Procreazione assitita, è deciso: referendum il 12 giugno



07.04.2005         http://www.unita.it/index.asp?
 
Procreazione assitita, è deciso: referendum il 12 giugno
di red

 Il referendum sulla procreazione assistita si terrà il 12 giugno. Lo ha confermato il ministro dell'interno Giuseppe Pisanu in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ed ha aggiunto: «Ve lo dico con il condizionale, perchè devo vedere meglio, ma l'orario del voto per il referendum dovrebbe essere dalle ore 8 alle 22 nella giornata di domenica 12, e dalle ore 7 alle 15 nella gioranta di lunedì 13».

La decisione definitiva sulla data della consultazione contro la legge 40 è giunta dopo che in mattinata una delegazione del comitato promotore del referendum aveva incontrato il presidente del Consiglio per chiedere che la consultazione non slittasse oltre la fine di maggio. «Il 12 giugno era l'unica data possibile, visto che non c'è una volontà comune sia nella maggioranza che nell'opposizione. Pertanto, il ministro dell'Interno Beppe Pisanu, confortato dal Consiglio dei Ministri, ha scelto quella che era la data più utile», ha commentato il ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini.

Immediata la reazione dei promotori del referendum. «La decisione presa dal consiglio dei ministri è gravissima, ma purtroppo prevedibile - ha dichiarato la senatrice dei Verdi Loredana De Petris, membro del direttivo del comitato - La Cdl spera nell'astensione e, quindi, il 12 giugno, un tipico week end da mare, aiuta a distogliere l'attenzione degli italiani». «Dopo mesi di attesa sono bastati solo cinque minuti per far slittare la data del Referendum a un weekend di mezza estate - è il commento di Gloria Buffo, deputato dei Ds - Fino a ieri questa destra invocava il popolo sovrano, adesso spera che il popolo vada al mare. Adesso bisogna che l'Italia che crede nelle libertà faccia sentire la sua voce».


Sono quattro i quesiti referendari ammessi dalla Consulta per modificare la legge approvata tra mille polemiche nel febbraio del 2004. Una legge che fra le più rigide in Europa e che limita il ricorso alla procreazione assistita ai soli casi di infertilità, vietando totalmente la possibilità di donatori esterni alla coppia. Per questo i quesiti referendari parzialmente abrogativi della legge sono espressione di uno schieramento trasversale che raccoglie esponenti delle più diverse forze politiche. Riguardano le norme che comportano rischi per la salute della donna, che vietano la fecondazione eterologa e che impediscono la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali. Il quarto quesito, sottoscritto dai parlamentari della sinistra, richiede, oltre all’abrogazione delle norme che comportano rischi per la salute della donna, anche quella della disposizione che afferma i diritti del concepito.