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VERTENZA SULL'INDENNITÀ DI MALATTIA
- Subject: VERTENZA SULL'INDENNITÀ DI MALATTIA
- From: "Infoslai" <infoslai at fastwebnet.it>
- Date: Wed, 20 Apr 2005 13:37:59 +0200
La commissione di garanzia blocca illegittimamente gli scioperi dei cobas VERTENZA SULL'INDENNITÀ DI MALATTIA le aziende, i confederali ed il governo tutti d'accordo: i cobas hanno adesioni troppo forti, è necessario bloccare i loro scioperi La vertenza sul CCNL per noi non è affatto conclusa. Gli inadeguati aumenti retributivi, la mancanza totale di garanzie per un finanziamento certo ed esigibile necessario per la copertura degli aumenti retributivi e per il rilancio del settore, la precarietà e la flessibilità nella categoria, il mancato riconoscimento delle malattie professionali, del lavoro usurante e della tutela degli inidonei ci ha visto protagonisti di scioperi con altissime adesioni dei lavoratori anche a livello nazionale. La brutta e pericolosa questione dell'indennità di malattia ci vede ancora una volta in prima linea nella infinita lotta per i diritti e le conquiste dei lavoratori. Riteniamo che tale provvedimento non sia slegato dal CCNL, come vorrebbero farci credere. Infatti, se si arrivasse ad un accordo in cui ci verrebbe riconosciuta una cifra minore del 100%, le aziende utilizzerebbero le risorse risparmiate per finanziare gli aumenti contrattuali. Praticamente i tranvieri si autofinanzieranno gli aumenti contrattuali. Il primo sciopero del 9/3/05, che ha avuto un'adesione nazionale del 70% dei lavoratori, ha mandato un chiaro messaggio alle aziende: i lavoratori sono determinati a non farsi defraudare del diritto al riconoscimento del 100% dell'indennità di malattia. Infatti, da allora le trattative (alle quali il sindacalismo di base è escluso, sia per volontà delle controparti sia dal veto dei confederali - sono a disposizione documenti che lo provano) si sono intensificate. Alla prima protesta abbiamo anche registrato l'incomprensibile opposizione di Cgil, Cisl, Uil in una vertenza che, crediamo, non abbia ne colore ne bandiera, poiché si tratta di un fondamentale diritto dei lavoratori, che non devono trovarsi divisi nella lotta da interessi meramente sindacali. L'opposizione che ci propinano è sempre la solita: lo Slai-CoBas fa politica e non sindacato. Queste montature non reggono più, anzi, sul tema politico i confederali dovrebbero fare autocritica. Ormai non si contano i sindacalisti confederali che si presentano a elezioni di qualsiasi tipo: a cominciare da D'Antoni (ex segretario generale Cisl), passando per Stelluti (ex Cisl) ora Sindaco di Bollate (MI), fino ad arrivare alla signora Fabrizio (Cisl Lombardia) ora consigliere regionale per la Margherita. Quest'ultima è proprio quella che, durante le lotte spontanee di dicembre 2003 e gennaio 2004 "si vergognava di ciò che stava succedendo a Milano". Dicevamo, dopo il primo sciopero il Coordinamento Nazionale Sindacati di Base ne ha promosso subito un altro, sempre di 24 ore, dichiarandolo per il giorno 8/4/05 a ridosso di quello confederale di "sole" 4 ore. Detta agitazione è stata ammonita illecitamente dalla Commissione di Garanzia, che, ipotizzando una violazione della norma sulla "rarefazione oggettiva", ci ordinava di rinviare lo sciopero o di ridurlo a 4 ore facendolo coincidere anche nelle modalità con quello proclamato dai confederali. La norma della "rarefazione oggettiva", prevista dalla legge 146/90 e dalla regolamentazione provvisoria, è quella che impone un intervallo di tempo di 10 giorni tra uno sciopero e l'altro, ma non dà alcuna indicazione in merito alla durata di scioperi dichiarati nella stessa giornata. Anzi, è proprio la regolamentazione provvisoria che, per alleviare i disagi agli utenti i quali si troverebbero a fare i conti con uno sciopero ogni dieci giorni, indica precisamente di concentrare più scioperi nella stessa giornata, senza alcun riferimento alla loro durata. Essendo, quindi, illegittimo il