Procreazione assitita, è deciso: referendum il 12
giugno di red
Il referendum
sulla procreazione assistita si terrà il 12 giugno. Lo ha confermato il
ministro dell'interno Giuseppe Pisanu in una conferenza stampa a Palazzo
Chigi. Ed ha aggiunto: «Ve lo dico con il condizionale, perchè devo vedere
meglio, ma l'orario del voto per il referendum dovrebbe essere
dalle ore 8 alle 22 nella giornata di domenica 12, e dalle ore 7
alle 15 nella gioranta di lunedì 13».
La decisione definitiva sulla data della
consultazione contro la legge 40 è giunta dopo che in
mattinata una delegazione del comitato promotore del referendum aveva
incontrato il presidente del Consiglio per chiedere che la consultazione
non slittasse oltre la fine di maggio. «Il 12 giugno era l'unica data
possibile, visto che non c'è una volontà comune sia nella maggioranza che
nell'opposizione. Pertanto, il ministro dell'Interno Beppe Pisanu,
confortato dal Consiglio dei Ministri, ha scelto quella che era la data
più utile», ha commentato il ministro della Funzione pubblica, Mario
Baccini.
Immediata la reazione dei promotori del referendum. «La
decisione presa dal consiglio dei ministri è gravissima, ma purtroppo
prevedibile - ha dichiarato la senatrice dei Verdi Loredana De Petris,
membro del direttivo del comitato - La Cdl spera
nell'astensione e, quindi, il 12 giugno, un tipico week
end da mare, aiuta a distogliere l'attenzione degli italiani».
«Dopo mesi di attesa sono bastati solo cinque minuti per far slittare la
data del Referendum a un weekend di mezza estate - è il commento di Gloria
Buffo, deputato dei Ds - Fino a ieri questa destra invocava il popolo
sovrano, adesso spera che il popolo vada al mare. Adesso bisogna che
l'Italia che crede nelle libertà faccia sentire la sua voce».
Sono quattro i
quesiti referendari ammessi dalla Consulta per modificare la
legge approvata tra mille polemiche nel febbraio del 2004. Una legge che
fra le più rigide in Europa e che limita il ricorso alla procreazione
assistita ai soli casi di infertilità, vietando totalmente la possibilità
di donatori esterni alla coppia. Per questo i quesiti referendari
parzialmente abrogativi della legge sono espressione di uno schieramento
trasversale che raccoglie esponenti delle più diverse forze politiche.
Riguardano le norme che comportano rischi per la salute della donna, che
vietano la fecondazione eterologa e che impediscono la ricerca scientifica
sulle cellule staminali embrionali. Il quarto quesito, sottoscritto dai
parlamentari della sinistra, richiede, oltre all’abrogazione delle norme
che comportano rischi per la salute della donna, anche quella della
disposizione che afferma i diritti del
concepito.
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