Commissione ONU sui diritti umani: Amnesty, e' tempo di agire per proteggere i diritti umani



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COMMISSIONE ONU SUI DIRITTI UMANI: AMNESTY, È TEMPO DI AGIRE PER
PROTEGGERE I DIRITTI UMANI

Sulla scia delle proposte di riforma dirette a rivitalizzare il ruolo
della Commissione sui diritti umani quale principale organismo in tema di
diritti umani delle Nazioni Unite, la Segretaria generale di Amnesty
International, Irene Khan, ha sfidato tutti gli Stati membri della
Commissione a superare gli interessi nazionali e regionali e ad evitare le
accuse di selettività e di uso di doppi standard, ristabilendo la
credibilità e la legittimità delle Nazioni Unite nel campo della
protezione delle vittime degli abusi dei diritti umani.

"La responsabilità della Commissione inizia da ciascuno Stato membro. Ogni
Stato membro che chiede alla Commissione di occuparsi di una situazione
dei diritti umani ma chiude un occhio su un'altra, o che si esprime a
favore o si astiene sulle 'mozioni sospensive', contribuisce a intaccare
la credibilità della Commissione e viene meno al proprio obbligo di
affrontare le sfide del momento in tema di diritti umani" ? ha dichiarato
Irene Khan, giunta personalmente a Ginevra per sottolineare la necessità
che l'organismo delle Nazioni Unite che si occupa di diritti umani sia
effettivamente in grado di assumere iniziative sulla situazione nei vari
paesi.

"La faziosità politica ha pregiudicato un'effettiva azione sulle grandi
crisi dei diritti umani come quelle in Cecenia, Cina, Iraq, Sudan e
Zimbabwe. Altre, come quella di Guantánamo, neanche sono rintracciabili
nell'agenda dei lavori" ? ha denunciato Khan.

"La Commissione sui diritti umani deve agire con determinazione e
decisione per fermare la catastrofe dei diritti umani in Nepal" ? ha
aggiunto Khan, che ha chiesto alla Commissione di adottare una netta
risoluzione, che istituisca un Relatore speciale sul Nepal e assicuri una
forte presenza di osservatori sui diritti umani nel paese.

"Il Nepal è la cartina di tornasole per misurare la volontà e la capacità
della Commissione di affrontare le crisi dei diritti umani. Se non agirà
in maniera decisiva in questa occasione, vorrà dire non solo che la
politica impedisce di prendere in considerazione le gravi situazioni dei
diritti umani nei paesi più influenti, ma anche che i membri della
Commissione sono incapaci di agire per impedire un disastro dei diritti
umani in qualunque paese" ? ha commentato Khan.

Irene Khan ha inoltre evidenziato l'attuale erosione degli standard
internazionali sui diritti umani a causa delle misure prese dai governi
nel contesto della "guerra al terrore".

"La Commissione ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione degli
standard sui diritti umani. Ma ora che paesi grandi e piccoli li
compromettono in nome della sicurezza, essa deve agire urgentemente per
preservare ciò che ha creato" ? ha ammonito Khan.

Amnesty International propone alla Commissione l'istituzione di un
Relatore speciale su diritti umani e contro-terrorismo che possa
proseguire il lavoro dell'Esperto indipendente nominato nel 2004, col
mandato di assicurare che i diritti umani siano posti fermamente al centro
di ogni misura adottata dagli Stati per combattere il terrorismo. "Non si
può perseguire l'obiettivo della sicurezza a discapito della giustizia e
del rispetto per i diritti umani. Il ruolo del Relatore speciale è
essenziale per assicurare che il rispetto dei diritti umani e delle
libertà fondamentali sia la pietra miliare degli sforzi per rafforzare la
sicurezza" ? ha sottolineato Khan.

Apprezzando il rapporto del Segretario generale dell'Onu, "In una più
grande libertà: verso lo sviluppo, la sicurezza e i diritti umani per
tutti", Khan ha aggiunto: "In un momento in cui la credibilità della
Commissione è minacciata, la riforma del sistema dei diritti umani è
urgente e deve essere sostanziale. La riforma deve far sì che questo
sistema possa effettivamente intervenire sulle situazioni nei vari paesi e
che i paesi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani possano
essere chiamati direttamente in causa ed essere pubblicamente criticati.
Gli abusi dei diritti umani devono essere affrontati, in ogni luogo e in
ogni circostanza si verifichino e a prescindere dagli interessi politici".

L'Alto commissario per i diritti umani è il principale tutore del rispetto
dei diritti umani nel sistema delle Nazioni Unite. Gli Stati membri devono
incoraggiare e sostenere le sue iniziative indipendenti per proteggere e
promuovere i diritti umani, specialmente in situazioni di crisi, e devono
assicurare che gli altri organismi dell'Onu, in particolare il Consiglio
di sicurezza, tengano in considerazione l'aspetto dei diritti umani nelle
proprie decisioni.

"Mai come oggi i diritti umani sono sotto attacco. La protezione delle
vittime delle violazioni dei diritti umani non può farsi attendere.
Eppure, mentre i governi chiacchierano, uomini donne e bambini in ogni
parte del mondo reclamano immediata giustizia e protezione per i propri
diritti umani" ? ha concluso Khan. "I governi devono assumere un impegno
dimostrabile per ristabilire l'autorità della Commissione nella sua 61a
sessione".

FINE DEL COMUNICATO Roma, 30 marzo 2005

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