Re: Il cinismo sconfittista



Title: Re: Il cinismo sconfittista
Il giorno 25-02-2005 1:18, Marco Trotta ha scritto:

> Salve a tutt*,
>
> Joe, Giovedì, 24 febbraio 2005 ore 20:19:25 +0100
> ha scritto a tutt* in "Re: Il cinismo sconfittista"
>> Che tu non la comprenda, Marco Trotta, è affar tuo e non mi riguarda - a
>> parte il fatto che già definire i miei invii, col solito gergo "sinistro"
>> del sospetto e della calunnia preventivi, "operazione" ti squalifica ai miei
>> occhi (cosa della quale, beninteso, tu sei liberissimo, a tua volta, di non
>> curarti).
>
> Dicesi operazione, in questo caso, l'intervento metodico e costante a
> riportare qui messaggi altrui provenienti da altre liste. Non ha nessuno
> dei significati che ha scritto tu
>
>
>
>> Il Campo Antimperialista è stato senza dubbio al centro di una
>> campagna trascolore, globale, di diffamazione. Le tue parole ne sono
>> l'ultima eco: ciò che hai scritto al proposito è falso dall'a alla zeta. Ti
>> riferisci probabilmente all'assemblea romana del 13 dicembre di due anni fa,
>> la prima manifestazione, peraltro, chiaramente e coraggiosamente (DAVVERO
>> "senza se  e senza ma") CONTRO la guerra dei necroyankhamburgers e la
>> miserabile partecipazione italica. Degli spettri "bruni" (popolanti le
>> veline dei Servizi e gli organi di disinformazione - e il cervello
>> intossicato dei paranoici) nessuno vide neanche la più lontana ombra.
>> Chiunque può seguire la vicenda, i suoi prodromi e i suoi sviluppi -
>> comprese le critiche, da compagno a compagno; che io stesso in prima persona
>> ho rivolto al Campo -, sul website di movimento (ecn), pubblico e libero.
>> Quanto poi al contenuto degli ultimi messaggi che ho girato in lista, a mio
>> parere si tratta di riflessioni più che giustificate e niente affatto
>> malevole o "ciniche". Fino a prova contraria, esiste ancora la libertà di
>> pensiero e d'espressione: io ne faccio uso né più e né meno di te. E in modo
>> limpido.
>
> C'è tutta la documentazione on line
> http://italia.indymedia.org/news/2003/10/401724.php?theme=default
> Indymedia stessa non diede spazio nella newswire proprio per queste ambiguità
> L'assemblea doveva essere, in realtà, un corteo ma visto il numero esiguo
> di partecipanti fu annullato
>
>
>
>
>> P. S.: tolgo sempre, per motivi che neanche voglio stare a (ri-)spiegare,
>> l'indirizzo degli e-mails che reputo sia giusto far circolare per la loro
>> valenza o teorica o informativa. Desidero APRIRE, se possibile, le porte,
>> non chiuderle. Nel caso ti interessasse metterti in contatto con gli autori
>> degli ultimi, non hai che da iscriverti allo yahoogroup antiamericanisti. Al
>> massimo il tuo confessore ti darà poi, come penitenza, una ventina di
>> rosari.
>
> L'America è un continente. E al massimo si dovrebbe parlare di
> "antistatunitensi". E questo dimostra almeno due limiti. Il primo riguarda
> un progetto tutto legato ad una contrapposizione ideologica. Il secondo,
> più evidente e paradossale, è che questa contrapposizione - però - mentre
> dovrebbe essere frontale sussume perfino i vizi culturali di quello che
> dovrebbe negare. E così dirsi "antiamericanisti" finisce per legittimare
> gli "americanisti", ovvero l'uso stesso di un concetto/parola come pretesa
> degli USA di rappresentare politicamente e culturalmente un intero
> continente. Un uso, evidentemente, all'origine di massacri e ingiustizie.
> Il corollario è che lo si faccia, perfino, su una lista "gratuita" di
> yahoo. Così potranno guadagnare qualcosina sulla borsa di NY per ogni
> messaggio che passa denunciando le "ingiustizie yankee".
> Hai ragione, Joe, all'Iraq serve ben altro e per questo confermo la mia
> opinione: cinismo votato alla sconfitta. Che, però, affermato stando da
> questa parte del mondo almeno ha il "vantaggio" di non dover scontare le
> conseguenze e le sofferenze di chi in Iraq ci "vive" davvero.
>
> MT

=======

> Dicesi operazione, in questo caso, l'intervento metodico e costante a riportare qui messaggi altrui provenienti da altre liste. Non ha nessuno dei significati che ha scritto tu

* Sì, sì... un mio amico basso di Roma ti risponderebbe: "basta crederce".


