dell’Illinois abbia salvato 1 milione di dollari l’anno) In ogni caso il costo, teorico, del mantenimento di un detenuto oscilla fra i 25.000 ed i 50.000 dollari all’anno. Quindi una condanna a vita (40 anni in media) costerebbe, sempre teoricamente, da uno a due milioni di dollari. [Si dovrebbe tenere conto in questo calcolo che i condannati a morte passano mediamente dieci anni nel braccio, e che quindi il costo annuo del loro mantenimento dovrebbe essere moltiplicato per 30 e non per 40.] La terza obbiezione è moralmente parlando una schifezza, ma è validissima sotto l’aspetto economico. La pena di morte americana costa enormemente di più del mantenimento di un condannato per 40 lunghi anni di carcere. E’ opinione comune, e facilmente dimostrabile, che ogni esecuzione costi al contribuente americano molti milioni di dollari in più (dieci?) di quanto costerebbe una condanna a vita. Lo studio più accreditato sull’argomento è stato compiuto all’Università Duke (N.C.) da Cook e Slawson, secondo i quali la differenza fra casi capitali e casi non capitali è di 2.160.000 dollari, ma la realtà è ben più costosa. Secondo il Sacramento Bee la California spende per la pena di morte 90 milioni di dollari all’anno, e questo dal 1982. Visto che da allora ci sono state undici esecuzioni, questo significa che ognuna di esse è costata 250 milioni di dollari (Los Angeles Times 6 marzo 2005) La Florida secondo il Palm Beach Post (04.01.2000), ha speso 24 milioni di dollari per ognuna delle sue esecuzioni, mentre i quotidiani degli stati non abolizionisti sono pieni di articoli che lamentano l’altissimo costo della pena di morte. La spiegazione di questi costi micidiali sta soprattutto nella maggiore lunghezza e complessità del processo pena di morte rispetto ad un processo normale. La preparazione del processo è lunghissima ed ha costi alti anche se non conosciuti, ad esempio occorrono indagini più lunghe e più accurate (o almeno occorrerebbero). Bisogna selezionare un Grand Jury e le mozioni pre-trial preparate dalla difesa possono essere moltissime. Una percentuale altissima di procedimenti si conclude con un patteggiamento. Se poi si arriva al processo vero e proprio la selezione della giuria può durare settimane. Il processo (che però è a volte di una rapidità sconvolgente) è di norma molto più lungo di un processo normale perché prevede, nel caso di dichiarazione di colpevolezza, una seconda fase (sentencing), a volte lunga, in cui si dibatte se è il caso o meno di uccidere il condannato. Secondo il Death Penalty Focus of California <http://www.worldpolicy.org/globalrights/dp/dp-cost.html>http://www.worldpolicy.org/globalrights/dp/dp-cost.html la differenza dei costi fra un processo normale ed uno capitale è questa; il costo dell’avvocato della Difesa passa da 160.000 dollari a 386.000, le investigazioni per la difesa da 5.000 a 48.000 e lo stesso avviene per quelle dell’Accusa, il Procuratore passa da 320.00 a 772.000 (sempre il doppio della Difesa), il costo della Corte da 82.00 a 506.000 e quello della prigione da 55.000 a 137.000. Così abbiamo un processo pena di morte che costa 1.897.000 dollari contro i 627.000 di un processo normale. La differenza di ben 1.270.000 dollari deve poi essere moltiplicata per quattro-cinque volte, perché solo in un caso su quattro o cinque l’Accusa riesce ad ottenere la condanna a morte. Così al termine del processo abbiamo un condannato che è già costato almeno cinque milioni di dollari. A questo punto iniziano i costi degli appelli sia statali che federali. Spesso i processi vengono annullati a causa dei gravi errori e delle gravi scorrettezze dell’accusa. Il costo del nuovo processo, che a volte si conclude con l’assoluzione o con una condanna alla prigione, fa ulteriormente lievitare i costi. Bisogna inoltre considerare costi occulti, come l’intasamento che gli Appelli, obbligatori, alle Corti Supreme di ogni Stato creano nei confronti dei casi normali. I casi pena di morte sono il 3%, ma portano via il 50% del tempo di quelle Corti. Al momento attuale penso sia una stima estremamente moderata parlare del costo medio di dieci milioni di dollari per ogni esecuzione. Ne consegue che le 1.000 esecuzioni sono costate al contribuente americano dieci miliardi di dollari. Dollari che sarebbero serviti per mettere più poliziotti nelle strade, più criminali in prigione, più pazzi al sicuro. L’aneddotica è particolarmente divertente ed istruttiva. Per pagarsi la pena di morte gli Stati e le Contee sono costretti a licenziare poliziotti o a non assumerli per mancanza di fondi, a rilasciare anzitempo delinquenti condannati, a non riparare ponti, a non aprire biblioteche pubbliche e ad alzare le tasse. Ci sono stati casi in cui funzionari di contea sono stati incarcerati perché si rifiutavano di pagare le salate parcelle dovute ad un processo pena di morte. In Mississippi due Contee hanno fatto fare un controllo dei confini per decidere dove fosse avvenuto un delitto e chi dovesse accollarsi le spese del processo C’è però un costo su cui gli Stati tendono a risparmiare: quello degli avvocati difensori. Questo ha un effetto devastante sulla giustizia americana. [NOTA Le informazioni sono tratte dal sito del Death Penalty Infornation Centre <http://www.deathpenaltyinfo.org/>http://www.deathpenaltyinfo.org ] Può darsi che qualcuno di voi sia finito per sbaglio nella mia rubrica. Some of you can receive my letter by mistake. PASS IT ON! FATE CIRCOLARE QUESTO MESSAGGIO! Non dimenticate mai che la lotta per i diritti umani e contro la pena di morte è la stessa in tutto il mondo Never forget that the fight for human rights and against the death penalty is the same in all the world COMITATO “3 LUGLIO 1849” Per i diritti umani, contro la pena di morte Membro fondatore della World Coalition Against Death Penalty COMMITTEE “3rd JULY 1849” For human rights, against the death penalty Founding member of the World Coalition Against Death Penalty c/o DOTT. CLAUDIO GIUSTI VIA DON MINZONI 40, 47100 FORLI’. ITALIA TEL. 39/0543/401562 39/340/4872522 e-mail <mailto:giusticlaudio at aliceposta.it>giusticlaudio at aliceposta.it <http://www.ambienteweb.org/modules.php?name=News&new_topic=21>http://www.ambienteweb.org/modules.php?name=News&new_topic=21 <http://controlapenadimorte.splinder.com/>http://controlapenadimorte.splinder.com/ <http://www.agliincrocideiventi.it/Index.htm>http://www.agliincrocideiventi.it/Index.htm <http://www.flipnews.org/italia/antonio_russo/index_diritti_umani.htm>http://www.flipnews.org/italia/antonio_russo/index_diritti_umani.htm La Repubblica Romana fu il primo stato sovrano a scrivere nella propria costituzione l’abolizione totale della pena di morte, il 3 luglio 1849. Il Comitato, ispirandosi alla tradizione libertaria ed abolizionista del nostro Paese, si batte contro la pena di morte e per il rispetto dei diritti umani indicati agli articoli 2 – 21 della Dichiarazione Universale. The Roman Republic was the first state to write in its constitution the total abolition of the death penalty, on 3rd July 1849. This Committee follows this tradition fighting against the death penalty and for the human rights listed in the articles 2-21 of the Universal Declaration of 10th December 1948.
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