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STORACE E LA PILLOLA: UN RAPPORTO DIFFICILE
- Subject: STORACE E LA PILLOLA: UN RAPPORTO DIFFICILE
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Thu, 22 Sep 2005 21:41:54 +0200
- Priority: normal
STORACE E LA PILLOLA: UN RAPPORTO
DIFFICILE
Solo 10 giorni fa il ministro della Salute, Francesco Storace,
definiva la RU 486, durante un intervento a Radio Uno, la pillola
della morte.
È una definizione dal sapore indubitabilmente fondamentalista,
quella che il ministro da della molecola Mifegyne detta anche
RU 486 che viene usata in quasi tutti i paesi europei per
interrompere la gravidanza.
Alla luce della considerazione che il ministro ha del metodo non
chirurgico attualmente più usato per interrompere una gravidanza,
così chiaramente espressa qualche giorno fa, è difficile credere
che il divieto che il ministero vorrebbe imporre ai medici
dellospedale S.Anna di Torino di continuare la sperimentazione
di questo metodo, non sia ideologicamente guidato.
Deve essere difficile per Storace, che vive così fortemente il
punto di vista antiabortista, fare il ministro della Salute quando
nel servizio sanitario italiano è prevista linterruzione di
gravidanza. Quindi è chiaro che nel divieto della sperimentazione
della RU 486 ha visto una piccola finestra dove poter sfogare il
suo impeto ideologico.
Daltronde nel paesaggio di formazione ideologica dellex-
governatore della regione Lazio, due sono i ruoli concessi: il
padrone e il servo. E Storace a questo proposito ci propone le due
facce della stessa medaglia.
Da una parte cè lo Storace che vuol fare il padrone cercando di
imporre divieti senza neanche interpellare i diretti interessati;
dallaltra assume le sembianze di un umile servo nei confronti dei
vertici ecclesiastici, ben sapendo quanto possa essere
positivamente considerata la sua iniziativa contro la pillola della
morte nelle stanze del Vaticano.
Dati questi presupposti, non ci stupisce affatto che le motivazioni
usate per giustificare il provvedimento di sospensione della
sperimentazione della RU 486 siano alquanto deboli.
Storace aveva mandato allospedale dove si stava verificando la
sperimentazione, alcuni ispettori, con una sollecitudine alquanto
sospetta tra laltro, se confrontata con lassoluta mancanza di
controllo su ciò che succede nella migliaia di cliniche private
molto spesso gestite da suore e preti.
Ebbene, questi ispettori avrebbero rilevato una serie di
irregolarità, che non solo ancora nessuno conosce, ma che
addirittura non conoscono neanche i medici responsabili della
sperimentazione. Viene solo citato il caso di una donna che,
credendo che la sperimentazione non avesse avuto effetto su di
lei, aveva deciso di farsi dimettere dallospedale. La
sperimentazione invece era riuscita: infatti una volta tornata a
casa, la donna ha avuto lespulsione dellembrione,
confondendola però con un ciclo mestruale un po più
abbondante. In ogni caso la donna si è poi recata allospedale e
non ci sono stati ulteriori problemi.
E questo sarebbe il motivo più grave alla base del provvedimento
ministeriale.
Dopo il risultato negativo del referendum sulla procreazione
assistita loscurantismo continua ad avanzare in Italia. E la
politica italiana non è assolutamente in grado di fermare questo
avanzamento.
Cè bisogno di una nuova luce, completamente e assolutamente
umanista.
Una luce che illumini tutte le nefandezze di una classe politica
che si preoccupa più di seguire i dettami del cardinale di turno,
anziché della salute di una donna che preferisce, se può,
affrontare senza un intervento chirurgico un evento già abbastanza
traumatico come linterruzione di gravidanza.
Una luce che illumini le bugie dei vertici ecclesiastici che, pur di
non perdere il potere che ancora hanno sulle coscienze, fanno di
tutto per incidere sulla vita politica e sociale di un paese.
Sì, cè proprio bisogno della luce di un nuovo umanesimo.
Roma, 22 settembre 2005
Carlo
Olivieri
Segreteria programma nazionale
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