provvedimento della Commissione di Garanzia eravamo decisi ad andare avanti ed esercitare il diritto di sciopero. Poi la scomparsa del Papa, ha impedito l'effettuazione dello sciopero dell'8/4/05 per rispetto del lutto nazionale. Il Coordinamento ha immediatamente rinviato lo sciopero di 24 ore al 22/04/05. I confederali e gli autonomi hanno fatto lo stesso (4 ore di sciopero), ma con leggero ritardo rispetto a noi. Infatti il numero di protocollo dei nostri documenti d'indizione è più basso di quello degli altri sindacati. Lo SLAI-CoBas e gli altri Sindacati di Base, quindi, hanno indetto per primi lo sciopero, ciò per diritto di precedenza non avrebbe dovuto riproporre la situazione già vista in precedenza, invece. Per paura di un'adesione massiccia, che avrebbe portato il sindacalismo di base a rivendicare il diritto ad essere convocati al tavolo delle trattative, con la premessa che per l'indennità di malattia nessun accordo al di sotto del 100% sia possibile, il Governo, i sindacati e le aziende, di concerto, hanno deciso che i Cobas non devono scioperare. Infatti, per la prima volta, il Ministero dei Trasporti con l'ordinanza illegittima e liberticida n° 7019 del 14/4/05, ci obbliga ha ridurre lo sciopero a 4 ore, facendolo coincidere anche nelle modalità con quello dei confederali. Tale provvedimento è illegittimo perché basato sull'ordinanza illegittima della commissione di garanzia sulla "rarefazione oggettiva" che, come già detto, non riguarda la durata degli scioperi, ma il loro collocamento in calendario e anche perché siamo stati noi ad aver indetto per primi lo sciopero del 22/4/05. A questo punto siamo stati costretti a rinviare il nostro sciopero perché: ? non siamo disposti a sottostare allo stillicidio di chi ha indetto prima lo sciopero, ? non siamo disposti a dividere i lavoratori sul tema della malattia, ? non siamo disposti a mandare allo sbaraglio i tranvieri, che rischierebbero d'essere multati (anche se siamo sicuri di vincere il ricorso, che presenteremo ugualmente), su uno "scioperino" di 24 ore con il rispetto delle fasce di garanzia. Se i lavoratori devono rischiare provvedimenti è meglio che lo facciano su qualcosa di più serio e forte. E visto che non siamo disposti a sottostare a provvedimenti ministeriali che violano palesemente il diritto di sciopero dei lavoratori, che violano le stesse regole da loro scritte nella legge 146: promuoviamo per il 21/4/05 un sit-in davanti alla sede di asstra in P.zza Cola di Rienzo 80, Roma dalle 11.00 alle 13.00, per ribadire che sul trattamento di malattia i lavoratori tutti non accetteranno alcun accordo tra le parti che comporti un ridimensionamento del trattamento vigente. Alle 12.00 durante la manifestazione si terrà una conferenza stampa per denunciare la scelta del ministero dei trasporti di avallare un provvedimento illegittimo della commissione di garanzia che cerca di limitare sempre più l'esercizio del diritto di sciopero. Al più presto proclameremo un nuovo sciopero di 24 ore per non renderci complici di una politica liberticida che dà a cgil, cisl, uil, faisa e ugl esclusiva paternità delle trattative e ora pure degli scioperi, vista la loro disponibilità dimostrata a trattare al ribasso su qualsiasi argomento. AI LAVORATORI, COME SEMPRE, LASCIAMO LIBERA SCELTA, AVVERTENDOLI PERÒ, CHE LA VERTENZA SULLA MALATTIA È BEN PIÙ GRAVE DEL MANCATO RINNOVO ECONOMICO DEL SECONDO BIENNIO CHE LI HA PORTATI ALLE LOTTE DURE E SPONTANEE DELL'INVERNO 2003/2004. È NECESSARIA UNA UNITÀ ED UNA DETERMINAZIONE MAGGIORE DI ALLORA VISTA LA PORTATA DELL'ATTACCO AD UN DIRITTO SACROSANTO. INVITIAMO TUTTE LE CATEGORIE DEL MONDO DEL LAVORO AD UNIRSI ALLA BATTAGLIA DEGLI AUTOFERROTRANVIERI. SE, IN UN SETTORE DA SEMPRE COMBATTIVO, DOVESSE PASSARE LA LOGICA CHE IL LAVORATORE MALATO NON HA PIÙ DIRITTO D'ESSERE PAGATO, L'ESTENSIONE A TUTTO IL MONDO DEL LAVORO SARÀ PIÙ SEMPLICE ED IMMEDIATA. Milano, 18/4/05 c.i.p. S. L. A. I. C O B A S A.T.M.
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