> C'è tutta la documentazione on line http://italia.indymedia.org/news/2003/10/401724.php?theme=default Indymedia stessa non diede spazio nella newswire proprio per queste ambiguità.

* La "documentazione" di cui parli documenta proprio ciò che ho scritto io. Per capire meglio, d'altronde, come stiano in realtà le cose, ri-consiglio di andare a leggere i messaggi in merito da me inviati a movimento. Lo ripeto: trattasi di lista libera, aperta, pubblica, non "moderata". Vi puoi accedere anche tu, non ti mangerà nessuno.


> L'assemblea doveva essere, in realtà, un corteo ma visto il numero esiguo di partecipanti fu annullato

* E con ciò?... Quel che conta è che, lo ripeto, i fantasmi con la svastica non stavano lì, ma in altri luoghi, fra cui le teste dei calunniatori.


> L'America è un continente. E al massimo si dovrebbe parlare di "antistatunitensi".

* Sbagliato. Anche "antistatunitensi" sarebbe razzista... non parliamo poi di "antiamericani". Antiamericanisti è molto diverso: significa opposti a una precisa ideologia - e prassi - che compendia il peggio di cui il capitalismo crepuscolare e letale ammorba la madre Terra. Mi permetto, a questo proposito, di riportare una mia riflessione di qualche tempo fa (messaggio a movimento del 12 maggio 2004) proprio su questo aggettivo-sostantivo:
"(Š) "Antiamericanismo"!... Ma cristo! è un dire le cose per come stanno, vino al vino, fiele a fiele!... 'Anti-', capisci?... e mica contro gli 'americani' tout court (vorrei vedere!... se così fosse ci rientrerebbero i meravigliosi Pellerossa, sterminati, appunto, come fondazione letale del loro 'building', da quella manica di preti e criminali calata dall'Europa insaziabile)... No, no, proprio contro l''americanismo', vale a dire, precisamente, contro l'ideologia e la prassi e la 'cultura', in miliardi di maniere modulata e ormai impiantata globalmente sul mondo, dell'ultimo capitalismo, quello del crepuscolo, della società dello spettacolo UNITARIA, che in Hollywoodwallstreet ha il suo cuore di tenebra... e ormai più oltre, della società degli spettri, dell'astratto fantasmatico che plasma e divora ogni concreto, del trionfo del morto (dell'immagine d¹archivio, dell¹ologramma, del clone, del virtuale, dell¹ersatz, di ogni pattume sonnambolico-adorante-passivo) sul vivo... il compimento tendenziale (vicino, vicino...) del processo già incritto all'origine - che io, al contrario di Giorgio Cesarano e di Jacques Camatte, situo nel Seicento, nel secolo di Cartesio, non nelle nebbie della preistoria: il valore di scambio ingloba, fa suo, annichilisce ogni valore d'uso e tutto evapora, diventa puro "valore", cioè rappresentazione, teatro dei fantasmi, tramonto-archiviazione di ogni bios reale, purissimo nulla... Un esito "spirituale" che è ben davvero il più stupefacente paradosso, trattandosi di forze e apparati mostruosamente materiali... E' contro questo processo inesorabile, all'esterno e all'interno dell'individuo, da soli e in alleanza con milioni di altri uomini e donne (e animali e natura), che deve compiersi, oggi, LA VERA GUERRA."


> Hai ragione, Joe, all'Iraq serve ben altro

* Appunto. E, tanto perché ti sia chiaro, di Giuliana Sgrena io ho la massima stima e le auguro di tornare libera al più presto.
Buona notte.

Joe