Fw: sul dibattito in corso a Ginevra



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Sent: Thursday, March 17, 2005 11:04 PM
Subject: Sul dibattito in corso a Ginevra


Sul dibattito in corso a Ginevra, un interessante articolo pubblicato sul
"Granma" di questa mattina







DIRITTI UMANI

Aumenta la minaccia ai diritti umani dei cubani

di Maria Julia Mayoral

(dal Granma)[ 16.03.2005]



Due capitoli del libro "Cuba e i diritti umani", con numerose prove
dell'aggressione enorme e crescente del governo degli Stati Uniti contro il
nostro popolo, sono stati ieri presentati da Ricardo Alarcón de Quesada,
nell'edificio che fu sede dell'asilo infantile "Le Van Tam", incendiato dai
nemici della rivoluzione l'8 maggio del 1980.



Alla presentazione dei capitoli del libro hanno assistito funzionari della
cancelleria, dirigenti politici e cittadini di Marianao.

Nessun cubano dimentica quel giorno, quando 570 tra bambini e lavoratori
rimasero bloccati dal fuoco, e sarebbero periti tutti se l'intervento veloce
dei vigili del fuoco, di miliziani, studenti di una vicina scuola e semplici
cittadini di Marianao non li avesse posti in salvo.



"Questo posto - ha detto il presidente dell'Assemblea Nazionale del Poder
Popular - fu oggetto di uno degli atti di terrorismo più crudeli ed
abominevoli tra i tanti di cui il nostro paese è stato oggetto, ma in
qualsiasi angolo, fabbrica, centro di studi, in qualsiasi angolo del nostro
arcipelago, troveremo le prove della lunga catena di aggressioni subite fino
ad oggi".



LA DENUNCIA



Il capitolo I del testo, pubblicato dal Ministero degli Esteri, sostiene con
perizia di informazioni che "l'ostilità statunitense riguardo a Cuba ha un
carattere sui generis, per molti versi unico. Giammai una politica estera
contro un paese è stata dotata di arsenali bellici così grandi e sofisticati
in ambito politico, economico, culturale, diplomatico, militare, psicologico
ed ideologico ".



Dedicato completamente al Bloqueo, il capitolo IV, pubblicato anche in
opuscolo indipendente, comprova che questa politica e le azioni per metterle
in pratica costituiscono la violazione più grande e più sistematica dei
diritti umani del popolo cubano. In questa parte del lavoro si descrive il
seguito extraterritoriale impiegato dal governo degli USA, i danni causati
alla salute, all'istruzione, al commercio estero ed in generale all'economia
del nostro paese.

Alarcón ha ricordato che dal 1959 il Dipartimento di stato degli USA in un
documento, mantenuto segreto fino alla sua recente declassificazione, ha
definito qual era l'intenzione dell'impero rispetto alla nazione cubana:
causare fame e disperazione. Inoltre a quel tempo quando fu approvato il
"Programma Cuba", il vertice della Casa Bianca diede istruzioni perché le
manovre degli Stati Uniti restassero nascoste. Quel "Programma Cuba" è lo
stesso che continua oggi, dirige ed assegna i finanziamenti più grandi ai
gruppuscoli di controrivoluzionari con l'obiettivo di fabbricare e sostenere
la cosiddetta dissidenza.



Una nota aggiuntiva dell'Ufficio Politico ha ripetuto che il nuovo programma
dell'imperialismo, approvato dal presidente W. Bush, è, tra l'altro, un
annuncio di guerra. Il documento infatti fa chiaramente intendere che le
esperienze statunitensi in Afghanistan e Iraq sono servite da punto di
riferimento per l'attuazione di una veloce "transizione" a Cuba.



Roger Noriega, assistente del segretario di Stato per l'emisfero occidentale
e presentatore insieme a Bush del programma accennato, ha fatto nelle ultime
settimane cinque dichiarazioni (fra il 15 di febbraio ed il 9 di marzo) per
riaffermare ogni volta che il programma va avanti e stanno applicandolo.
Noriega, storicamente colluso con la Mafia cubana di Miami, ha affermato
inoltre che ai 29 milioni di dollari destinati da Washington alla promozione
della sovversione interna a Cuba, seguiranno altri 14.4 milioni e
continueranno a fornire altri soldi.



RICHIESTA PER I CINQUE ALL'ONU



"Mentre fatti come quelli descritti continuano ad accadere - ha riferito
Alarcón - cinque patrioti cubani sono imprigionati in Usa, per il semplice
motivo di contribuire a combattere il terrorismo, del quale il nostro popolo
è vittima".



I cinque sono stati oggetto di un processo giudiziario falso e
precostituito. La prova migliore di questa illegalità è stata offerta dall'
accusatore dei giovani, Héctor Pesquera, che era allora a capo dell' FBI di
Miami. Pesquera, intervistato dalla inopinatamente denominata Radio Martí,
ha riconosciuto che i cinque Eroi cubani non avevano ottenuto informazioni
segrete né avevano messo in atto programmi per acquisirle, cioè, le autorità
Usa difettavano e difettano delle prove per l'accusa e la condanna per
spionaggio.



Alarcón ha informato che lo scorso lunedì la rappresentanza diplomatica di
Cuba alle Nazioni Unite, adempiendo alle istruzioni del governo
rivoluzionario, ha presentato una lettera al segretario generale dell'ONU,
Kofi Annan, per denunciare il nuovo rifiuto del visto alle mogli di due di
quei giovani imprigionati per aver combattuto il terrorismo (Adriana Perez
ed Olga Salanueva). Si continua quindi a negar loro un visto per potere
visitare i loro congiunti imprigionati contro le norme del diritto
internazionale.



"Le Nazioni Unite - ha commentato Alarcón - un'istituzione sempre attenta al
benessere della gente, che organizza missioni per la difesa reale o presunta
dei diritti dell'uomo, speriamo che si interessino al diritto di quelle
donne, dei parenti dei cinque e degli stessi prigionieri, impediti persino
di avere comunicazioni con i familiari".



IL CASO DI GUANTÁNAMO



In risposta alla stampa, Alarcón ha ripetuto che il governo USA non ha il
diritto di usare il territorio di Cuba per torturare prigionieri, come
accade nella base militare di Guantánamo, occupata illegalmente.



"A Cuba - ha aggiunto - i diritti dei prigionieri non sono violati, né si
tortura alcuno, tranne che nella base di Guantánamo. Inoltre nemmeno il
trattato che diede inizio alla presenza americana a Guantánamo, assegna
all'impero il diritto di usare quel territorio come campo di torture. La
manovra yankie di provare a condannare il nostro paese come presunto
violatore dei diritti umani pretende che gli occhi di una serie di paesi
guardi la nostra isola ma non presti attenzione a Guantánamo, l'unico posto
di Cuba dove troveranno le prove inconfutabili di vessazioni e torture".



Traduzione libera Enzo Di Brango (www.roma-cuba.org)