estinzione del ........? ?



“………fiduciato” (nel senso di colui che è in grado di raccogliere in precedenza la “fiducia” di chi poi lo nomina).”

 

Ma quello che nomina da chi ha avuto fiducia? Se ha intrallazzato politicamente ben bene, come può essere persona di fiducia che dà fiducia?

Insomma il gioco delle tre carte ? ?

Non possiamo rimandare ancora il nostro PROFONDO e RADICALE cambiamento interiore. Aprire gli occhi, diventare più critici,  saper distinguere la realtà da ciò che realtà non è, ascoltare le nostre “direttive” di fondo per non essere eterodiretti, insomma vivere con consapevolezza la propria vita. Questo fa la differenza fra l’esser vissuti e il vivere autenticamente in prima persona . Cambiare se stessi * per cambiare il mondo, ma se non cambiamo radicalmente noi stessi non possiamo neppure  lamentarci di ciò che é, anche dei “raccomandati – fiduciati” (<<questo o quello per me pari sono!>>)

 (* “La maggior parte di noi è in uno stato di agitazione, siamo avidi, possessivi, propensi a condannare gli altri…..…..Ciò che noi siamo, quello è il mondo!” J.K.)

Associazione Partenia  http://utenti.lycos.it/partenia

 

 

 

Dal dott. Maurizio Mottola:  mauriziomottola at infinito.it

http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=4709

Da "raccomandato" a "fiduciato"   News del 22-09-2005

 

Le procedure per la nomina dei “primari” (il termine tecnico è attualmente “direttori di struttura complessa”) in vigore da anni hanno portato di fatto all’estinzione del “raccomandato”, sostituendolo semmai con il “fiduciato” (nel senso di colui che è in grado di raccogliere in precedenza la “fiducia” di chi poi lo nomina). “Sfiduciati” invece rimangono coloro che non hanno raccolto precedentemente la “fiducia” di chi avrebbe potuto nominarli e non lo ha fatto!

In effetti anche le Sezioni Unite della Cassazione si sono così pronunciate (1478/2004): “() Nella disciplina per il conferimento dell’incarico di dirigente medico del secondo livello (i “primari” o meglio i “direttori di struttura complessa”, ndr) non è presente alcun elemento idoneo a ricondurre la stessa ad una procedura concorsuale, ancorché atipica , atteso che la commissione si limita () alla verifica dei requisiti di idoneità dei candidati alla copertura dell’incarico , in esito ad un colloquio ed alla valutazione dei “curricula”, senza attribuire punteggi e senza formare una graduatoria, ma semplicemente predisponendo un elenco di candidati, tutti idonei perché in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalla legge e delle capacità manageriali richieste in relazione alla natura dell’incarico da conferire, elenco che viene sottoposto al Direttore Generale dell’Azienda Unità sanitaria locale, il quale, nell’ambito dei nominativi indicati dalla commissione, conferisce l’incarico sulla base di una scelta di carattere essenzialmente fiduciario, affidata alla sua responsabilità manageriale ().

Dunque diviene “primario (“direttore di struttura complessa”) non semplicemente chi ha dei meriti per diventarlo , ma chi è anche in grado di raccogliere la “fiducia” di chi poi lo nominerà.
Dando una lettura sarcastica delle recenti discussioni e prese di posizione in materia, si potrebbe asserire che i Direttori Generali si impegnano a tal punto nella scelta da telefonare e farsi telefonare per essere sicuri a chi dare la propria “fiducia”.

La fiducia è un’emozione molto importante e come tutte le emozioni è una risposta sociobiologia volta all’adattamento. Mica si può avere fiducia di qualcuno impunemente, nemmeno i comuni cittadini lo fanno! Pertanto è solo l’ eccesso di zelo nel raccogliere i suggerimenti “fiduciari” degli altri o il lungo temporeggiare che possono essere considerati di cattivo gusto (“disgustosi”).

E’ utile comunque che il candidato abbia qualità personologiche tali da attirare la fiducia. In una società ad alto tasso di transazioni comunicative, ispirare fiducia fa risparmiare tempo ed alimenta un clima più gradevole rispetto a chi suscita sfiducia.

La fiducia poi non va confusa con la simpatia, che è più superficiale e talvolta ingannevole. Dunque se il rapporto ha da essere fiduciario non si può criticare chi con impegno ed accertamenti telefonici si vuole garantire a chi dà la propria fiducia.

Ed infine non possiamo come cittadini nemmeno invocare “il piove , governo ladro !”, in quanto tale normativa si è andata sviluppando dal dicembre 1992 al marzo 2001!

                                                                                                                            Maurizio Mottola