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Fw: sul dibattito in corso a Ginevra
- Subject: Fw: sul dibattito in corso a Ginevra
- From: "Pierluigi Ferrara" <p.ferrara12 at virgilio.it>
- Date: Thu, 24 Mar 2005 12:52:21 +0100
----- Original Message ----- From: roma-cuba.org To: Undisclosed-Recipient:; Sent: Thursday, March 17, 2005 11:04 PM Subject: Sul dibattito in corso a Ginevra Sul dibattito in corso a Ginevra, un interessante articolo pubblicato sul "Granma" di questa mattina DIRITTI UMANI Aumenta la minaccia ai diritti umani dei cubani di Maria Julia Mayoral (dal Granma)[ 16.03.2005] Due capitoli del libro "Cuba e i diritti umani", con numerose prove dell'aggressione enorme e crescente del governo degli Stati Uniti contro il nostro popolo, sono stati ieri presentati da Ricardo Alarcón de Quesada, nell'edificio che fu sede dell'asilo infantile "Le Van Tam", incendiato dai nemici della rivoluzione l'8 maggio del 1980. Alla presentazione dei capitoli del libro hanno assistito funzionari della cancelleria, dirigenti politici e cittadini di Marianao. Nessun cubano dimentica quel giorno, quando 570 tra bambini e lavoratori rimasero bloccati dal fuoco, e sarebbero periti tutti se l'intervento veloce dei vigili del fuoco, di miliziani, studenti di una vicina scuola e semplici cittadini di Marianao non li avesse posti in salvo. "Questo posto - ha detto il presidente dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular - fu oggetto di uno degli atti di terrorismo più crudeli ed abominevoli tra i tanti di cui il nostro paese è stato oggetto, ma in qualsiasi angolo, fabbrica, centro di studi, in qualsiasi angolo del nostro arcipelago, troveremo le prove della lunga catena di aggressioni subite fino ad oggi". LA DENUNCIA Il capitolo I del testo, pubblicato dal Ministero degli Esteri, sostiene con perizia di informazioni che "l'ostilità statunitense riguardo a Cuba ha un carattere sui generis, per molti versi unico. Giammai una politica estera contro un paese è stata dotata di arsenali bellici così grandi e sofisticati in ambito politico, economico, culturale, diplomatico, militare, psicologico ed ideologico ". Dedicato completamente al Bloqueo, il capitolo IV, pubblicato anche in opuscolo indipendente, comprova che questa politica e le azioni per metterle in pratica costituiscono la violazione più grande e più sistematica dei diritti umani del popolo cubano. In questa parte del lavoro si descrive il seguito extraterritoriale impiegato dal governo degli USA, i danni causati alla salute, all'istruzione, al commercio estero ed in generale all'economia del nostro paese. Alarcón ha ricordato che dal 1959 il Dipartimento di stato degli USA in un documento, mantenuto segreto fino alla sua recente declassificazione, ha definito qual era l'intenzione dell'impero rispetto alla nazione cubana: causare fame e disperazione. Inoltre a quel tempo quando fu approvato il "Programma Cuba", il vertice della Casa Bianca diede istruzioni perché le manovre degli Stati Uniti restassero nascoste. Quel "Programma Cuba" è lo stesso che continua oggi, dirige ed assegna i finanziamenti più grandi ai gruppuscoli di controrivoluzionari con l'obiettivo di fabbricare e sostenere la cosiddetta dissidenza. Una nota aggiuntiva dell'Ufficio Politico ha ripetuto che il nuovo programma dell'imperialismo, approvato dal presidente W. Bush, è, tra l'altro, un annuncio di guerra. Il documento infatti fa chiaramente intendere che le esperienze statunitensi in Afghanistan e Iraq sono servite da punto di riferimento per l'attuazione di una veloce "transizione" a Cuba. Roger Noriega, assistente del segretario di Stato per l'emisfero occidentale e presentatore insieme a Bush del programma accennato, ha fatto nelle ultime settimane cinque dichiarazioni (fra il 15 di febbraio ed il 9 di marzo) per riaffermare ogni volta che il programma va avanti e stanno applicandolo. Noriega, storicamente colluso con la Mafia cubana di Miami, ha affermato inoltre che ai 29 milioni di dollari destinati da Washington alla promozione della sovversione interna a Cuba, seguiranno altri 14.4 milioni e continueranno a fornire altri soldi. RICHIESTA PER I CINQUE ALL'ONU "Mentre fatti come quelli descritti continuano ad accadere - ha riferito Alarcón - cinque patrioti cubani sono imprigionati in Usa, per il semplice motivo di contribuire a combattere il terrorismo, del quale il nostro popolo è vittima". I cinque sono stati oggetto di un processo giudiziario falso e precostituito. La prova migliore di questa illegalità è stata offerta dall' accusatore dei giovani, Héctor Pesquera, che era allora a capo dell' FBI di Miami. Pesquera, intervistato dalla inopinatamente denominata Radio Martí, ha riconosciuto che i cinque Eroi cubani non avevano ottenuto informazioni segrete né avevano messo in atto programmi per acquisirle, cioè, le autorità Usa difettavano e difettano delle prove per l'accusa e la condanna per spionaggio. Alarcón ha informato che lo scorso lunedì la rappresentanza diplomatica di Cuba alle Nazioni Unite, adempiendo alle istruzioni del governo rivoluzionario, ha presentato una lettera al segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, per denunciare il nuovo rifiuto del visto alle mogli di due di quei giovani imprigionati per aver combattuto il terrorismo (Adriana Perez ed Olga Salanueva). Si continua quindi a negar loro un visto per potere visitare i loro congiunti imprigionati contro le norme del diritto internazionale. "Le Nazioni Unite - ha commentato Alarcón - un'istituzione sempre attenta al benessere della gente, che organizza missioni per la difesa reale o presunta dei diritti dell'uomo, speriamo che si interessino al diritto di quelle donne, dei parenti dei cinque e degli stessi prigionieri, impediti persino di avere comunicazioni con i familiari". IL CASO DI GUANTÁNAMO In risposta alla stampa, Alarcón ha ripetuto che il governo USA non ha il diritto di usare il territorio di Cuba per torturare prigionieri, come accade nella base militare di Guantánamo, occupata illegalmente. "A Cuba - ha aggiunto - i diritti dei prigionieri non sono violati, né si tortura alcuno, tranne che nella base di Guantánamo. Inoltre nemmeno il trattato che diede inizio alla presenza americana a Guantánamo, assegna all'impero il diritto di usare quel territorio come campo di torture. La manovra yankie di provare a condannare il nostro paese come presunto violatore dei diritti umani pretende che gli occhi di una serie di paesi guardi la nostra isola ma non presti attenzione a Guantánamo, l'unico posto di Cuba dove troveranno le prove inconfutabili di vessazioni e torture". Traduzione libera Enzo Di Brango (www.roma-cuba.org)
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