Comunicato stampa : DIFENDIAMO IL SERVIZIO PUBBLICO, DIFENDIAMO LA PENSIONE PUBBLICA



Comunicato stampa

DIFENDIAMO IL SERVIZIO PUBBLICO, DIFENDIAMO LA PENSIONE PUBBLICA

Il 18 marzo i lavoratori del pubblico impiego sciopereranno per la
difesa del loro salario e contro la politica di privatizzazione e di
smantellamento del servizio pubblico.

C'è però una privatizzazione che incide fortemente sul futuro
lavoratrici e lavoratori, pubblici e non, che viene sottaciuta: la
privatizzazione delle pensioni.

Grazie alle ultime controriforme la pensione pubblica è stata fortemente
decurtata

Per coprire questa riduzione sono state istituite le cosiddette pensioni
complementari: lavoratrici e lavoratori dovrebbero rinunciare a parte
del loro salario, il TFR, per versarlo ai fondi pensione.

I fondi pensione investiranno, o faranno investire da un apposito
gestore nel caso di fondi chiusi, il TFR conferito nei mercati finanziari.
L'esperienza su come funzionano questi mercati e i risultati dei fondi
pensione già esistenti in Italia ed all'estero ci dimostrano che questi
non possono garantire con certezza guadagni tali da assicurare una
pensione dignitosa. Essi non possono garantire nemmeno che si abbia alla
fine la cifra che lavoratrici e lavoratori hanno versato. In Italia, se
guardiamo il loro rendimento medio dal 1999 al 2003, i fondi pensione
hanno dato rendimenti inferiori alla sia pur bassa rivalutazione del
TFR, tra il 2000 ed il 2002 il rendimento è stato addirittura zero.

Il governo Berlusconi sta elaborando un decreto che darà sei mesi di
tempo a lavoratrici e lavoratori per esprimere il proprio diniego al
trasferimento del loro TFR nei fondi pensione. Questa operazione è stata
sostanzialmente avallata da un accordo Cgil, Cisl,Uil,Ugl,-Confindustria
che chiede che il TFR confluisca con il meccanismo del silenzio-assenso
nei fondi chiusi negoziali e che ci siano sgravi fiscali per le imprese
E' importante che quando uscirà questo decreto si dica NO a questo
scippo di salario dei lavoratori.

Parte della piattaforma di alcune organizzazioni sindacali che hanno
proclamato lo sciopero di oggi richiede anche che sia accelerata la
costituzione di fondi chiusi nelle categorie del pubblico impiego, la
scuola ha già dato il via alla costituzione del fondo Espero, facendo
decollare la previdenza complementare. Per le ragioni già dette
riteniamo che questa sia una strada sbagliata, una strada che non
garantisce una pensione futura sicura e dignitosa a lavoratrici e
lavoratori del pubblico impiego.
Chiediamo a tutte le organizzazioni sindacali di impegnarsi per il
ripristino di una pensione pubblica che garantisca un adeguato reddito
per pensionate e pensionati futuri, almeno l'80% del salario dell'ultimo
periodo, in particolare per lavoratrici e lavoratori precari.

Chiediamo a tutte le organizzazioni sindacali di impegnarsi in una
campagna contro lo scippo del TFR a lavoratrici e lavoratori tramite il
sistema del silenzio assenso

Questa è l'unica strada per affermare che i diritti e la dignità delle
persone sono più importanti dei mercati e dei profitti


NO AL TFR NEI FONDI PENSIONE



ATTAC Italia

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