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Dall'Ecuador: repressione, morte e dittatura strisciante.
- Subject: Dall'Ecuador: repressione, morte e dittatura strisciante.
- From: Francesco Lauria <francescollauria at yahoo.it>
- Date: Wed, 20 Apr 2005 09:18:37 +0200 (CEST)
Dall'Ecuador: Repressione, morte e dittatura strisciante. Quito (Ecuador, 20 aprile 2005) Ricevo da Antonella Spada queste gravi notizie sulla repressione in atto in Ecuador, vi prego di diffonderle. Un pensiero di vicinanza ad Antonella e a tutti i cittadini democratici ecuatoriani. F.L. Cari amici, Sono Antonella Spada, che al momento si trova a Quito in Ecuador. Immagino che avrete giá persone che vi stanno informando su quello que sta succedendo in queste ore in Ecuador. Sono rientrata da circa due ore dalla manifestazione di protesta contro il governo del collonelo Lucio Gutierrez. La manifestazione era stata convocata per le 17.00 sotto la croce del papa nel “Parque de la Carolina”, nel nord della cittá. L’obiettivo dell’appuntamento era radunare il piú possibile unitariamente tutte le persone che, a partire dalla notte del 13 aprile, sono scese quotidianamente a protestare contro il governo di Gutierrez. La richiesta presentata dall’assemblea di cittadini al loro governo era quella delle dimissioni del presidente. Come sempre in questi giorni, la manifestazione era variopinta, allegra e completamete pacifica, composta da cittadinanza comune, studenti, bimbi, donne, anziani...la marcia si estendeva, compatta, per circa 2,5 km. Verso le 18.30 la moltitudine di persone, coordinata da Radio La Luna, ha cominciato ad avviarsi in carovana a piedi o in auto verso il centro della cittá, in direzione del palazzo presidenziale. L’obiettivo della marcia era quello di ritrovarsi sotto il palazzo presidenziale per richiedere, decisamente ma pacificamente, la rinuncia a collonello Lucio Gutierrez. Fin dal pomeriggio il governo, l’apparato poliziesco e militare stava preparato la difesa del palazzo presidenziale ed una strategia di brutale ed inflessibile repressione della cittadinanza in protesta. Solo attorno al palazzo presidenziale, all’inizio della serata, c’erano circa 800 poliziotti e agenti dell’esercito armati. Si calcola che circa 4000 erano gli agenti presenti a presidiare il centro della cittá. Inoltre, al calare la sera, nella piazza S. Francisco (adiacente alla palazzo presidenziale) si era radunata una manifestazione di circa 5000 mebri della federazione protestante di indigeni ecuatoriani, persone che erano arrivati, durante tçutta la giornata dalle province, per supportare il governo. In tarda serata poi, le voci “sull’acquisto” da parte del governo della loro presenza si é fatto concreto; infatti si sono ritrovati all’interno del “Ministerio de Bienestar Social” di motissimi pacchetti-regalo (contenenti viveri) usati come ricompensa per ciascuno dei “sostenitori” del regime. I cittadini, testimoni di questi fatti, sono stati pesantemente minacciati. All’arrivo della manifestazione al centro della cittá, i poliziotti serrati in una serie di posti di blocco hanno cominciato a lanciare un numero sproposito di bombe lacrimogene ed ad agredire brutalemnete persone disarmate ed indifese! Hanno cercato, con ogni mezzo, di attuare l’ordine di non lasciare avicinare nessuno al centro. Vista la motitidine di gente in protesta, il governo (verso le 21.00) ha offerto la possibilitá di un governo di concertazione nazionale, ma senza dimostrare nessunintenzione di diminuire la repressine contro i manifestanti. Purtroppo....alle 21.30 C’É GIÁ STATO UN PRIMO MORTO! Era un fotografo di nazionalistá cilena “Julio Garcia Romero” (58 anni). Era in Ecuador da piú di trent’anni, ed aveva lavorato presso varie ONG (il FEEP tra queste) e colaborato con i p. Francescani. Il giornalista é morto per arresto cardio-respirato, in seguito all’inalazione di gas lacrimogeni. Dopo questo evento ed il continuare della brutale repressione, le campane delle chiese hanno suonato, come segno di protesta!! Alle 10.30 il bilancio dei feriti era di oltre 60, senza contare contusi e le vittime di asfissia. In questa situazione il personale medico e di primo soccorso e gli organismi di diritti umani si mantegono vigilanti e stanno intervenendo al bisogno. Pochi momenti fa rappresentanti di organismi di diritti umani sono arrivati all’opedale per assistere all’autopsia di questa prima vittima di stato. Vista la feroce repressione, alle ore 23.00 si é richiesto da parte di Radio La Luna, il rientro delle persone scese in strada per evitare altri morti e si sono convocate nuove manifestazioni, per domani, 20 aprile 2005. Nonostante la repressione e l’invito a rientrare, molti cittadini si mantengono nelle strade della cittá resistendo alle repressioni. Le testimonianze di attacchi brutali (stanno usando persino armi da fuoco) continuano al mometo e la paura si sta diffondendo sempre tra la popolazione di Quito, di fronte alla notizia annuncita dell’arrivo di moltissimi altri indigeni e persona dalle province,in sostegno al presidente. Pochi momenti fa, rispondendo all’appello dei manifestanti, il sindaco di Quito, generale Paco Moncayo, el il prefetto di Pichincha hanno annunciato misure decise in difesa della cittá di Quito(impedendo l’accesso in cittá di questi manifestanti pro-presidente). Quito, ore 24.00 (in Italia ore 6.00 20 aprile 2005) Antonella Spada Al momento chiudo questa relazione, in diretta, sugli accadimenti ecuatoriani. Sperp che da qui possiate estrapolare notizie interessanti per difondere, nei mezzi italiani, qualche notizia su ció che sta accadendo qui: lo sguardo del mondo é una garanzia importante per la cittadinanza ecuatoriana!! Vi chiedo di diffondere queste inormazioni. Rimaniamo in contatto A presto Antonella Spada Spada_antonella at yahoo.it +593 98554457 +593 2 2570619 ext 107 Riferimenti www.selvas.org ___________________________________ Nuovo Yahoo! Messenger: E' molto più divertente: Audibles, Avatar, Webcam, Giochi, Rubrica… Scaricalo ora! http://it.messenger.yahoo.it
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